Easy Fish: il pesce dell'Alto Adriatico ha conquistato tutti i palati

Si è conclusa domenica la manifestazione enogastronomica andata in scenda dal 2 al 4 settembre a Lignano Sabbiadoro. L'occasione è servita anche per raccontare le aziende agricole e quelle specializzate nell'enoturismo

06 settembre 2022 | 10:42
di Emanuela T. Cavalca

Dal 2 al 4 settembre si è tenuta la 6° edizione di Easy Fish, la manifestazione culinaria è tornata ad animare il lungomare Trieste di Lignano Sabbiadoro, rinomata località marina del Friuli Venezia Giulia. Dopo una pausa forzata, durata due anni, finalmente è ritornato l’evento enogastronomico che ha visto come protagonista indiscusso il pesce dell'Alto Adriatico. L'occasione è servita anche per raccontare le aziende agricole e quelle specializzate nell'enoturismo che si trovano su un territorio dalle grandi potenzialità. 

Easy Fish, l'omaggio di Lignano Sabbiadoro al pesce d'Alto Adriatico

Grandi cuochi, volti noti della televisione, produttori di specialità ed appassionati gourmet si sono dati nuovamente appuntamento a Lignano Sabbiadoro. Dopo una pausa forzata, durata due anni, dal 2 al 4 settembre si è tenuta la 6° edizione di Easy Fish, che è tornata ad animare il lungomare Trieste di Lignano Sabbiadoro.

La manifestazione settembrina ha richiamato ben 5mila visitatori; non solo, a dimostrazione del successo sono state vendute ben 2mila degustazioni di vino. La rinomata località friulana offre inoltre ai turisti la possibilità di praticare sport, andare in bicicletta su una pista ciclabile lunga ben 38 chilometri, visitare località incontaminate, come la Laguna di Marano e di visitare aziende vitivinicole.

Le tante attività culinarie di Easy Fish

Tre giornate aperte al pubblico che hanno dato la possibilità di riservarsi un posto per imparare ed apprendere i segreti della cucina innovativa. Un clima caldo e piacevole ha spinto molta gente a mettersi pazientemente in fila e a prendere posto ad ammirare i cooking-show.

L’evento si è svolto in due aree principali: “Area Gourmet”, dove il pesce dell’Alto Adriatico è stato trasformato dalle sapienti mani di rinomati cuochi. Altri, invece, hanno scelto i semplici piatti, tipici dello street food, preferendo gli spazi antistanti ai gazebo. In questa parte la clientela ha trovato espositori che hanno proposto ricette a base di pesce e di prodotti regionali: il fish & chips a km 0 con pescato di laguna, il più tradizionale fritto misto, per proseguire con sushi e cucina fusion dal sapore esotico, la ricercata anguilla alla griglia e infine una proposta tutta “local” con frico, cjarsons e altre delizie carniche.

 

A lezione dai maestri della cucina

Ogni sera dalle 19 alle 20 il folto pubblico ha potuto presenziare a show-cooking presentati da Fabrizio Nonis, con rinomati cuochi, tra cui Chef Hiro, ambasciatore della cucina giapponese, Piergiorgio Siviero del Ristorante Lazzaro 1915 e Francesco Aquila, vincitore della decima edizione di Masterchef, Roberto Valbuzzi, noto per la sua trasmissione televisiva “Cortesie per gli ospiti” e il celebre bartender Bruno Vanzan. I ristoranti La Pigna di Lignano Pineta, Al Cason di Lignano Riviera, Da Boschet di Latisana e Trattoria Barcaneta di Marano Lagunare  hanno proposto due ricette con la collaborazione degli chef presenti alla manifestazione.

Chi ha scelto la degustazione ha potuto assaporare cinque piatti abbinati a quattro vini regionali, che fanno parte del circuito della Strada del Vino e dei sapori del Friuli Venezia Giulia. Particolare l’anguria in acqua di mare, con glassa di gamberi, prosciutto e nocciola, sapori contrastanti, ma piacevoli, del baccalà abbinato al rafano, aceto e la cipolla e ottimo il risotto allo zafferano con gremolata di anguilla.

 


Le tante opportunità turistiche di Lignano Sabbiadoro

Lignano offre ai turisti un ventaglio di possibilità: sport, luoghi incantevoli e protetti o visite ad aziende vitivinicole. Lignano non è quindi solo “spiaggia e ombrellone”, ma offre un ventaglio di possibilità: andare in bicicletta, praticare sport, visitare località limitrofe incontaminate, protette come i “casoni” nella laguna di Marano, pescare direttamente nella laguna, pranzando con il pescato.

