Obicà, viaggio in Italia guardando al mondo per i 20 anni del Gruppo

A Milano si sono inaugurati i festeggiamenti per i 20 anni di Obicà Mozzarella Bar con una drink list speciale e con una cena con al centro la Figliata di latte di Bufala con bocconcini di mozzarella di Bufala campana Dop

12 aprile 2024 | 14:37
di Mauro Taino

Un viaggio in Italia per accompagnare un viaggio, quello di Obicà Mozzarella Bar, che quest'anno tocca quota 20 anni. Per celebrare l'anniversario, oltre ad una drink list dedicata, anche una speciale rassegna di piatti signature realizzati grazie alla partnership con i produttori che da anni accompagnano Obicà e che affiancheranno il classico menu alla carta in tutti gli esercizi del Gruppo. Nel locale di via Cusani a Milano, giovedì 11 aprile, si sono inaugurati i festeggiamenti del ventennale.

Il viaggio di Obicà inizia con un drink

La serata si è aperta proprio con la drink list curata dal beverage specialist Luca Scrimenti dedicata alle sei città in Italia in cui è presente il Gruppo: Torino (vermouth bianco Del Professore, chartreuse verte, cordiale al ribes e lampone, tonica superfine Tassoni), Milano (Campari, cordiale al mango e zenzero, Cinzano Prosecco Doc), Firenze (gin, Campari, Cinzano vermouth rosso, liquore al caffe`), Roma (sambuca, vodka, liquore al caffe`, Espresso Dolcificato), Cagliari (mirto, gin superfine al cedro Tassoni, succo di lime, zucchero) e Palermo (Passito di Pantelleria Doc Sentivento, gassosa bio Galvanina, tintura di limone).

Scrimenti, di stanza a Palermo, sottolinea come l'omonimo drink lo «riporti bambino» e come, più in generale, l'idea di base fosse quella di caratterizzare ogni creazione con un ingrediente simbolo della città a cui s'ispira che, nel caso del Palermo, è il Passito, ma che a Milano e Torino sono rispettivamente Campari e Vermouth, mentre il Mirto è il protagonista del Cagliari e la Sambuca del Roma, un liquore che affonda le sue radici «sin dagli antichi romani». Per il Firenze, invece, oltre all'omaggio all'iconico Negroni, c'è anche quello «alla tradizione dei caffè toscani» grazie alla presenza del Liquore al caffè.

«La nostra drink list - ha detto il ceo Davide Di Lorenzo - vuole rispecchiare i nostri principi fondamentali: italianità, freschezza, qualità e un tocco cosmopolita. In questo viaggio attraverso l'Italia, da Milano a Palermo, abbiamo selezionato ingredienti tipici di ogni regione, ma ne abbiamo anche aggiunti altri come il mango a Milano, che donano un gusto cosmopolita ai nostri cocktail».

I 20 di Obicà, fianco a fianco con i produttori

Da qui a fine anno, Obicà proporrà piatti speciali in collaborazione con i produttori che accompagnano il Gruppo. Da aprile a fine maggio, la protagonista è la Figliata di Latte di Bufala con Bocconcini di Mozzarella di Bufala Campana Dop, sia come piatto singolo sia abbinata a vari small plates. Quindi da giugno ad agosto uno speciale menu campano in collaborazione con Gentile, che propone la pregiata pasta di Gragnano Igp e altri prodotti della tradizione campana. A settembre e ottobre sarà la volta del Salumificio Santoro, azienda pugliese che produce salumi tradizionali nel cuore della Valle D'Itria, tra cui il Capocollo di Martina Franca (Ta). A chiudere i festeggiamenti, a novembre e dicembre, sarà Savitar, l'azienda punto di riferimento per la qualità nel mondo del tartufo.

«Siamo orgogliosi di celebrare il ventennale di questo marchio che da sempre valorizza la cultura del made in Italy dal punto di vista enogastronomico - ha aggiunto Achille Scudieri, vicepresidente del Gruppo Obicà. Guardiamo al futuro con determinazione, pronti a continuare a portare il gusto autentico e genuino dei prodotti italiani nel mondo, valorizzando non solo la Mozzarella di Bufala Campana Dop, ma tutti quei prodotti con caratteristiche uniche, che nascono dalla maestria di piccoli produttori, che riflettono il meglio del nostro Paese. Come i vini della cantina Abraxas Pantelleria e le carni di Chianina della Tenuta La Fratta di Sinalunga, in provincia di Siena: due realtà storiche italiane che abbiamo acquisito nel corso degli ultimi due anni e i cui prodotti sono presenti nei ristoranti Obicà».

