Milano, il turismo di settembre si affida agli eventi. Ma le incognite sono troppe
Il capoluogo lombardo ha l'occasione di riscattarsi dopo mesi disastrosi contando sul Salone del Mobile, la Settimana della moda e il Gp di Monza. Ma la variante Delta incombe e causa le prime disdette
Più che ottimismo, prudenza e cautela, soprattutto a Milano. A settembre (finalmente) torneranno, seppur contingentati e in forma ridotta: il Salone del Mobile, la settimana della Moda e il GP d'Italia a Monza.
«Si riparte - dice Fabio Primerano, coordinatore della commissione consultiva Alberghiera della Lombardia - ma con molte incognite legate in particolare all'applicazione del green pass e al diffondersi della variante Delta. Milano naviga a vista. In città si prevede un tasso di occupazione (e presenza) nei grandi alberghi e ristoranti fra il 20 e il 30%. Chi lavora con il business, il mondo delle fiere e degli affari ha davanti un orizzonte con molte incognite. Tutti i grandi eventi dovranno attenersi alle misure di sicurezza anticovid e quindi è difficile ipotizzare numeri simili alle esperienze del passato».
Prime disdette a causa della variante Delta
Primerano si sofferma su un dato preoccupante. In questi giorni, in vista del Salone del Mobile, stiamo assistendo più a disdette che a prenotazione, causa variante Delta. Già gli arrivi non erano entusiasmanti, adesso albergatori, ristoratori e tassisti ci dicono che da parte di molte aziende vi è preoccupazione per l'evolversi della situazione sanitaria. Preferiscono insomma muoversi con cautela. Meglio l'online alla presenza».
Tengono bene Brescia, Bergamo, la Valtellina
Luci e ombre, come nel resto della Lombardia. Sono andate bene, nei mesi della stagione estiva: Bergamo, Brescia e la Valtellina; hanno sofferto invece al pari del capoluogo, Pavia, Como, Lecco, Cremona e Mantova. L’estate comunque non è andata male, grazie al turismo di prossimità e al ritorno di molti europei. Grandi incognite sull'autunno.
La Milano del business ko senza eventi
«Per la Milano del business - sottolinea senza mezzi termini il coordinatore della commissione consultiva - dove sono fondamentali gli eventi, è stato comunque un disastro. Si spera adesso nei primi appuntamenti economici, e negli avvenimenti sportivi (il campionato di calcio), culturali e gli spettacoli».
Dal bicchiere mezzo vuoto, a quello mezzo pieno. Stanno tenendo bene i laghi e la montagna, anche se la stagione che durava da aprile a ottobre, nel 2020/21 si è limitata principalmente a luglio e agosto. Ma questo è un altro capitolo, della ripresa post- covid, ancora tutto da scrivere. Ne riparleremo.
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Alberto Lupini