Pesaro: già città della musica, della bicicletta e dei motori, ora e per tutto il prossimo anno anche della cultura. Il passaggio di testimone con Bergamo e Brescia, capitali italiane della cultura per il 2023, è avvenuto pochi giorni fa. Domani 20 gennaio si terrà la cerimonia ufficiale che incoronerà a sua volta Pesaro capitale per questo 2024, aprendo 12 mesi che vedranno la cittadina del nord delle Marche, ma anche buona parte della sua provincia, al centro dell'attenzione nazionale con le numerose inziative in programma.
Pesaro è pronta. Il tema dell'anno "La natura della cultura"
Pesaro, poco meno di 100.000 abitanti, è stata proclamata capitale della cultura 2024 due anni fa e, da allora, si è messa in moto la macchina organizzativa per rendere i prossimi mesi ferventi e ricchi di iniziative ed eventi che abbracceranno i temi più disparati. Cultura, certo, ma anche natura e sostenibilità (tematiche più che mai attuali), così come arte, musica (impossibile dopotutto il contrario, considerando come Pesaro sia stata città natale di Gioachino Rossini), sport (Pesaro è Città della bicicletta, anche grazie alla fitta rete di piste ciclabili di cui dispone, nonché della motocicletta), tecnologie e anche food.
Un anno di eventi diffusi che puntano alla coesione e sinergia di forze, istituzioni e municipalità, interessando molti comuni della provincia pesarese in un unico, grande, progetto collettivo. Progetto collettivo riassunto in poche parole, che identificano il tema dell'annata. La natura della cultura.
Pesaro Capitale della cultura 2024, il sindaco Ricci: «Un anno straordinario»
Una bella sfida anche per l'attuale amministrazione comunale guidata dal sindaco Matteo Ricci, il cui secondo mandato scadrà proprio la prossima primavera nel bel mezzo delle iniziative che animeranno l'anno pesarese. «Il 2024 sarà un anno straordinario, che vedrà Pesaro protagonista in Italia e nel mondo come Capitale della cultura. Un'opportunità storica, che abbiamo deciso di giocarci al meglio, con un programma di levatura mondiale che accende i riflettori sulle unicità culturali, ambientali, imprenditoriali, enogastronomiche della nostra bellissima provincia».
«Pesaro 2024 è un progetto collettivo, che abbraccia le due grandi sfide epocali che stiamo vivendo, quella ambientale e culturale… è il racconto di un territorio che ha deciso di giocarsi questa sfida in maniera corale, come una “città orchestra” dove ognuno di noi, comuni, imprese, associazioni, cittadini suona il proprio strumento per comporre insieme una melodia di rinascita».
Intervista al vicesindaco Daniele Vimini: «Grande responsabilità»
Per l'occasione, e a pochi giorni dall'inaugurazione ufficiale dell'anno (che si terrà il 20 gennaio) abbiamo parlato con il vicesindaco e assessore alla Bellezza di Pesaro Daniele Vimini. Ecco cosa ci ha raccontato dell'anno che la città si appresta a vivere.
Vicesindaco, vi attendono 12 mesi intensi e ricchi. Cosa significa per Pesaro essere Capitale italiana della cultura?
Si tratta sicuramente di una grande responsabilità. Sarà bello e sfidante dimostrare come anche una realtà come la nostra, un capoluogo di provincia non eccessivamente grande e popolato, possa avere e comunicare elementi di interesse nazionale e internazionale che fanno più fatica a emergere rispetto ad aree metropolitane o capitali.
Quanto e come vi siete preparati in questi anni e che aspettative avete?
Alle spalle c'è una preparazione sicuramente lunga, non finalizzata almeno all'inizio alla nomina di Capitale italiana della cultura. Stiamo parlando di un percorso che abbiamo intrapreso ormai 9 anni fa, con l'avvio del mandato di Ricci come sindaco, quando ci siamo dati obiettivi anche in ottica di valorizzazione della città e del territorio. Abbiamo seguito molto attentamente quella che è stata l'esperienza di Matera come Capitale Europea della Cultura 2019, nominata nel 2014, e ci siamo misurati sul fatto che avremmo voluto orientare le nostre strategie verso un'obiettivo sicuramente molto lontano nel tempo ma comunque ambizioso e sfidante: proporci come prossima Capitale europea della cultura italiana, in quanto il nostro Paese ospiterà la sede nel 2033. Da lì abbiamo iniziato a orientare una serie di scelte e di investimenti verso questo obiettivo. Nel frattempo si è aperta la finestra di Capitale 2024 e allora ci siamo voluti candidare, spinti dalla volontà di raccontarci e misurarci con questa sfida, puntando sicuramente sull'arte contemporanea, la musica, l'enogastronomia e la sua creatività. Quindi questo 2024 servirà a misurarci anche per capire come muoverci per candidarci a Capitale europea della cultura 2033. Prima ovviamente dobbiamo valorizzare al meglio quest'anno che ci aspetta, perché è un elemento di continuità e solidità importante. Una bella vetrina a livello nazionale ed estero.
