Il passaporto italiano è il 3° "più potente" al mondo, ma il caos rilasci non si ferma

Come ogni anno l'Henley Passport Index ha stilato la sua classifica che mette in ordine i passaporti in base al numero di Paesi in cui permettono di accedere senza visto. L'Italia è terza ma deve fare ancora i conti con il caos per il rilascio. Secondo Gattinoni, sono 170mila le partenze saltate a causa di questo problema

16 luglio 2023 | 05:00
di Gianluca Pirovano

Un passaporto "potente", ma che per il momento resta molto difficile da rinnovare od ottenere. Stiamo parlando di quello italiano che, nonostante continui ad avere un ruolo di rilievo nella classifica stilata da Henley Passport Index deve fare purtroppo i conti con il caos dei rilasci. Un caos che non sembra volersi attenuare e che secondo Franco Gattinoni, presidente della Federazione turismo organizzato, ha fatto saltare almeno 170mila partenze.

Il passaporto italiano è il terzo al mondo

Procediamo con ordine. Come ogni anno Henley Passport Index ha stilato la sua classifica, che mette in ordine di passaporti di tutto il mondo in base ai Paesi ai quali permettono di accedere senza necessità di visto. Si tratta di un ranking che viene realizzato ormai da quasi vent'anni e aggiornato di volta in volta in base a limitazioni e modifiche dei singoli Stati. Il risultato è, appunto, una graduatoria in cui compaiono 199 Paesi e in cui viene assegnato un punto per ogni Paese in cui il titolare di quel passaporto può recarsi senza doversi preoccupare di nulla, vale a dire senza dover richiedere il visto oppure ottenendolo al suo arrivo, il cosiddetto "visa on arrival".

La classifica 2023 ha visto primeggiare Singapore, il cui passaporto dà accesso a 194 Paesi senza necessità di visto. Al secondo posto il Giappone, che si ferma "soltanto" a 193. Al terzo posto un nutrito gruppo di cui fanno parte, oltre all'Italia, anche Germania, Corea del Sud e Spagna, che hanno libero accesso a 191 Paesi. Giù dal podio, con 190, restano Austria, Finlandia, Lussemburgo e Svezia. I Paesi europei sono quasi tutti nella top ten, di cui fanno parte anche Canada, settimo con 187 Paesi, e Stati Uniti, ottavi con 186.

Guardando, invece, la classifica partendo dal fondo, i cittadini che devono fare i conti con un passaporto loro malgrado "debole" sono in primis gli afghani, che possono accedere soltanto a 28 Paesi senza visto. Penultimo posto nell'Henley Passport Index per Siria e Iraq, con 29 Paesi con accesso senza visto. Poco più sopra il Pakistan, con 31, e lo Yemen, con 34. Il passaporto più "debole" più vicino geograficamente all'Italia è quello del Kosovo, che dà accesso soltanto a 41 Paesi senza visto.

Passaporto italiano potente, ma...

Il passaporto italiana, quindi, fa invidia al mondo. Peccato, però, che da qualche tempo gli italiani debbano fare i conti con tempi lunghissimi per il suo rilascio. Negli ultimi mesi lo Stato ha messo in campo diversi tentativi di soluzione. In alcuni casi, laddove era possibile, sono stati potenziati gli uffici. In altri casi, sono state organizzate aperture straordinarie delle Questure e giornate specifiche, i click day, in cui accedere senza prenotazione. Tentativi che si sono rivelati soltanto un palliativo e non la soluzione a un problema più complesso e di ampia portata.

Il caos passaporti si riflette, infatti, su tutto il mondo dei viaggi. Riguarda chi viaggia per lavoro, ma anche chi vuole concedersi una vacanza e fatica a programmare. Questo, di conseguenza, ha effetti pesanti anche sulle agenzie viaggi. Effetti che il presidente Fto Gattinoni è tornato ancora una volta a sottolineare, durante un'intervista rilasciata a Radio InBlu 2000. «Il passaporto è un diritto, e invece nel 2023, con tutta la tecnologia che abbiamo a disposizione, è necessario aspettare 6 mesi solo per avere un appuntamento per il rilascio del documento - ha evidenziato - È una cosa da sudditi, non da cittadini. Le motivazioni che hanno dato sono le più svariate, ma non ci sono spiegazioni e non ci sono giustificazioni. E non è un problema solo legato all’estate: abbiamo ragazzi che devono andare a studiare all’estero, parenti che non possono andare a trovare i loro cari, famiglie che ancora oggi hanno i viaggi bloccati perché non sanno se avranno o meno il passaporto per la data della partenza».

Gattinoni ha poi provato a fare un bilancio numerico della crisi dei passaporti. «I dati non possono essere precisi, ma sono almeno 170mila le partenze saltate - ha specificato - Per chi ha prenotato tramite agenzia, noi facciamo di tutto per minimizzare il danno economico, ma il rischio c’è comunque. Così, oltre al danno, il cittadino si ritrova pure con la beffa».

Caos passaporti, dove nasce il problema?

Se il quadro è questo, la domanda che sorge spontanea è: come si è arrivati a questo punto? La risposta breve è di una sola parola: Covid. La pandemia ha un ruolo centrale nel caos passaporti. Questo per diverse ragioni. In primis, durante i due anni di fermo obbligato e quasi totale, nessuno o quasi ha provveduto al rinnovo del passaporto e quindi molti documenti sono andati in scadenza. Una volta riaperti i confini e ripresi i viaggi di lavoro o di piacere, in tanti si sono trovati scoperti con un conseguente aumento delle richieste di rinnovo.

In seconda battuta, l'aumento non è dovuto soltanto ai mancati rinnovi, ma semplicemente alla ripresa dei viaggi con sempre maggior vigore. Due anni con moltissime limitazioni hanno lasciato in eredità una gran voglia di partire. Risultato? Moltissime richieste di rilascio dei passaporti e sistema ingolfato. Ciliegina sulla torta, infine, l'obbligo di avere il passaporto per recarsi in una delle mete europee più amate, che in passato si poteva raggiungere con la sola carta d'identità. Stiamo chiaramente parlando del Regno Unito, che dopo Brexit impone misure di accesso maggiormente restrittive.

Procedura urgente e turismo

Insomma, arrivati a questo punto avrete capito che ottenere in breve tempo un passaporto in Italia, in questo momento, è tutt'altro che facile e immediato. Ma come fare allora? Esiste un modo. Il ministero dell'Interno nei mesi scorsi, infatti, in una sua circolare ha inserito anche il turismo tra i motivi di urgenza per il rilascio del passaporto, oltre a salute, studio e lavoro. È quindi possibile chiedere una procedura d'urgenza, ma soltanto se si è in grado di dimostrarla. Vale a dire: non è possibile chiedere il passaporto alla Questura di riferimento soltanto perché si desidera andare da qualche parte, ma è possibile farlo se si è già in possesso di un biglietto o se, in generale, sono stati spesi dei soldi per un viaggio che necessita del passaporto e che sarà di lì a venti giorni. Se ci si trova in questa situazione, è possibile chiedere il rilascio d'urgenza negli appositi sportelli in Questura oppure online, se in possesso di Spid.

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Alberto Lupini


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