Dopo aver "salvato" il vino e la birra dal Cancer plan (documento della Commissione speciale sulla lotta contro il cancro per cercare di ridurre il numero di pazienti oncologici grazie a un uso più responsabile degli alimenti), il Parlamento europeo è tornato a esprimersi in materia di alimentazione. Ha infatti respinto un emendamento presentato dai Verdi e dalla Sinistra, sospinti dalle associazioni animaliste, che invitava a vietare la pratica dell'alimentazione forzata di oche e anatre (pratica già proibita in Italia) utile alla produzione di foie gras. Un voto che di fatto tutela tradizioni e prodotti di qualità sebbene a scapito delle rispettabili posizioni degli animalisti.
Foie gras
Il Parlamento europeo ha salvato il foie gras
La produzione di foie gras «si basa su procedure di allevamento che rispettano i criteri di benessere degli animali». Così in un articolo della risoluzione sul benessere degli animali approvata (un atto non vincolante indirizzato al Consiglio dell’Unione europea) dalla Plenaria dell'Europarlamento. L'emendamento proposto dai Verdi e dalla Sinistra che invitava a vietare la pratica dell'alimentazione forzata di oche e anatre, già proibita in Italia, è stato respinto. Questo dà quindi il via libera per continuare a praticare l’alimentazione forzata di oche e anatre.
Le critiche di Verdi e animalisti
Immediati sono stati i commenti contrari a questa scelta da parte di alcune fazioni politiche che si battono invece per l’abolizione della procedura, che in Italia è già proibita. In primis Verdi e la Sinistra, che avevano proposto un emendamento, respinto, per vietarla . «La pratica della nutrizione forzata di oche e anatre per produrre foie gras è barbara e crudele - ha commentato al Corriere della sera Dino Giarrusso, europarlamentare del Movimento 5 Stelle - E va bandita in tutta Europa seguendo il modello italiano dove è illegale dal 2007. Più in generale, il Movimento 5 Stelle propone una etichettatura obbligatoria sul benessere animale così da favorire un consumo consapevole e critico».
Vino e birra esclusi dal Cancer plan
Il Parlamento europeo ha approvato gli emendamenti che hanno permesso al vino e alla birra di non essere considerate bevande potenzialmente pericolose all’interno del Cancer plan, il documento, voluto dalla Commissione europea, per contrastare in Europa la diffusione delle patologie oncologiche. L’idea iniziale era infatti di equiparare indiscriminatamente tutte le bevande alcoliche alle sigarette, senza per esempio distinguere tra consumo consapevole e abuso. Ciò avrebbe provocato un aumento di tassazione, l’esclusione dalle politiche promozionali dell’Unione Europea e ad altre limitazioni legate, per esempio, alle sponsorizzazioni degli eventi sportivi. Tutto questo aveva provocato una autentica levata di scudi tra tutte le associazioni di categoria e un gruppo trasversale di politici italiani aveva proposto una serie di emendamenti che fortunatamente per tutto il settore vinicolo e dei birrifici, sono stati accolti. In caso contrario ci sarebbe stato un autentico tracollo per il settore, a detta degli addetti ai lavori.