Tra reati alimentari e italian sounding miliardi andati in fumo, serve una legge

27 febbraio 2017 | 15:37
di Piera Genta
Il tema dei reati alimentari in Italia è stato affrontato tra gli altri da Michele Mellano, direttore Coldiretti Torino e da Giancarlo Caselli, presidente del Comitato scientifico dell’Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare. L’Osservatorio è stato voluto e fondato nel 2014 da Coldiretti con l’obiettivo di creare un sistema coordinato e capillare di controlli idonei a smascherare i comportamenti che si pongono in contrasto con la legalità.



Giancarlo Caselli ricorda, in occasione della seconda edizione del Festival del giornalismo alimentare, appena conclusosi a Torino, che secondo il quarto rapporto sui crimini agroalimentari in Italia elaborato da Eurispes, Coldiretti e dallo stesso Osservatorio nel 2015 il fatturato del fenomeno vale 16 miliardi di euro, con danni notevoli per l’occupazione e l’economia. Una realtà criminale dal carattere imprenditoriale in continua evoluzione che interessa tutti i comparti della filiera dove ci sono molti spazi per le irregolarità.

“La mafia è liquida”, abile ad infilarsi in ogni fenditura della vita quotidiana: dall’acquisizione dei terreni, in Italia sono 26.200 i terreni nelle mani di persone condannate in via definitiva per vari reati, compresi l’associazione mafiosa e la contraffazione ed il mancato utilizzo dei beni confiscati alla criminalità organizzata comporta uno spreco di 20-25 miliardi di euro ogni anno. Ed ancora la gestione dell’acqua fondamentale in agricoltura; i trasporti dei prodotti, dove le organizzazioni criminali utilizzano proprie società di trasporto e facchinaggio; la commercializzazione, negli ultimi anni sono entrate direttamente nella Gdo, nella ristorazione e nell’indotto in generale. Senza dimenticare la qualità e la sicurezza di prodotti.


Giancarlo Caselli

Altro aspetto dello sfruttamento del Made in Italy è l’Italian sounding che vale il doppio dell’esportazione dell’agroalimentare del nostro Paese, circa 60 miliardi l'anno. Di questi 60 miliardi, circa 6 riguardano la contraffazione vera e propria mentre il restante l’imitazione dei nostri prodotti. La mafia è massicciamente presente nel settore e secondo la Coldiretti il fenomeno comporterebbe la perdita di 300mila posti di lavoro. Secondo Federalimentari tra il 2001 e il 2010 il fenomeno è aumentato del 180% ed è diffuso ovunque, a cominciare dall’Europa, ma è particolarmente gravi nel Nord e Centro America con percentuali significative.

Caselli fa notare che la legislazione vigente è sorpassata e quindi molto debole e lacunosa ed esiste un problema di entità delle pene: a una pena bassa purtroppo corrisponde una prescrizione certa. Fondamentale accellerare l’approvazione del ddl sulla riforma dei reati alimentari, un provvedimento di ben 49 articoli, eleborato dalla commissione Caselli su richiesta del ministro della Giustizia Orlando. Il progetto di riforma che ha come obiettivo la tutela del consumatore, da quasi otto mesi è ferma al Consiglio dei Ministri in attesa di essere inviato alle Camere, ha inserito una serie di nuovi reati che vanno da disastro sanitario, alla vendita di prodotti alimentari accompagnati da falsi segni distintivi, all’agropirateria ed aggiorna le sanzioni.

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