Ecco com'è lo stato di salute dell'agricoltura lombarda a metà 2024

Nonostante il meteo imprevedibile, buone prospettive per vino e olio. Grave problema la peste suina. Orticoltura in difficoltà, ma il settore lattiero-caseario è in forte crescita

31 luglio 2024 | 10:46
di Renato Andreolassi

«Grande paura per la peste suina, a gonfie vele il Grana Padano che esporta il 50% della produzione; in ripresa (dopo il ko dello scorso anno) il settore olivicolo, uve bellissime che promettono una vendemmia da annali». Così Gianfranco Comincioli, da 10 mesi presidente di Coldiretti Lombardia, la più grande associazione regionale italiana di categoria. Prudente, ma nello stesso tempo realista nel fotografare i primi sei mesi dell'andamento del mondo rurale.

In Lombardia, nonostante il meteo pazzo, buona annata per vino e olio

Una doverosa precisazione: il meteo pazzo ha colpito ovunque e nei prossimi mesi, stante l'attuale andamento climatico, tutto è ancora possibile. Un dato su cui riflettere: da inizio anno sono caduti 1250 millimetri di pioggia rispetto agli 850 millimetri del '23. Un meteo che definire imprevedibile è dir poco, ma con il quale in futuro bisognerà sempre più far i conti. «Facendo quindi i debiti scongiuri - sottolinea Comincioli - per l'uva tutto procede nei migliori dei modi sia sul Garda che in Franciacorta, Valtellina e nelle province di Bergamo e Mantova. Solo la maturazione delle uve potrebbe ritardare di una decina di giorni».

Insomma, si annuncia una bella annata come quella dell'olivicoltura, dopo la produzione azzerata del 2023. «Il problema della cimice è stato ben gestito, adesso si tratta solo di curare l'ultima fase. Buona la quantità e la qualità su tutti e tre i laghi lombardi. Temiamo solo i temporali».

Lombardia, devastante la situazione cinghiali

Devastante invece la questione della peste suina portata dai cinghiali. «Tutte le azioni sono state messe in campo - ricorda Comincioli - per contrastare la peste suina africana, ma ci vuole tempo e il virus è difficile da tenere sotto controllo e debellare in tempi brevi. Rischia, se non viene costantemente monitorato, di mettere in ginocchio un settore, fiore all'occhiello per la nostra Regione».

In Lombardia ortaggi in difficoltà. Ma vola il formaggio

Si diceva della pioggia che ha creato non pochi problemi per la semina del mais e dei cerealicoli. In difficoltà anche gli ortaggi, come i pomodori, per i quali si è dovuto procedere addirittura a varie piantumazioni. Note più che positive infine per il settore lattiero-caseario. «Il Grana è in gran spolvero - conclude Comincioli - in particolare sui mercati stranieri. Paradossalmente servirebbe più latte! Certo che alla stalla viene ben remunerato e soprattutto i formaggi lombardi sono richiesti sui mercati interni ed esteri. Segno che il nostro mondo agricolo ha saputo reagire alla difficile congiuntura internazionale, alle avversità atmosferiche come ai "falsi" e alla concorrenza dei mercati extraeuropei, con intelligenza, versatilità e grandi capacità imprenditoriali».

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Alberto Lupini


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