Pesaro Capitale della cultura: e il turismo vola
Bergamo e Brescia, Capitali del 2023, hanno avuto un grosso incremento dei visitatori lo scorso anno. Dal punto di vista del turismo che previsioni di crescita dei flussi avete stimato?
Nella scorsa stagione turistica a livello nazionale ci si aspettava un boom, con numeri che potessero superare il 2019 che si rivelò un'annata incredibile. Invece c'è stata generalmente una flessione da questo punto di vista, noi invece siamo riusciti, anche in virtù dell'aspettativa di Capitale della cultura, ad avere una crescita quasi a due cifre in alcuni casi. La scommessa è che con un anno intero a disposizione questo trend positivo duri per tutti i 12 mesi, non solo interessando Pesaro ma anche i territori, i comuni e i borghi limitrofi con i quali abbiamo costruito una bella rete sinergica con le varie iniziative di quest'anno.
Anche perché si tratterà di flussi di cui beneficerà l'intero territorio delle alte Marche e della bassa Romagna. Quanti saranno i luoghi, i comuni e borghi coinvolti dalle iniziative?
A parte le collaborazioni che abbiamo con altre città delle Marche, come Ascoli che fu finalista insieme a noi, il progetto più eclatante è quello chiamato 50x50. 50 infatti sono i Comuni che fanno parte della nostra provincia e quindi abbiamo costruito un programma per cui ogni paese, a partire da subito dopo la cerimonia inaugurale del 20 gennaio, per una settimana sarà Capitale insieme a Pesaro, nell'ambito di iniziative che abbiamo ideato e realizzato tutti insieme. Una vera e propria diramazione sul territorio che oltre a noi porta a guardare anche verso altre zone pure spostandoci verso Umbria e Toscana.
Sono tante le tematiche racchiuse nel titolo La Natura della Cultura, come avete scelto questo nome che racchiude le iniziative di un intero anno?
Lo riteniamo un nome sfidante, perché apparentemente confortante e bucolico. In realtà però è quasi il contrario, con un messaggio di fondo preciso: non accontentiamoci di ciò che abbiamo, dal punto di vista del patrimonio artistico, naturalistico e culturale, ma andiamo verso l'origine della culture di quello che può essere una cultura ripensata nel 2024. Lavorando più su quello che non c'è che su quello che già abbiamo. Si tratta di un progetto che guarda alle nuove generazioni, in questo senso sfidate in modo trasversale a puntare su dei temi, con al centro la sostenibilità, per permettere più arti e forme espressive. Puntiamo non tanto ai fuochi d'artificio, che comunque ci saranno, ma ad accendere un fuoco olimpico che possa ardere non solo in questo 2024 ma anche in futuro. Per lasciare un bel segnale e un messaggio positivo.
Bergamo e Brescia valorizzate dalla “Cultura”: 4,8 milioni di visite in 6 mesi
Margherita, uovo sodo e maionese: a Pesaro la Rossini è la regina delle pizze
Bergamo-Brescia, l'anno della cultura ha portato più turisti e ristoranti pieni
Pesaro, il 2024 tra cultura e la figura di Rossini
Come avete legato, e con quali iniziative, la figura di Rossini a questo anno di eventi?
Intanto con un'edizione extralarge del Rossini Opera Festival che si allunga di 4 date e di cui ha parlato anche il New York Times. Abbiamo giocato una delle nostre carte forti da questo punto di vista. Tra le iniziative ci saranno i concerti dal balcone di Casa Rossini: sono delle mini performance da 20 minuti con cantanti d'opera professionsiti che si affacciano e cantano a un pubblico di 3/400 persone. Questa è un'iniziativa speciale che vorremmo ripetere tutte le domeniche del 2024. In più su Rossini, ricollegandoci al tema gastronomico, stiamo riprendendo un lavoro importante sul lato “gourmet” del compositore, come testimonial ante litteram di prodotti che erano al centro del suo gusto e del gusto in Europa nel secolo scorso.
A proposito di Rossini, i prossimi mesi saranno anche buona occasione per promuovere la pizza Rossini…
Ci stiamo provando in tutti i modi (ride, ndr). Devo dire che abbiamo una forte rete che ci collega a Bologna, città universitaria in cui ci sono molti studenti pesaresi che in questo senso sono ambasciatori oltre confine della nostra pizza, facilmente replicabile ma non per questo banale o meno buona, anzi. Poi la Rossini la promuoviamo anche in occasione di appuntamenti all'estero: l'abbiamo fatto a New York, a Berlino durante eventi di promozione del Rossini Opera Festival. Ovviamente oltre a queste iniziative più pop faremo un lavoro su prodotti più autentici come il tartufo, di cui Rossini era grande estimatore. Interessante sarà un'esperienza che proponiamo a Casa Rossini: una degustazione teatralizzata e audioguidata dove in 10 minuti la voce narrante di Stendhal, che è stato uno dei biografi più importanti e discussi del compositore, ci guida nella degustazione di prodotti come mortadella, formaggi, pasticcini al tartufo, vino. Il tutto in un percorso audioguidato che racconta come è nato il gusto di Rossini a Pesaro e come questo ha influenzato il suo modo di comporre e immaginarsi le sinfonie.
