Quotidiano di enogastronomia, turismo, ristorazione e accoglienza
lunedì 23 dicembre 2024  | aggiornato alle 06:05 | 109769 articoli pubblicati

Siad
Siad

Renzi fa saltare il banco. Ma ora serve un Governo per ripartire e vincere il virus

Il leader di Italia Viva è andato fino in fondo e ha sfiduciato Conte. C'è un problema sostanziale di condivisione delle decisioni e di scelta di che futuro può avere l'Italia.

di Alberto Lupini
direttore
 
13 gennaio 2021 | 19:47

Renzi fa saltare il banco. Ma ora serve un Governo per ripartire e vincere il virus

Il leader di Italia Viva è andato fino in fondo e ha sfiduciato Conte. C'è un problema sostanziale di condivisione delle decisioni e di scelta di che futuro può avere l'Italia.

di Alberto Lupini
direttore
13 gennaio 2021 | 19:47
 

I ristori per ristoranti, palestre e teatri chiusi non ci sono ancora e lo scostamento di bilancio per finanziarli è in forse. Il Recovery Plan è stato solo abbozzato in consiglio dei ministri. Sulle nuove misure per contenere la pandemia siamo all’ennesimo balletto fra tecnici, ministri e Regioni. Ma una certezza ora c’è: la crisi di Governo è aperta. Matteo Renzi ha annunciato le dimissioni delle ministre Bellanova e Bonetti (di Italia Viva) dal Governo sfiduciando il premier e facendo di fatto saltare il banco.

Renzi fa saltare il banco Ma serve un Giverno per ripartire

La sfida con Conte va quindi fino in fondo, tanto che il premier, che aveva sfidato Renzi a questo passo minacciando di fare un nuovo governo senza Italia Viva, ha precipitosamente fatto retro marcia dicendo che il Governo potrà rinascere solo con l’attuale maggioranza. Un modo forse un po’ troppo da vecchia politica per certificare che il suo tentativo di trovare “responsabili” per sostenerlo almeno al momento è fallito.

E ora che succederà? Davvero l’Italia può restare in questa situazione? Con una politica già ogni giorno è all’insegna della polemica e dello scontro , con decisioni fondamentali da prendere che richiederebbero invece condivisione e votazioni con le maggioranze più ampie possibili in parlamento.

Già, condivisione, che è poi l’unico vero argomento che può usare Matteo Renzi, a suo tempo king maker di questo Governo per fermare Salvini, ma al tempo stesso quasi “sopportato” da Conte e i 5 stelle. E Forse un'altra questiione di fondo è la mancanza di rispetto. Non che i politici di rispettino in genere, tutt'altro. Ma soprattutto in un momento così drammatico servirebbe più rispetto per gli italiani. E in questo Conte ha sbagliato a non informare tutti in modo serio e responsabile sulla gravità della situazione e, soprattutto, su cosa davvero voglia fare coi soldi del Recovery Plan. Ha peccato di presunzione e un politico ancopra più presuntuoso di lui, come Renzi, lo ha reso un re nudo.

Se Renzi ha fatto la sua mossa, tocca però ora a Conte, al Pd e alla galassia grillina (che in questa situazione potrebbe anche implodere) cercare di rimettere insieme i pezzi. Impresa non facile ma che non sembra avere molte alternative. E Italia Viva non può non esserci.

Per pretestuose che possa essere le questioni poste da Renzi (utilizzo del Mes per potenziare la sanità, servizi segreti sganciati da Conte e finanziamenti non assistenzialistici coi soldi europei), riguardano l’essenza stessa della politica: chi decide e dove. In questi mesi di totale emergenza Conte ha forse “abusato” (è l’accusa che gli rivolge Italia Viva) di decisioni personali e verticistiche ignorando i pareri di parte della maggioranza. Ci sarà anche una questione di poltrone (Renzi vuole contare di più, questo è certo), ma è evidente che una maggioranza nata per bloccare i “pieni poteri” chiesti da Salvini (e un po’ strumentalizzati da Conte e dalla sinistra), ha finito per creare un “mostro” attorno alla presidenza del consiglio che ha assunto poteri forse eccessivi e ingiustificati nonostante la gravissima crisi generata dalla pandemia.

Governare a suon di Dpcm è possibile se le scelte sono condivise, ma molte non lo sono mai state. Italia Viva voleva scuole e ristoranti aperti (nel rispetto delle regole), ma Conte ha optato per le chiusure per coprire l’inefficienza con cui il Governo e le regioni hanno gestito tutta l’emergenza. E di fronte a scelte che impegnano il futuro per almeno un decennio (come usare i soldi del Recovery Plan), Renzi ha staccato la spina. Troppo assistenzialismo e visione poco moderna di cosa serve all’Italia? Forse. Può anche essere che abbia ragione Italia Viva, ma chi può dirlo visto che di come saranno investiti quei 200 miliardi di euro nessuno ha un’idea che vada oltre la quindicina di cartelle di cui si parla da giorni. E da questo punto di vista Conte paga l’isolamento in cui si è chiuso e l’idea che solo lui e pochi fidati potessero decidere del nostro futuro. E Conte paga il navigare a vista e il pensare che si possa governare con regole che cambiano da un giorno all'altro o da un'ora all'altro. Quanto fatto nelle festività natalizie è purtroppo la dimostrazione della mancanza di una strategia chiara su cosa fare...

Sul tavolo restano ora solo due opzioni: un patto di legislatura che rafforzi la maggioranza anche con Italia Viva o, vera sciagura per il Paese, il voto anticipato. Il meglio sarebbe un governo aperto anche al centro destra (o a chi ci sta) per affrontare la più grande emergenza dal dopo guerra. Ma questa sembra l’ultima delle possibilità. Una cosa però è certa. Un Governo ci deve essere nel più breve tempo possibile. Pensare ad elezioni in una campagna di vaccinazione sarebbe folle.

E per avere un Governo serio tutti devono fare dei passi indietro. Conte potrebbe anche restare a Palazzo Chigi, ma se qualcuno pensa che a quel risultato ci si debba arrivare per sfinimento e dopo avere bruciato settimane fra polemiche e trattative segrete, forse non ha capito che gli italiani non possono restare in balia dei giochi della politica.

Serve un governo autorevole, con un leader accettato da una maggioranza solida che condivide un programma che non può certo essere quello di fermare Salvini. Se poi in questo accordo entrassero anche i partiti del centro destra per un governo di unità nazionale sarebbe un risultato straordinario. Ma in quel caso non potrebbe certo essere Conte a guidarlo. Va bene che il trasformismo è una delle variabili della politica italiana, ma in quel caso sarebbe davvero troppo…

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
Voglio ricevere le newsletter settimanali


La Neff Coda Nera
Sigep
Molino Grassi
Italmill

La Neff Coda Nera
Sigep
Molino Grassi

Italmill
Horeca Expoforum