Multe a chi non usa il Pos. Bar e ristoranti: Ok, ma levate le commissioni bancarie

Dal 30 giugno scatta la multa per chi non accetta i pagamenti con bancomat e carta di credito. Baristi e ristoratori sono d'accordo, ma vorrebbero che si eliminassero i costi a carico di consumatori e imprese

14 aprile 2022 | 12:33
di Martino Lorenzini

Il Governo per potenziare la lotta all'evasione fiscale ha deciso di anticipare, dal 1° gennaio 2023 al 30 giugno l'entrata in vigore delle sanzioni (30 euro più il 4% del valore della transazione) a carico di baristi, ristoratori e in generale di tutti gli esercenti che non accettano i pagamenti con bancomat e carta di credito. Confcommercio ha subito provato a opporsi, chiedendo al Governo di abbattere i costi sulle commissioni e i costi a carico dei consumatori e delle imprese. E sulla stessa linea si sono schierati anche i diretti interessati. Il pagamento con il bancomat e la carta di credito è ormai diventato una prassi consolidata; ci sono persino clienti che preferiscono non consumare se la macchinetta non funziona.

Dal 30 giugno multe chi non accetta il pagamento col Pos

È stata anticipata dal 1° gennaio al 30 giugno l'entrata in vigore della doppia sanzione a carico di baristi, ristoratori e negozianti che non accettanno i pagamenti con bancomat e carta di credito. Il provvedimento è uno di quelli introdtti dal Governo per contrastare l'evasione fiscale. Un provvedimento che ha trovato il consenso di Confcommercio. Ma l'associazione al tempo stesso ha chiesto di tutelare gli esercenti. «La diffusione dei pagamenti elettronici va perseguita mettendo in campo scelte decise di abbattimento delle commissioni e dei costi a carico di consumatori e imprese - ha scritto in un comunicato - A partire dal potenziamento dello strumento del credito d’imposta sulle commissioni pagate dall’esercente e prevedendo la gratuità dei cosiddetti micropagamenti. Puntare asimmetricamente sulle sanzioni non giova ai processi di modernizzazione del sistema dei pagamenti: processi, peraltro, già in pieno sviluppo».

 

 

Le associazioni di categoria: «Pagare col Pos ormai è una prassi»

Per le associazioni di categoria il pagamento col Pos è ormai diventato una prassi consolidata. «Ormai in tutto il mondo si paga con la carta di credito; è diventato un segno di civilità - ha esordito Fiorenzo Colombo, fondatore e membro di Abi professional, associazione barmen italiani - Chi ha viaggiato all'estero lo sa che ormai si paga tutto con il bancomat o la carta di credito, anche le transazioni più piccole».

Sulla stessa linea si è espresso anche Aldo Cursano, vicepresidente vicario della Fipe, la Federazione italiana pubblici esercenti. «Il pagamento col Pos è uno strumento utile e garantisce al tempo stesso trasparenza e tracciabilità - ha spiegato - È anche uno stimolo al consumo e quindi ritengo giusto che tutti si adeguino. Al tempo stesso vorrei che vadano necessariamente eliminati i costi legati alle transazioni finanziarie per ogni pagamento. È una spesa inutile che si somma alle altre in un momento di crisi».

Baristi e ristoratori: «Eravamo già pronti; ora levateci le commisisoni»

Per Andreina Mancini dell'Antica pasticceria Sieni di Firenze il pagamento col Pos viene utilizzato ormai «da una vita». «Tengo a precisare che sotto i dieci euro non si pagano commissioni e quindi per un bar da questo punto di vista non ci sono particolari costi aggiuntivi», ha spiegato la negoziante.

Anche per Angelo Mari, titolare del Giglio Rosso, storico ristorante di Firenze, far pagare con il Pos nel suo locale era diventata era una prassi consolidata nel tempo, ma nel suo caso i costi per le commissioni si pagano. «Nel momento però che da scelta diventa obbligo, in particolar modo per il bancomat è giusto che lo Stato o le banche ci tolgano le commissioni - ha spiegato - A noi per esempio ogni transazione ci costa 60 centesimi, un costo che nell'arco di un anno ha la sua incidenza».

Massimo Urru, barista del Bar Basso, lounge bar di Pescara ha spiegato che ormai sempre più clienti chedono di pagare col Pos. «In larga parte chiedono di pagare col bancomat e in misura minore con la carta di credito - ha esordito - Pagano pure un gelato, il cornetto o un semplice caffè espresso col bancomat. In media sono uno su cinque al banco e otto su dieci al tavolo. Tra l'altro quando non funziona la macchinetta ci sono clienti che preferiscono non consumare e andare da un'altra parte a fare colazione».

 

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Alberto Lupini


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