Oggi al via i dazi Usa Coldiretti: Calo vendite del 20%

È questo l'effetto stimato sui prodotti del Made in Italy, nel giorno dell'entrata in vigore delle tariffe sui prodotti europei, fino a 7,5 miliardi. Inutili (per ora) le rimostranze di Mattarella a Trump

18 ottobre 2019 | 15:32
Dal Parmigiano Reggiano al Grana Padano fino al Gorgonzola, ma anche salumi, agrumi, succhi e liquori: nella black list degli Usa ci sono beni alimentari per un valore delle esportazioni di circa mezzo miliardo di euro. Il dazio per il Parmigiano Reggiano e per il Grana Padano ad esempio passa - spiega la Coldiretti - dagli attuali 2,15 dollari al chilo a circa 6 dollari al chilo. Il consumatore americano lo dovrà acquistare sullo scaffale ad un prezzo che sale dagli attuali circa 40 dollari al chilo ad oltre i 45 dollari, con una conseguente frenata dei consumi.

Da oggi il Grana Padano e altri formaggi potrebbero costare di più in Usa

Per questo il calo complessivo della domanda Usa con l’entrata in vigore dei dazi americani si aggira intorno al 20%. «A beneficiare della situazione è la lobby dell'industria casearia Usa (CCFN) - scrive Coldiretti -, che ha esplicitamente chiesto con una lettera di imporre tasse alle importazioni di formaggi europei, al fine di favorire l'industria del falso Made in Italy e costringere l'Unione Europea ad aprire le frontiere ai tarocchi a stelle e strisce».

Le brutte copie dei prodotti caseari nazionali hanno avuto una crescita esponenziale negli ultimi 30 anni, raggiungendo complessivamente i 2,5 miliardi di chili, ed è realizzata per quasi i 2/3 in Wisconsin e California, con lo Stato di New York al terzo posto". In termini quantitativi, in cima alla classifica - precisa Coldiretti - c'è la mozzarella, con 1,97 miliardi di chili all'anno, seguita dal Parmesan, con 192 milioni di chili, dal provolone con 181 milioni di chili, dalla ricotta con 113 milioni di chili e dal Pecorino Romano con 25 milioni di chili, realizzato però senza latte di pecora, secondo l'analisi della Coldiretti su dati Usda, il Dipartimento dell'agricoltura statunitense.

Se l'Italia paga un conto salato per formaggi, salumi e liquori, la Francia - sottolinea la Coldiretti - stima in circa 1 miliardo il danno economico totale causato dai dazi Usa, che nell'alimentare interessano i vini (escluso lo champagne) ed i formaggi, tranne il Roquefort. La Spagna - continua la Coldiretti - è colpita su olio di oliva, vino e formaggi, mentre la Gran Bretagna viene penalizzata soprattutto in termini di superalcolici, a partire dallo Scotch Whiskey. Ma nel mirino c'è anche la Germania, che si vedrà tassare circa un quinto delle sue esportazioni negli States.

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Alberto Lupini


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