La Michelin ha reso noti i nomi dei nuovi ristoranti italiani inclusi nella Guida 2024 che sarà svelata il prossimo 14 novembre. Da quest'anno i francesi hanno deciso di svelare progressivamente i nomi dei ristoranti entrati all'interno della Rossa, e dopo quelli annunciati lo scorso agosto e i 24 resi noti a settembre ecco altri 25 indirizzi che saranno segnalati nel vademecum gastronomico più importante del mondo. Se lo scorso mese era stata la "piccola" Umbria a recitare il ruolo di protagonista con ben 5 segnalazioni, stavolta è il Nord a fare la voce grossa, con Lombardia e Piemonte che da sole portano ben 10 ristoranti nella nuova Guida. Conferma per (il già stellato) Innocenti Evasioni dello chef Tommaso Arrigoni che ottiene l'approvazione della Michelin dopo l'apertura nel nuovo indirizzo avvenuta nel corso della scorsa primavera.
Guida Michelin, le nuove stelle si conosceranno il 14 novembre
Si tratta, come già specificato precedentemente, dei ristoranti inseriti nella Rossa del 2024. Solo in occasione della presentazione ufficiale della Guida del 14 novembre sapremo quali locali tra tutti quelli segnalati negli ultimi mesi conquisteranno la Stella. Oltre agli stellati si conosceranno i Bib Gourmand (cioè gli indirizzi consigliati per il rapporto qualità-prezzo) e i menzionati. Fatta questa doverosa premessa, andiamo a scoprire le new entry del mese di ottobre con le motivazioni date dalla stessa Michelin.
Di seguito l'elenco delle Regioni con i ristoranti di riferimento
Lombardia
85 bistrot - Sesto San Giovanni (MI)
È il ristorante che tutti vorrebbero sotto casa: semplice ma moderno come si addice alle nuove trattorie e con un’accogliente conduzione familiare. Lo chef-patron Daniele Ferrari, dalla lunga esperienza in locali milanesi, sa il fatto suo in materia di cucina e di prodotti: i suoi piatti raccontano molto della tradizione locale e non solo. L'immancabile cotoletta qui viene servita solo spessa per assaporare al meglio la carne delicata del vitello.
Acqua - Olgiate Olona (VA)
La tradizione familiare della famiglia Possoni continua in questo locale contemporaneo situato di fronte allo storico Ma.Ri.Na. Qui la proposta è giocata sulla materia prima, sempre al centro delle attenzioni: pesci, crostacei e molluschi sono di gran qualità e vengono impiegati in preparazioni talvolta più semplici e tradizionali, talaltra più complesse e creative.
Autem - Milano (MI)
Lo chef Luca Natalini ha optato per una piccola carta scritta a mano, decisa la mattina e a volte già diversa la sera stessa. L’idea è che il miglior prodotto reperibile entra in tempo reale nel menu, senza compromessi sulla qualità e con una forte attenzione alla sostenibilità dei fornitori a cui ci si affida. Notevole la seppia scottata con gamberi rosa crudi e salsa alla mugnaia, ma l'Ispettore sa che difficilmente ritroverà lo stesso piatto la prossima volta...
Innocenti Evasioni - Milano (MI)
Bella la nuova location (la precedente già fu stellata) di chef Tommaso Arrigoni! Una moderna sala di ampio respiro con luminose vetrate sul grande giardino mediterraneo, che non farà rimpiangere quello zen del locale precedente. La variopinta cucina si sviluppa in tre menu degustazione, con la possibilità di comporre una propria carta. Interessante il menu delle Mezze che consente di assaggiare più portate in porzioni ridotte.
Hosteria La Cave Cantù - Casteggio (PV)
All'interno della Certosa Cantù, complesso monacale settecentesco che oggi accoglie anche un museo e una biblioteca, un locale dal tono moderno con sale e cantina conviviale, ma che può usufruire anche di affascinanti spazi all'aperto. La cucina di Damiano Dorati è personalizzata, con qualche tocco esotico (la signora Maria Neña, che cura l’accoglienza e la bella cantina, è ecuadoriana) e si esprime in piatti colorati, generosi, gustosi, ben curati anche nelle presentazioni.
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Piemonte
Azotea - Torino (TO)
In zona centrale e con piccolo dehors, all’interno svela pareti anticate, verdoline, addobbate con piante rampicanti che danno una sensazione di vegetazione sudamericana. La cucina nikkei di Alexander Robles mette al centro il Perù, terra di origine dello chef. Potrete quindi scegliere i tacos di ombrina in vasocottura oppure indulgere in un antipasto gustoso quanto atipico, il calamaro crudo servito con agretti e piselli: tanta freschezza e gusto grazie alla salsa di soya, umeboshi e alga yuyo. Caratteristico della proposta del locale è il sip pairing, l’abbinamento con piccoli sorsi (sip) di cocktail a base di ingredienti nikkei. Ottimo l'americano allo yuzu, leggermente aspro.
