Flamenco e atmosfere moresche: due giorni di festa per il “Calendario Di Meo 2023”
Sabato 8 ottobre il Real Alcázar di Siviglia accoglie l’attesa serata di gala per la presentazione della 21ª edizione del calendario, che quest’anno celebra il legame tra Napoli e la città andalusa
Sabato 8 ottobre il Real Alcázar di Siviglia, il Palazzo Reale più antico d’Europa ancora in uso e massima espressione dell’architettura mudéjar, accoglie l’attesa serata di gala per la presentazione della XXI Edizione del Calendario d’arte Di Meo 2023, che quest’anno celebra il legame tra Napoli e Siviglia.
Il Calendario Di Meo 2023 a Siviglia
Accolti dai fratelli Roberto e Generoso Di Meo, titolari dell’azienda vitivinicola “Di Meo” di Salza Irpina (Av), gli ospiti varcheranno la soglia del celebre Palazzo Reale, dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, per scoprire il Calendario Di Meo 2023 realizzato dall’Associazione Culturale “Di Meo vini ad arte”, un oggetto d’arte e da collezione, da sfogliare pagina dopo pagina per scoprire le ricchezze architettoniche e gli antichi splendori di Siviglia.
Il compito di raccontare per immagini la capitale andalusa è affidato a Massimo Listri, maestro indiscusso della fotografia d’architettura e d’ambienti: dodici scatti che spalancano lo sguardo su altrettante bellezze monumentali della città, dal Museo de Bellas Artes al Teatro Lope de Vega, da la Casa de Pilatos al Palacio de Marqués de la Motilla, da l’Hospital de los Venerables al Palacio Bucarelli e ancora il Palacio de la Condesa de Lebrija, la Catedral- Sala Capitular, l’Archivio de Indias.
Ad accompagnare il racconto per immagini di Massimo Listri ci sono l’introduzione dell’Ambasciatore d’Italia in Spagna Riccardo Guariglia e i saggi scritti da un parterre ricco e prestigioso di studiosi italiani e spagnoli.
Atmosfere andaluse
La serata è preceduta da una grande festa pensata per far vivere agli ospiti la più tradizionale atmosfera andalusa. Il 7 ottobre, infatti, la Real Venta de Antequera, luogo in cui in passato i tori sostavano prima di raggiungere la Plaza de Toros, apre le porte per una serata speciale, ispirata alla celebre “Feria de Abril”. Gli ospiti saranno travolti in un crescendo di suoni, danze e colori, a ritmo di Flamenco, tra centinaia di farolillos (le tradizionali lanterne colorate), cavalli bardati a festa, costumi e fiori tra i capelli, e naturalmente i sapori della cucina andalusa de los gitanos: tortilla, tapas, churros e jamon.
Nell’imminenza dell’evento abbiamo avuto una piacevole ed interessante conversazione con Generoso Di Meo.
Ciao, caro Generoso. L'Irpinia è territorio di grandi vini, ed agevolmente includiamo tra questi grandi vini anche i tuoi, senza dubbio alcuno. Ma da venti anni a questa parte tu contribuisci a ché l'Irpinia faccia anche calendari!
Si, proprio così. Quest'anno il Calendario Di Meo compie 21 anni. Siamo partiti dall'Irpinia nel 2002 con il primo calendario intitolato "Fotografi in Cantina" e attraverso un percorso tra svariate città del Mondo (da New York a Londra, Parigi, Roma, Mosca, Vienna, Marrakech, ...) siamo arrivati quest'anno a Siviglia.
Ti esprimo la mia perplessità, tornando al tema dei tuoi grandi vini. Non è che la tua azienda vitivinicola è diventata la Michelin? Famosa più per la sua guida e l'assegnazione delle stelle che non per i suoi pneumatici?!?!