Di Lorenzo quindi ha sottolineato: «Quella di Obicà è una ristorazione fatta di ingredienti di altissima qualità. È chiaro che per avere ingredienti di altissima qualità bisogna avere dei forti partner come fornitori. E non potevamo poi non iniziare con un prodotto campano, la Figliata di Bufala Dop,, un prodotto veramente particolare fornito da uno dei nostri fornitori storici che utilizziamo praticamente dall'inizio. Chiamandoci mozzarella a bar è stata quasi un'ovvietà compiere questa scelta».

La Figliata di latte di Bufala protagonista della cena da Obicà

Proprio la Figliata di latte di Bufala con bocconcini di Mozzarella di Bufala Dop è stata la protagonista della cena dell'11 aprile. Prima è stata servita come antipasto con spinacino, pomodori datterini gialli e rossi e olive nere quindi con prosciutto di Parma Dop e salame piacentino Dop, con crostini con pacchetelle di pomodorino del Piennolo del Vesuvio Dop e origano fresco, con caponata siciliana, pesto di basilico e pesto di pomodori secchi e infine con focaccia all'origano con sale di Trapani.

Alle verdure (Fiordilatte di Agerola, spinacino, fagiolini, pomodorini datterini gialli e rossi, zucchine e salsa di peperoni) e mortadella e tartufo ((Fiordilatte di Agerola, mortadella Favola Gran Riserva con pistacchio, ricotta di Bufala e tartufo nero estivo) le pizze servite prima dei tortelloni freschi (ripieni di mozzarella e limone, serrviti con crema di Pacchetelle di pomodorino del Piennolo del Vesuvio Dop e melenzane fritte) e della Torta Tenerina come dolce.

Obicà 20 anni alle spalle e un futuro che guarda al mondo

Presente in sei città italiane e anche negli Stati Uniti, in Portogallo, nel Regno Unito e in Giappone, il prossimo passo sarà in Francia dove, entro l'estate, è prevista l'apertura di Obicà Giverny, anche se l'obiettivo rimane Parigi. Negli Stati Uniti, occhi puntati su possibili nuove aperture sempre sulla East Coast - oltre ai due attuali locali a Manhattan (New York), mentre nel Middle East le principali mete di interesse rimangono gli Emirati e l'Arabia Saudita.

Di Lorenzo ha quindi posto l'accento sulla grande sfida di mantenere elevata la qualità dei prodotti e la fedeltà alla propria identità: «È molto complesso: siamo molto selettivi e sicuramente non siamo uno di quei concept che aprono 10, 15, 20 ristoranti all'anno proprio per questa difficoltà. La nostra logistica è sicuramente molto forte, molto consolidata, ma in qualche modo anche abbastanza complicata, quindi quando apriamo all'estero dobbiamo essere sicuri di poter avere i prodotti che fanno forte la nostra ristorazione e perciò non è semplicissimo. Tuttavia dove siamo presenti, siamo ormai ben organizzati».

Obicà, le persone al centro

Ma l'estero è sempre stato l'orizzonte di Obicà. L'idea del Mozzarella Bar nasce durante un viaggio in Giappone in cui Silvio Ursini, vicepresidente di Bulgari Hotels & Resorts, ha assistito al rituale della preparazione del sushi: sono passati 20 anni dall'apertura del primo locale del Gruppo, in Via dei Prefetti a Roma. Con un fatturato di oltre 500 milioni di euro totalizzato dal 2004 ad oggi, 300 fornitori coinvolti nel corso degli anni, 24 ristoranti tra Italia ed estero che contano attualmente 500 dipendenti e nuovi progetti di espansione sui mercati internazionali, ma anche speciali focus dedicati alle risorse.  «Anche quella del personale - ha evidenziato il ceo di Obicà - è una sfida con cui dobbiamo confrontarci, soprattutto in una città come Milano, ma devo dire che da noi il turnover è piuttosto basso e questo rappresenta un benefit e un asset».

Il Gruppo è dotato di un team interno di recruitment and training, che permette a ogni neoassunto di avere le informazioni necessarie fin dal primo giorno di lavoro. Il Gruppo fa sapere che mensilmente, tutti i dipendenti sono coinvolti in classi di “Induction”, per approfondire i valori, la mission e la vision; mentre un training a parte è riservato ai manager dei ristoranti con il progetto “Train the Trainer”, che ha l'obiettivo di sensibilizzare ogni singolo responsabile alla formazione delle proprie risorse. Infine, è stato «strutturato un processo di “Appraisal”, sia per l'Head Office che per i ristoranti, incentivando la restituzione del feedback come buona prassi aziendale».

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Alberto Lupini


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