Casa Fantini - Pella (NO)
Sulle sponde del lago d’Orta, un inserto moderno e molto accogliente ricavato dalla ristrutturazione di un vecchio edificio, pensato e arredato affidandosi a un design ricercato e omogeneo. Al ristorante, con un'offerta più leggera a pranzo, si propongono piatti della tradizione interpretati con gusto attuale e presentazioni contemporanee. Lounge, giardino, piscina e 11 camere completano l'esclusiva offerta. Lo chef è Diego Bertona.
La Posta - Cavour (TO)
Ambienti classici che si rifanno agli inizi del secolo scorso con suggestive foto e documenti che raccontano la storia del locale e tante salette caratterizzate da soffitti in legno. Nella proposta culinaria di stampo tradizionale spiccano le buone paste fatte a mano e il carrello dei bolliti. Un classico della casa è il coniglio stufato servito con un abbondante accompagnamento di peperoni di Carmagnola. Produzione propria di leccornie come la giardiniera, le conserve e la pasticceria.
Scatto - Torino (TO)
La bellissima piazza San Carlo ora vanta il suo spazio gourmet. All'interno del palazzo che ospita le Gallerie d'Italia, i fratelli Christian e Manuel Costardi hanno creato una realtà la cui proposta culinaria verte su due filoni contrapposti: da un lato la tradizione e dall'altro creazioni in cui confluiscono le esperienze internazionali dei membri della brigata, in una specie di fusion contemporaneo. Come non ricordare i plin ai tre arrosti? Ma noi abbiamo anche particolarmente apprezzato lo scam-pho o il risotto Costardi’s Condensed. Un must anche la nduja piemontese e il baccalà serviti subito all'arrivo, per stuzzicare il palato. Agli amanti del dolce, infine, consigliamo vivamente il soufflè fra fra: fragola l'impasto e Franciacorta l'aromatizzazione della salsa. Gli ambienti raccolti e minimalisti si adattano anche a momenti di convivialità, ma per un’immersione totale nella dimensione dello chef chiedete un posto al banco!
Hostaria di Bricai - Varallo (VC)
All'interno dei giardini a lato della funicolare per il Sacro Monte, una bellissima dimora campestre sovrasta tutto il paese. In un contesto di grande relax, Giorgio De Fabiani propone piatti della tradizione locale, tra cui l’imperdibile coscia di coniglio in porchetta con purè di montagna.
Emilia Romagna
Buca 18 - San Clemente (RN)
Tre giovani fratelli e la mamma gestiscono con passione questo locale dell'entroterra riminese, dove si propone una cucina fragrante, accattivante e generosa, declinata in una piccola carta e in tre menù degustazione di terra, mare e vegetariano. Per l'estate c'è un servizio all'aperto, mentre la sala espone regolarmente opere di artisti locali.
Essentia - Castrocaro Terme (FC)
Nel centro storico di Castrocaro, ai piedi della fortezza, troverete le proposte di Andrea Giacchini, giovane cuoco di grande interesse. I piatti, riferibili alla tradizione gastronomica locale ma non solo, sono sorretti da una rimarchevole abilità tecnica, mai ostentata o fine a se stessa, ma posta al servizio di prodotti e sapori sapientemente valorizzati.
Ling's Ravioleria Migrante - Bologna (BO)
In un tranquillo quartiere residenziale una giovane coppia gestisce con passione questo minuscolo locale (grazie al suo successo è indispensabile prenotare!): una ventina di posti all'interno e qualche tavolino all'esterno in estate. La proposta parte dai ravioli cinesi per allargarsi poi a una cucina "migrante" cioè, per dirla con le loro parole, "che trae ispirazione da varie cucine del mondo, sicuramente quella asiatica, il Mediterraneo, la Francia, l'Italia con al cuore l'Emilia Romagna". Un esempio? Coppa di Mora romagnola Peking style oppure gamberi rosa dell'Adriatico marinati nel mirin e salsa di soia. I piatti cambiano giornalmente secondo le disponibilità del mercato e l'estro della cucina. Da bere tè, birra o una piccola selezione di vini.