Capisco la perplessità. In effetti dietro il Calendario ruota un intero anno di lavoro fatto di ricerche, incontri, ma soprattutto viaggi con l'obiettivo di promuovere e far conoscere Napoli e l'Irpinia sotto i più svariati aspetti: dalla letteratura alla musica, alla pittura, finanche alla cucina. La stessa ricerca che mio fratello Roberto conduce da anni per affinare i nostri vini, che restano il core business dell'azienda, in particolare i bianchi (Greco di Tufo DOCG e Fiano di Avellino DOCG), e arricchendo la nostra offerta con prodotti della tradizione irpina, come il Ratafià.
Il calendario 2023 lo presenti a Siviglia, perché?
Non lo immaginerai ma alla base della scelta di Siviglia c'è la mia passione profonda per l'Opera. Siviglia è il set della Carmen di Bizet, de Le Nozze di Figaro, il Fidelio di Beethoven, e molte altre. In particolare, Il Don Giovanni di Mozart mi ha sempre affascinato per i contrasti tra bene e male che sono così efficacemente rappresentati: l'individualismo libertino e illuminista di Don Giovanni, da una parte, e i valori morali e religiosi del Commendatore, dall'altra; oltre che quel sentimento di disagio sia pure espresso in chiave comica da Leporello, che anticipa i contrasti che hanno portato nel '700 alla Rivoluzione Francese. Tali contrasti animano ancora oggi la nostra società e cultura, non sempre si conciliano con tolleranza reciproca. La guerra in Ucraina mi ha fatto riflettere su questi temi e partendo da questa riflessione la scelta del luogo di presentazione del Calendario è caduta su Siviglia.
E le analogie sono anche di luogo dell'evento: la dimora reale patrimonio dell'Umanità. Anche in Campania abbiamo Palazzi Reali patrimoni dell'Umanità. Dico bene?
Certamente! L'Italia, è il Paese che ha più siti al mondo che sono Patrimonio dell'Umanità e molti di questi si trovano in Campania: il Centro Storico di Napoli, la Costiera Amalfitana, il Palazzo Reale di Caserta. Nel Calendario, per esempio, c'è un parallelo tra Pompei e il Palacio della Contessa di Lebrija: una vera e propria casa pompeiana nel centro storico di Siviglia che racchiude una straordinaria collezione di mosaici provenienti dal sito di Italica, che fu avviato nel 700 contemporaneamente a Pompei.
Che tiratura ha il Calendario? a chi arriva? ha un prezzo di vendita?
Il Calendario viene stampato in cinquemila copie dalla mia Associazione Culturale. La pubblicazione non ha uno scopo di lucro, quindi non è in vendita ma viene donato agli ospiti all'evento di presentazione, agli amici dell'Associazione e ad esponenti di rilievo del mondo della cultura.
Siamo in autunno e la tempesta perfetta, tra inflazione, caro bollette, guerra in Ucraina e recrudescenza della pandemia è in arrivo. Con il calendario possiamo osare ottimismo ed affermare che la bellezza ci salverà?
Il Calendario è sempre stato presentato nel periodo autunnale e non sono mancati in passato momenti difficili. Ad esempio, ricordo che proprio a Mosca nel 2015, nei giorni della presentazione, ci fu l'attentato al Bataclan di Parigi. Quel Calendario intitolato "Guerra e Pace" fu l'occasione per lanciare un messaggio di speranza, proprio con la pronipote di Tolstoj. Spero che il Calendario di quest'anno nel mettere a confronto Napoli e Siviglia, che hanno rappresentato un esempio di inclusione e apertura verso le Culture del Mondo, dalle Indie all'Oriente, possa aiutare a guardare al futuro con ottimismo.
Caro Generoso, è quasi ora di pranzo. Quale vino versi oggi nel calice? e per abbinarlo a quale piatto?
Oggi, con il risotto ai funghi porcini che proporrò ai miei ospiti, abbinerò il nostro Taurasi Riserva 2013.
Allora, caro Generoso, buon viaggio e buon soggiorno in Andalusia. A presto rivederci in Irpinia.
Grazie a te, caro Vincenzo. Ti aspetto senz'altro in Irpina per offriti un'esperienza culturale e culinaria al contempo, che non ti deluderà.
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Alberto Lupini