Parlando di enogastronomia, quali eccellenze legate al settore saranno messe in risalto o comunque con quali iniziative promuovete il food?
Punteremo molto sull'aspetto enogastronomico, sulla valorizzazione di bar, osterie e trattorie di piccoli comuni e borghi che popolano la provincia di Pesaro. Li faremo diventare degli info-point di ciò che avviene in quel determinato comune, delle iniziative in programma nel corso dell'anno. Poi durante gli aperitivi non saranno protagonisti i tradizionali stuzzichini come patatine o noccioline, bensì le Dop del nostro territorio come la Casciotta di Urbino, il prosciutto di Carpegna, l'olio di Cartoceto ecc. Lo ritengo un bel modo per costruire un racconto attorno all'enogastronomia e ma anche attorno alle piccole imprese produttrici di settore, che potranno valorizzare i loro prodotti. Dopotutto anche il cibo è cultura.
Recentemente avete raccolto il testimone da Brescia e Bergamo, Capitali del 2023. Avete avuto modo di visitare le città durante i loro eventi e iniziative?
Assolutamente. C'è stato un rapporto diretto e costante durante tutto lo scorso anno. Abbiamo assistito alle prime cerimonie di insediamento, siamo tornati nel corso dei mesi, ci siamo scambiati delle pratiche, i sindaci si parlano quasi tutti i giorni...
Per chiudere: organizzare questo 2024 immagino sia stata una sfida soprattutto per questa amministrazione che lascerà a metà anno. Cosa sperate di lasciare a chi vi succederà e vi dispiace concludere il mandato nel corso di un anno così particolare?
Ritengo che le cose siano più importanti delle persone. I progetti andranno avanti comunque al di là di chi si ricandiderà e chi prenderà il nostro posto. Dal punto di vista tecnico sicuramente molte figure rimarranno, dal punto di vista politico la Capitale è una parte dei lavori che rimarranno e verranno portati avanti. Si arriverà a una tornata elettorale sicuramente con tanti progetti in corso: su questo ovviamente lasciamo un messaggio di continuità, la nuova giunta potrà mettere qualche accento in più ulteriore ma comunque tutto è già stato ben definito.
Pesaro Capitale della cultura: gli eventi dell'inaugurazione
Pesaro si prepara a festeggiare alla grande l'avvio della Capitale italiana della Cultura 2024. L'appuntamento è per sabato 20 gennaio dalle 11 alle 3 di notte. Una giornata di festa della città, pensata per tutti. Apertura cancelli ore 8, l'accesso alla Vitrifrigo Arena sarà consentito fino alle ore 10: i cittadini dovranno presentarsi muniti di tagliando (digitale o cartaceo) e di documento d'identità, obbligatorio. Dopo la cerimonia inaugurale del mattino, alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, si canterà con Max Gazzè, si ballerà con l'Orchestra di Mirko Casadei, si mangerà e berrà nell'area food truck allestita all'esterno della Vitrifrigo Arena, che resterà attiva dalla mattina a notte inoltrata. Poi la grande festa per i più giovani, Once a Year, con Rosa Chemical e dj set”, hanno ricordato il sindaco Matteo Ricci e il vicesindaco e assessore alla Bellezza Daniele Vimini. Protagonista, ovviamente, anche il cibo e le eccellenze tipiche del territorio. All'esterno della Vitrifrigo Arena ci sarà una bella varietà di food truck con una selezione di prodotti marchigiano-romagnoli.
© Riproduzione riservata
• Iscriviti alle newsletter settimanali via mail |
• Abbonati alla rivista cartacea Italia a Tavola |
• Iscriviti alla newsletter su WhatsApp |
• Ricevi le principali news su Telegram |
“Italia a Tavola è da sempre in prima linea per garantire un’informazione libera e aggiornamenti puntuali sul mondo dell’enogastronomia e del turismo, promuovendo la conoscenza di tutti i suoi protagonisti attraverso l’utilizzo dei diversi media disponibili”
Alberto Lupini
Italia a Tavola è il principale quotidiano online rivolto al mondo Food Service, Horeca, GDO, F&B Manager, Pizzerie, Pasticcerie, Bar, Ospitalità, Turismo, Benessere e Salute. italiaatavola.net è strettamente integrato
con tutti i mezzi del network: i magazine mensili Italia a Tavola e CHECK-IN, le newsletter quotidiane su Whatsapp e Telegram, le newsletter settimanali rivolte a professionisti ed appassionati, i canali video e la presenza sui principali social (Facebook, X, Youtube, Instagram, Threads, Flipboard, Pinterest, Telegram e Twitch). ©® 2024