Quotidiano di enogastronomia, turismo, ristorazione e accoglienza
martedì 05 novembre 2024  | aggiornato alle 16:21 | 108808 articoli pubblicati

Siad
Siad

Ecco i bar e ristoranti che non chiedono il Green pass. E lo Stato chiude gli occhi

Gruppi e siti su Internet organizzano la vita parallela dei no vax. Questi locali a rischio Covid fanno concorrenza agli esercizi pubblici che rispettano la legge, ma nessuno interviene. Omertà e disprezzo delle regole di sicurezza per offrire servizi a chi non vuole vaccinarsi. Nelle liste anche medici compiacenti e farmacie che fanno tamponi

di Alberto Lupini
direttore
14 febbraio 2022 | 13:00
Ecco i bar e ristoranti che non chiedono il Green pass. E lo Stato chiude gli occhi Ecco i bar e ristoranti che non chiedono il Green pass. [E lo Stato chiude gli occhi]
Ecco i bar e ristoranti che non chiedono il Green pass. E lo Stato chiude gli occhi Ecco i bar e ristoranti che non chiedono il Green pass. [E lo Stato chiude gli occhi]

Ecco i bar e ristoranti che non chiedono il Green pass. E lo Stato chiude gli occhi

Gruppi e siti su Internet organizzano la vita parallela dei no vax. Questi locali a rischio Covid fanno concorrenza agli esercizi pubblici che rispettano la legge, ma nessuno interviene. Omertà e disprezzo delle regole di sicurezza per offrire servizi a chi non vuole vaccinarsi. Nelle liste anche medici compiacenti e farmacie che fanno tamponi

di Alberto Lupini
direttore
14 febbraio 2022 | 13:00
 

Per almeno un mese e mezzo servirà ancora il Green pass base (o il Super) per accedere alla gran parte del servizi. Per chi non lo possiede resterebbero sulla carta solo sanità, alimentari, benzinai e Polizia. Ma non è detto che i no vax siano poi così colpiti, come lamentano, da queste norme di sicurezza. Ogni giorno su Internet girano ad esempio elenchi aggiornati di bar, ristoranti e palestre che non richiedono il Green pass. Se si sentono i gestori, l’importante è non farsi riconoscere come giornalisti (i nemici "venduti" alle big farm…) perché in molti negano subito. Ma c’è anche chi con spavalderia conferma senza problemi, o lo fa con qualche distinguo… E ovviamente non mancano quelli che ti fanno un pippone incredibile con le solite tiritere sull’incostituzionalità di decreti fatti per superare l’emergenza sanitaria. In ogni caso la parola d'ordine è discrezione, accompagnata magari da qualche codice di accesso tipo "mi manda Pino"...

Dittatura sanitaria o eccesso di libertà?

E poi dicono che siamo sotto una dittatura sanitaria. Qualcuno dovrebbe provare a girare in Cina in questi giorni dove fra dati sensibili e blocchi su migliaia di siti, il Grande Fratello, con la scusa del Covid, è diventata una realtà. In Italia, invece, in barba a decine di norme vietate, ci sono siti e gruppi pubblici dove i no vax hanno totale libertà d’azione, non solo per rilanciare menzogne colossali, ma per organizzarsi una vita clandestina (e comoda) alla faccia di chi rispetta le regole del Green pass.

In rete gli elenchi dei locali che non rispettano le regole

Animap.it (il portale dei "professionisti non discriminatori") è ad esempio uno dei più siti frequentati. C’è una lista con 2.216 esercizi (per lo più bar e ristoranti) che, a sentir loro, “rispettano la dignità umana e quindi non discriminano nessuno”: di fatto offrono libertà di accesso ai non vax, impegnandosi a non controllare alcun tipo di documento. E che dire di @esercentinogreenpass (il nome è un programma), un gruppo su Telegram che è frequentato da 33.819 persone che si scambiano informazioni sui pubblici esercizi o le palestre che accolgono no vax, nonchè medici compiacenti o farmacie disinvolte coi tamponi? Il tutto con tanto di mappe interattive e segnali di allarme in caso, improbabile, di controlli delle forze dell’ordine.

Ecco i bar e ristoranti che non chiedono il Green pass. [E lo Stato chiude gli occhi]

E queste sono solo alcune delle punte di un iceberg che, insieme ai raduni di giovani senza regole nei rave party o delle maxi risse notturne, ai frequentatori di sale da ballo o luoghi di scommesse clandestini, contribuiscono a rallentare gli sforzi che la stragrande maggioranza degli italiani (compresi i gestori di pubblici esercizi) fa per sconfiggere questa pandemia che da troppo tempo ci vincola tutti.

Perchè le autorità non intervengono?

Certo abbiamo i vaccini e le regole sul green pass che ci hanno permesso di vedere la luce in fondo al tunnel, ma perché - ci sia concesso chiederlo ad alta voce - le autorità permettono comportamenti illegali e, non dimentichiamolo, gravemente scorretti nei confronti degli esercenti e dei professionisti onesti e rispettosi delle norme per evitare i contagi? Già dobbiamo sopportare i troppi green pass fasulli, ma che ci si debba fare imbrogliare così palesemente proprio è inaccettabile. Forse che la ministra degli Interni, Luciana Lamorgese, ha timore degli attacchi di Giorgia Meloni, e magari di Matteo Salvini, se si decidesse a fare un po’ di ordine in questo mondo sotterraneo, ma noto a tutti?