Locanda Pincelli - Selva Malvezzi (BO)
Prende il nome dall'ex postino del paese, personaggio carismatico e importante in una piccola comunità, questo ex circolo operaio ospitato in un locale rustico e con un bel porticato in cui d'estate ci si accomoda volentieri, rinfrescati da potenti ventilatori. La cucina esce dal seminato della tradizione locale per proporre piatti mai cervellotici ma creativi, sempre generosi e attenti anche a ciò che vedono gli occhi. Un esempio? Noi abbiamo apprezzato molto le mezze maniche con cipolla bianca stufata, burro acido e limone bruciato, così come la coscia di faraona rosolata alla paprika, il suo fondo e maionese al rafano. Per il vino si può scegliere, magari facendosi consigliare anche dal patron Danilo Draghetti, da una lista non ampia ma selezionata e interessante. Lo chef è Marco Cavalli.
Umbria
Camiano Piccolo - Montefalco (PG)
In un casale del XVI secolo con piscina all'aperto, l'agriturismo Camiano Piccolo si trova su una collina che domina la campagna umbra, a 10 minuti d’auto da Montefalco. Sulla tavola, lo chef Giuseppe Fabrizi porta il meglio del territorio: verdure coltivate nell'orto di proprietà, oli e vini locali, carni prelibate. In stagione troverete anche il tartufo nero.
Elementi - Torgiano (PG)
È Andrea Impero a firmare la cucina di Elementi, il ristorante gourmet del raffinato albergo Borgobrufa. Originario della Ciociaria, nella sua cucina si leggono influenze di piatti e tradizioni laziali insieme a contributi umbri, sua regione d'adozione, passando per le esperienze lavorative campane. Il risultato è una cucina straordinaria, carica di sapori, elaborata, con alcune portate che vengono elaborate in più piatti. Un viaggio gastronomico di primo livello.
Osteria del Posto - Chiugiana-La Commenda (PG)
Se si è a piedi vale la pena percorrere l'ultimo, minimo, strappo di salita per raggiungere questo ristorante, dove sarete accolti con simpatia e competenza. A voi scegliere, con l'aiuto di un servizio al femminile gentile e disponibile, tra piatti ispirati al mercato e alle stagioni, elaborati con gusto e fantasia. Noi abbiamo scelto bene, optando per il Piccione di tutto un po' accompagnato da un calice di rosso Gamay del Trasimeno Opra 2021: all’olfatto frutta rossa e al gusto setoso e con un sentore finale di ciliegia. Attenzione alla gradazione però, 14,5%! In cucina Edoardo De Leo.
Lazio
Campocori - Roma (RM)
Questo ristorante gourmet progettato dal designer sudafricano Tristan Du Plessis traghetta nella Capitale la visione di fine dining elegante, contemporanea e cosmopolita dello chef Alessandro Pietropaoli. Potrete optare per la scelta à la carte o affidarvi ad un menu degustazione a sorpresa: Natura (4 portate), Emozioni (5 portate) o Viaggio (7 portate).
Delicato - Contigliano (RI)
Nel reatino, ma ai confini con l'Umbria e quindi in una zona dove la cucina mescola più territori e influenze, il ristorante si trova all'interno di un pittoresco borgo medioevale appollaiato su una collina. Sale essenziali tra mura in pietra, ma col bel tempo vi consigliamo di approfittare del fascino di Contigliano e mangiare all'aperto, ai piedi della chiesa. La chef Carlotta Delicato punta ad interpretare al meglio i prodotti del territorio, senza inutili fronzoli o complicazioni, per mettere al centro del piatto i sapori degli ingredienti.
Kohaku - Roma (RM)
Si varca la soglia e come per magia ci si ritrova in Giappone, fra musiche soffuse, eleganza e stile. In tavola arriva la cucina Kaiseki del Sol Levante, basata sulla stagionalità e sul rispetto dell’ingrediente nella sua purezza. Tra i nostri piatti preferiti l’anatra cotta al forno e avvolta in foglie di houba, la magnolia giapponese a foglie grandi. Intrigante carta dei sakè e light lunch menu a mezzogiorno.
Menabò Vino e Cucina - Roma (RM)
Nel cuore del quartiere Prenestino-Centocelle, i fratelli Camponeschi hanno dato vita ad un intrigante bistrot, dove gustare i piatti saporiti preparati da Paolo, accompagnati da una bella proposta enoica suggerita da Daniele. Un giusto equilibrio in carta fra carne, pesce e vegetali, e il rispetto maniacale per le stagioni e il meglio che offre il mercato. Il locale è molto gettonato, meglio prenotare.
