Giornata della Terra. Centinaio: Facciamo squadra e tuteliamola

Il senatore leghista fa il punto della situazione sui lavori in corso a livello politico per tutelare la salute della Terra che il 22 aprile vivrà la sua Giornata Mondiale

10 aprile 2020 | 16:00
di Piera Genta
Il 22 aprile la Terra festeggia la “sua” Giornata e questo è un compleanno particolare perché è il 50° e perché di questi tempi stiamo frequentando molto poco il nostro mondo, chiusi come siamo nelle nostre case. Sul tema, dopo un primo appuntamento che abbiamo voluto dedicare al giornalista e divulgatore scientifico Piero Bianucci, ora è la volta del Senatore Gian Marco Centinaio (ex ministro alle Politiche agricole)


22 aprile Giornata Mondiale della Terra

«In questo momento il nostro pianeta è un malato da curare - spiega - ma occorre farlo il più velocemente possibile. Tutti noi dobbiamo fermarci a pensare e soprattutto cambiare le nostre abitudini per lasciare ai nostri figli un pianeta che almeno era come quello che ci hanno lasciato i nostri genitori. Purtroppo noi stiamo solamente spostando i problemi».

Problema di "pigrizia" non solo italiano, ma anche internazionale va detto. Qualche esempio su come iniziare a rimboccarsi le maniche e invertire la tendenza Centinaio l'ha in mente: «Un esempio - dice - dobbiamo rottamare i trattori o le stesse auto perché non conformi a delle nuove disposizioni, bene. Queste attrezzature non vengono buttate ma mandate in altre parti del mondo creando in quelle zone gli stessi problemi che avevamo noi».


Gian Marco Centinaio

Non di poco conto il tavolo sull'agroalimentare che da molte parti viene richiesto e che potrebbe dare una marcia in più verso la svolta. «È assolutamente necessario - osserva Centinaio - mettere insieme tutta la filiera dell’agroalimentare partendo dal mondo agricolo per passare alla trasformazione e per finire alla distribuzione. I due Ministeri, quello delle Politiche agricole e quello dello Sviluppo economico devono lavorare in sinergia per convincere tutti gli attori della filiera ad utilizzare prodotto italiano. E soprattutto il mondo agricolo deve produrre quello che il mercato richiede, altrimenti è ovvio che i trasformatori vadano a cercare la materia prima altrove».

Un gioco di squadra che anche in questo caso diviene necessaria, l'unica arma possibile per vincere: «Questo - prosegue il senatore - richiede soprattutto dialogo tra le parti per analizzare le problematiche. Le ricordo quelle del grano duro. Nel 2018 quando ero ministro dell’Agricoltura avevo istituito un tavolo di filiera Grano/pasta in cui ero riuscito a coinvolgere le organizzazioni agricole, le associazioni industriali e sementiere ed i rappresentanti della distribuzione ottenendo dei buoni risultati in termini di rinnovo di contratti, di trasparenza dei prezzi e di azioni strategiche come quelle rivolte alla promozione della pasta italiana all’estero.

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