Ecco i bar e ristoranti che non chiedono il Green pass. [E lo Stato chiude gli occhi]

Il dato da cui partire serenamente è che anche ai no vax piace la pizza, sedersi al bar o allenarsi in palestra. Peccato che per farlo serva mostrare il green pass, per il quale bisogna essere vaccinati. Ma nel loro mondo parallelo ci sono ristoratori, baristi e pizzaioli che non fanno gli schizzinosi (almeno finché non si trovano le forze dell’ordine in casa…) e, con una concorrenza assolutamente sleale, aprono le porte che altri hanno invece chiuso come richiesto dal Governo e dalle Regioni.

Forse è tempo di denunciare i troppi furbetti

Ecco quindi che nelle pagine Telegram spuntano elenchi di locali a libero ingresso. E in molti casi spuntano tanti casi di opportunismo. Da Bergamo a Roma c’è un atteggiamento a volte decisamente equivoco… Alcuni gestori (pochi per carità) lasciano intendere che loro non verificano i pass perché così possono lavorare di più. Ma a parte i rischi che corrono gli ignari vaccinati che pensano di essere in luoghi sicuri, c’è un problema di concorrenza scorretta che non si può accettare. Sarebbe tempo che Fipe e Confesercenti, per tutelare la stragrande maggioranza degli esercenti corretti (e aggiungiamo… onesti) portassero queste liste nelle diverse Prefetture o nei Comuni e in caso di mancato intervento denunciassero le autorità per omissione di atti d’ufficio.

La verità è che tutti siamo stanchi di vincoli e lacci. Ma se questa è la strada che dobbiamo seguire, che siano tutti a farlo. E poiché è possibile che il Green pass duri ancora a lungo, pur con discoteche riaperte e niente mascherina per strada, non facciamoci più prendere in giro…

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
Voglio ricevere le newsletter settimanali

07/03/2022 13:54:15
3) Aiutate il mio povero e umile dubbio

Non riesco a comprendere perché si difenda e proteggera a spada tratta questo governo come se fosse una religione. Amare all’inverosimile leggi create e che vengono varate da delinquenti, Qualche malalingua dice. Non lo dico io, me ne guardo bene. Io sono innamorato del nostro stato, ma ho forti dubbi. Sinceramente ho davvero moltissimi sul piano sanitario-economico e legislativo. per cortesia, mi aiutereste voi?

che aiuti vuole avere se parte dal presupposto che questo governo è fatto da "delinquenti"? queste sono le solite sparate di populisti, fascisti o vetero-comunisti. Che si possa discutere del merito di un provvedimento è più che giusto, ma che ogni cosa sia frutto di operazioni a delinquere è davvero troppo..
red

Antonio Fosso

25/02/2022 18:02:42
2) Viva la libertà
Assolutamente in disaccordo con il controllo di un certificato che dovrebbe sancire diritti del tutto NATURALI e non sanciti da una legge iniqua e discriminatoria, che posa le proprie badi sul nulla! Non accetto assolutamente che la mia libertà sia manipolata da uno stupidì pezxo di carta, scritto e decido da qualcuno ancora più STUPIDO. Oramai gli altri vivono soggiogati e giocati da un élite che sperimenta, a mo di signorinella adolescente, il suo potere su gli altri. Assurdo che dopo 60 anni circa di vita ONESTÀ passata a pagare (ancor oggi) tasse, contro tasse etc, arrivi qualcuno che in maniera arrogante e prepotente, mi dica ciò che posso o non posso fare DOPO CHE ME LO SONO AMPLIAMENTE PAGATO IL DIRITTO DI SCELTA! E poi mi devo sentir dire anche “la tua libertà finisce dove inizia la mia?” Bene lo è anche il contrario se la mettete su questo piano irrispettoso! Inoltre è mia intenzione lasciare ai posteri un mondo libero e non un lager! Buona serata

gentile signor Barracano, proprio per la libertá che lei sembra volere, pubblico il suo commebto, non senza ricordare che le norme in un Paese civile vanno rispettate. Se non le piacciono può votare chi le contesta o chiedere un referendum. Se applicassimo i suoi criteri su tutte le norme, stia certo che ci saremmo già scannati. Se poi lei rivendica di avere pagato le tasse, mi permetto di ricordarle che ha solo rispettato la legge.

Alberto Lupini
Cristiano Barracano

21/02/2022 16:31:09
1) Sono d’accordo
Le leggi vanno rispettate e se va controllato il greenpass, va controllato, anche a quei membri del parlamento e della magistratura che durante il lockdown andavano al ristorante mentre noi eravamo chiusi in casa. Vanno chiusi tutti gli esercizi che non rispettano le regole, per sempre, ed anche esclusi dal parlamento e dalla magistratura per sempre quelli che avevano fatto i furbi. Anche i virologi che hanno detto tutto ed il contrario di tutto vanno puniti. Radiati per sempre. Ma anche la vecchina che non aveva il greenpass ed è fatta scendere dall’autobus piangendo, basta autobus per sempre. e che ne pensate della lapidazione? fa così chic, poi chi è senza colpa può tirare la prima pietra. immagino che l’autore dell’articolo sarà il primo. mala tempora currunt.

Chi non ha nemmeno il rispetto di se stesso e pubblica senza una firma autentica, dimostra solo della pochezza delle sue affermazioni. Poi che siano da sanzionare tutti coloro che commettono irregolaritá, mi sembra il minimo sindacale. Sempre e non solo oggi.

Alberto Lupini


Michele Strogoff




Elle & Vire
Rcr

Madama Oliva
Pavoni