Orma Roma - Roma (RM)
Una porta in rovere lascia intravedere la sala allungata verso la cucina, bel progetto del milanese Hangar Design Group con la predilezione per il legno (bellissimi i tavoli con sinuosi disegni). Ai fornelli una certezza: Roy Caceres, noto chef di origine colombiane, oramai decisamente romano, che propone un ben riuscito connubio di prodotti laziali e ingredienti della sua terra natia, ma con divagazioni lungo tutto lo Stivale. Ecco, dunque, che un piatto come la pecora abruzzese viene aromatizzata con della ‘nduja per poi essere servita insieme a del radicchio di Castelfranco. Lo chef non mancherà di presentarsi e condividere la sua idea con l'ospite, in un susseguirsi di confronti, cultura e accoglienza. La cantina è un altro spazio ben pensato, anche per aperitivi veloci, mentre la terrazza è pronta per la dolce vita estiva fatta di cocktail e servizio bistrot.
Campania
Casa del Nonno 13 - Mercato San Severino (SA)
Ha riaperto i battenti con una nuova gestione questo affascinante ristorante che si snoda di sala in sala fino ad arrivare – e il colpo d'occhio è incantevole − nelle vecchie cantine del palazzo. La cucina proposta ha un forte legame territoriale, ben descritto da una carta invitante con alcuni temi cari, dai salumi alle verdure passando per le paste, il pomodoro San Marzano, la preponderanza data alla carne, le cotture alla brace. Un grande omaggio alla Campania. Lo chef è Gioacchino Attianese.
Veneto
Feria - Treviso (TV)
Uno spazio con due anime, il bar bistrot che serve cocktail e alcune preparazioni di street food e il ristorante gourmet dove si può apprezzare tutto l'estro dello chef Marco Feltrin e del suo team. Piatti gustosi, colorati e a volte cerebrali, per una cucina di forte radice indonesiana visti i trascorsi privati e professionali dello chef. Nel menu due percorsi degustazione (che suggeriamo al primo passaggio per dare spazio all'estro dello chef) oppure la carta, per assaporate pietanze ricche di gusto e aromaticità. La buona cantina è gestita dal sommelier Régis Ramos, bravo nel coinvolgere il cliente nella scelta.
Abruzzo
Futura - Chieti (CH)
Nel cuore del centro storico, sulla monumentale piazza San Giustino, le pareti in mattoni delle sale del ristorante, disposto su due piani, testimoniano il passato, mentre la cucina, in prevalenza di carne, volge lo sguardo verso piatti più contemporanei, con qualche interessante risvolto tecnico e creativo.
Michelin, gli chef premiati: «Orgoglio e privilegio»
A margine della pubblicazione delle nuove nomination abbiamo contattato alcuni chef freschi di ingresso nell'edizione 2024 della Guida Michelin.
Luca Natalini, alla guida delle cucine di Autem a Milano, «A caldo siamo stati sorpresi, perché abbiamo aperto da pochi mesi ed è stata veramente una grande soddisfazione per me e per tutta la mia squadra che sta lavorando con un unico obiettivo: fare bene il da mangiare e dare una grande ospitalità. L'idea di Autem è quella di valorizzare la materia prima italiana stagionale nel migliore dei modi, rispettandola il più possibile ma facendo sì che ci sia sempre un tocco moderno e contemporaneo su ogni preparazione. Siamo veramente contenti e onorati di questo piccolo grande riconoscimento dal quale possiamo ripartire per spingere sempre di più».
Grande soddisfazione anche per Carlotta Delicato, la chef dell'omonimo ristorante aperto a giugno 2022 nel piccolo borgo di Contigliano, a Rieti, che è riuscita a inserire il suo locale nella Rossa francese: «Siamo molto orgogliosi di questo riconoscimento, ringrazio innanzitutto i nostri clienti e il nostro staff. A poco più di un anno dall'apertura non ci aspettavamo di entrare in Guida, quindi siamo contentissimi e pieni di orgoglio, a testimonianza di come abbiano riconosciuto, e riconoscano, il lavoro che c'è dietro la filosofia del nostro ristorante».
Sentiment di soddisfazione massima anche per lo chef Andrea Impero di Elementi presso il Resort di Borgobrufa in Umbria: «Siamo molto soddisfatti, veramente contenti di essere presenti nella Guida perché il nostro è un ristorante che nasce con l'intenzione e l'intento di crescere. Vogliamo essere inseriti nei contesti di fine dining più importanti ed interessanti. All'interno del progetto Borgobrufa, nel quale ci sono due ristoranti, c'è proprio la volontà di creare un indirizzo per poter dare al territorio un punto di rifermento per una ristoazione di livello, strutturata all'interno di un contesto ricettivo già abbastanza conosciuto, in cui è presente la spa più grande del centro Italia. Il nostro ristorante principale e più tradizionale, Quattro Sensi, aveva già la menzione in Michelin dal 2019 e con Elementi, aperto da un anno e mezzo, abbiamo fatto il bis».
Foto cover di Officina Visiva
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Alberto Lupini
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