La crisi travolge anche i prosciutti Vendite in calo fino al 70%

L’allarme è lanciato da Confagricoltura Brescia, che lamenta anche una discesa dei prezzi dei suini da 1,80 a 1,45 euro al chilo. Il presidente Favalli: «Rischia tutto il settore»

30 marzo 2020 | 18:43
di Renato Andreolassi
Sulla tenuta del comparto degli allevamenti dei suini, la Confagricoltura di Brescia lancia l’allarme: «I prezzi dei suini precipitano, il settore è a rischio – dice Giovanni Favalli, presidente della sezione suinicoltori - è necessario un accordo di filiera per affrontare questa emergenza ed evitare speculazioni».

Negli allevamenti di suini con la mascherina

Confagricoltura Brescia evidenzia come l’emergenza Covid-19 stia facendo sorgere un grave problema nel settore suinicolo. Le macellazioni infatti procedono a regime ridotto a causa del calo dei consumi dovuto alla chiusura di tutto il settore della ristorazione e delle mense scolastiche, che ha costretto anche a una riorganizzazione interna in base alle norme sulla sicurezza legate alla manodopera.

Il prezzo dei suini ha subito perciò un drastico calo, scivolando da 1,80 euro al chilo a 1,45. A risentirne fortemente è stato il segmento dei prosciutti Dop, un settore che in Italia vale 8 miliardi: la riduzione delle vendite di prosciutto stagionato arriva a punte che vanno dal 60 al 70%.

«Siamo molto preoccupati – ribadisce Favalli – per l’andamento del mercato dei prosciutti Dop. Stiamo vivendo una situazione molto complicata a causa dei rapporti che si stanno istaurando tra allevatori, macelli e grande distribuzione: alcuni attori della filiera stanno perseguendo logiche ribassiste e questo danneggia soprattutto il comparto allevatoriale. Non riusciamo a far fronte ai costi se l’ultima parte della filiera acquista a prezzi di svendita. A ciò si aggiunge una inevitabile scarsità di manodopera nei macelli a causa dell’epidemia – conclude il presidente della sezione suinicola – e quindi alla grande richiesta da parte dei consumatori non corrisponde una adeguata offerta. Non cerchiamo lo scontro con nessuno, ma siamo disponibili al dialogo per trovare un accordo: è necessario un accordo di filiera per evitare speculazioni».

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Alberto Lupini


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