La guerra non si combatte soltanto con le armi ma anche con azioni mirate a mettere in difficoltà il nemico. È il caso delle sanzioni, che l'Unione europea sta valutando di imporre alla Russia, ma è anche il caso della chiusura dello spazio aereo per gli aerei russi in tutto il Vecchio Continente. La decisione è stata ufficializzata dal presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, anche se già diversi Paesi, tra cui l'Italia, si erano mossi in autonomia. In risposta lo ha fatto anche la Russia, bloccando i voli da 36 Paesi, tra cui quelli europei e il Canada. Restano da valutare gli effetti, soprattutto sul turismo.
L'Europa chiude il suo spazio aereo alla Russia: cosa significa?
L'Unione europea ha deciso di chiudere lo spazio aereo dei suoi Stati membri alla Russia. In sostanza, gli aerei in partenza dagli aeroporti russi, anche i jet privati, non solo non potranno atterrare negli aeroporti europei ma non potranno nemmeno sorvolarne i cieli. Lo spazio aereo di un Paese è infatti l'equivalente delle acque territoriali quando si parla di mare. Nello spazio aereo lo Stato può esercitare la sua sovranità, rispettando chiaramente tutti i trattali internazionali. Di conseguenza, le compagnie dovranno ridisegnare tutte le loro rotte con un aumento dei tempi di percorrenza e soprattutto dei costi del carburante.
Il nodo delle triangolazioni
La decisione è presa e già effettiva. C'è però un punto di domanda e non è chiaro come potrà essere risolto. È quello delle triangolazioni. Vale a dire, se un volo parte da Mosca, fa scalo in uno Stato in cui la Russia non ha limitazioni dello spazio aereo e poi da lì riparte verso l'Europa, come comportarsi? Ancora non è stato deciso.
Blocco aereo per la Russia: i numeri
Il blocco aereo tra Russia e Italia va a colpire 3,2 milioni di viaggiatori. È questo il numero fornito dall'Enac, l'Ente nazionale dell'aviazione civile, sui movimenti tra la Federazione Russa e il nostro Paese nel 2019, l'ultimo anno prima della pandemia. Un tema importante è la natura di questi voli. I russi utilizzano molto i viaggi privati: una fetta importante dei viaggiatori che si spostano dalla Russia all'Italia utilizza infatti jet. Il Corriere, riprendendo i dati della piattaforma WingX, parla di 3.860 business jet decollati dalla Russia da inizio anno.
I possibili effetti sul turismo
La decisione di chiudere lo spazio aereo europeo si inserisce in un contesto già preoccupante per il turismo. I russi infatti rappresentano un mercato importante per l'Italia sotto questo aspetto. Prima della crisi Covid, in Italia il turismo dalla Russia generava circa 1,7 milioni di arrivi e 5,8 milioni di presenze. Non solo, i russi sono per tradizione un popolo altospendente: nel 2019 hanno speso più di 980 milioni in Italia, pari al 2,2% della spesa totale dei viaggiatori stranieri nel Bel Paese.
Gli effetti in generale e nel particolare sono al momento difficili da valutare ma la preoccupazione è alta, soprattutto in vista della stagione estiva. Il traffico aereo dalla Russia aumenta infatti notevolmente tra giugno e settembre, soprattutto verso la Sardegna e la Toscana.