Tra l'altro risale ai primi del Novecento la nascita del primo albergo su questo litorale, diventato famoso proprio per la sua sabbia, “dorata” e impalpabile. Si tratta dell’Hotel Marin, che ha mantenuto intatto l’antica cinta con statue e il giardino interno alla sua costruzione.

Lignano è una località che attrae non solo turisti italiani, ma soprattutto austriaci, tanto che molti sono diventati proprietari di abitazioni o ville. Basta organizzare una traversata servendosi del traghetto o un taxi per attraversare la splendida laguna di Marano. Tra gli isolotti trovano l’habitat perfetto ben 300 specie di volatili tra residenti, svernanti, nidificanti, migratori e accidentali: fenicotteri, aironi, cigni, anatre, rapaci, rallidi, limicoli, gabbiani e molti passeriformi. Per avvistarli in natura, dall’acqua, è sufficiente pagaiare un po’ con il Sup o la canoa verso luoghi non abitati, come l’isola delle Conchiglie o prendere parte a un’escursione a bordo di una delle barche senza chiglia usate per navigare la laguna. Abbiamo avuto la fortuna di stare a bordo di una simile imbarcazione ed osservare da vicino la natura.

Tante le realtà agricole e ittiche locali a Lignano Sabbiadoro

Siamo andati a visitare l’azienda di Fausto Ghenda con i vigneti affacciati sulla laguna: una piccola realtà a conduzione familiare, dove si sente la vera passione. Fausto si è avvicinato al mondo del vino nel ‘94 e dopo è arrivata la passione per la terra. Le sue viti si sono adattate perfettamente al terreno salino, trasferendo ai vini carattere e piacevolezza. Non usa glicosati e anche se la sua azienda non è ancora certificata, produce un vino naturale.

Siamo passati in zone dove si alleva il pesce: sono rimasti ancora due realtà locali: purtroppo sono attività che stanno cedendo le armi di fronte ai bassi costi dei grandi allevamenti. Una particolarità: c’è una azienda che ha messo le arnie nei terreni di Fausto, così le api producono miele dai fiori “de tapo” (in dialetto), infiorescenze di limonio che colorano le barene lagunari. Sono da visitare gli splendidi “casoni”, costruzioni con i tetti in canna, nati nel Novecento quando i pescatori avevano colonizzato gli isolotti.

Il casone maranese è l’edificio simbolo della laguna ed è un tipo di capanna caratteristico, a pianta rettangolare con angoli smussati e rivestite in cannuccia palustre che cresce in abbondanza nella laguna.

Da sempre viene costruito su di un rialzo di fango artificiale chiamato “mota”, il cui perimetro viene coperto di massi o pali. In questa zona se ne contano circa cinquanta, tra cui 16 vicini: tutti mantengono l’aspetto originale, perché il comune di Marano vuole che la proprietà rimanga legata ai maranesi. Consigliamo di organizzare un pranzo o un aperitivo in un casone, oppure se si vuole pescare e pranzare con il pescato, basta andare da “Bepialla Bilancia e scoprire la bellezza della natura della storica palafitta usata dai pescatori.

   

La suggestiva Albafiorita

Il pregio di questa zona è che è servita da treni veloci che la collegano con Mestre e Trieste. Basta fermarsi a Latisana e a pochi chilometri dalla stazione arriviamo ad Albafiorita, un piccolo gioiello curato nei minimi particolari, dai fiori alle finestre ai dettagli sulle tavole e qualche attrezzo restaurato, messo in bella posizione. Un agriturismo che dispone di camere e appartamenti (40 posti letto), ideale soggiorno per gli amanti della tranquillità.

Consigliamo a tutti una sosta: tavoli messi all’ombra sotto un porticato, dove si può degustare ottimo vino, accompagnati da affettato e formaggi locali. Con la collaborazione dell’università di Udine i titolari hanno piantato vitigni resistenti: provengono da un incrocio di Soreli e Sauvignon Kretos con vite americane. Così i trattamenti su queste viti selezionate sono diminuiti del 75 per cento, dando modo all’azienda di lavorare in modo più sostenibile. Le nuove viti sono state piantate nel 2018 e nel 2020 è arrivata la prima annata. La gestione delle vigne è rispettosa della natura, da due anni si sono convertiti al biologico e sono in attesa della certificazione.

Albafiorita produce 20mila bottiglie, tra queste 10mila di rosso. È riuscita a creare una rete di impresa con dieci produttori locali: un packaging coordinato riesce a dare vita a piccole produzioni locali, come la pasta di farro, il succo di frutta e il miele. Si sa, è importante stimolare le piccole imprese, dandosi una mano reciprocamente. Così la colazione viene servita con questi prodotti, mentre i clienti possono trovare e acquistare food a catena corta.

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Alberto Lupini


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