Il Capodanno è una festa che celebra l'inizio di un nuovo anno, ed è per consuetudine il 1° gennaio. Ma non sempre è stato così. E secondo i calendari delle religioni non cristiane, non lo è nemmeno oggi, anche se poi nell'uso internazionale nella stragrande maggioranza dei casi si utilizza il calendario "occidentale": e quindi con il 1° gennaio scatterà l'anno 2024.
La data e il modo di festeggiare il Capodanno sono in realtà cambiati nel corso della storia, a seconda delle culture, delle religioni e dei calendari. In questo articolo, vedremo come è nata la festa del Capodanno "europeo", come si è evoluta negli anni e quali dimensioni ha assunto con riti e tradizioni diverse in ogni Paese nel mondo. Dal consumare le lenticchie in Italia al saltare 7 onde nel mare vestiti di bianco in Brasile, dal gettare per terra gelato alla crema degli svizzeri al giorno prescelto per spostarsi in Bangladesh, sono davvero tante e diverse le modalità con cui festeggiare e augurare il meglio per il nuovo anno.
Le origini del Capodanno risalgono a Giulio Cesare
Il Capodanno, inteso come primo giorno dell'anno, nasce nel lontanissimo 46 a.C. per mano del dittatore della Repubblica romana Giulio Cesare, il quale promulgò il calendario giuliano, basato sul ciclo delle stagioni. In epoca romana questo giorno era dedicato ai festeggiamenti in onore del padre degli dei, Giano, da cui deriva il nome del mese di Gennaio. Giano era il dio degli inizi, delle porte e dei passaggi, e aveva due volti, uno rivolto al passato e uno al futuro. I romani offrivano sacrifici a Giano, si scambiavano auguri e doni, e si adornavano di rami di alloro e di fiori.
Nel VII secolo in Europa i celti, secondo la cultura druidica, avevano l'uso di festeggiare il passaggio al nuovo anno con riti bene augurali, ma non c'era una data certa
I primi nella storia a fare propositi per il nuovo anno (avviando una tradizione che dura fino ad oggi), furono comunque i babilonesi, che si impegnavano anche a restituire i debiti e a restituire gli oggetti presi in prestito.
L'evoluzione del Capodanno: col cristianesimo la data cambia più volte, dal 25 dicembre al 1° settembre, finchè si arriva al calendario gregoriano
Con la diffusione del cristianesimo, la festa di Capodanno subì diverse modifiche e spostamenti. Nel 325 d.C., il Concilio di Nicea stabilì che il primo giorno dell'anno dovesse coincidere con la nascita di Cristo, il 25 dicembre. Tuttavia, questa data non fu accettata da tutti i paesi europei, che continuarono a seguire il calendario giuliano o altri calendari locali. Per esempio, in Inghilterra, Irlanda, Pisa e Firenze il Capodanno si celebrava il 25 marzo, in corrispondenza dell'Annunciazione. In Spagna, invece, il primo giorno dell'anno era fissato al 6 gennaio, giorno dell'Epifania. In Puglia, Calabria e Sardegna si festeggiava il 1 settembre, che equivale al 14 settembre nel calendario gregoriano.
Capodanno a cinque stelle? I menu dei ristoranti d'hotel in giro per l'Italia
A Capodanno gli italiani non rinunciano alle lenticchie della fortuna
Capodanno al ristorante: crescono presenze e spesa media degli italiani
Indecisi per Capodanno? Ecco alcune proposte tra Roma, Milano e Cagliari
La situazione si uniformò solo nel 1582, quando papa Gregorio XIII introdusse il calendario gregoriano, che correggeva le imprecisioni del calendario giuliano e stabiliva il 1 gennaio come primo giorno dell'anno. Questo calendario fu adottato gradualmente da tutti i paesi occidentali, anche se alcuni, come l'Inghilterra, lo fecero solo nel 1752.
La realtà del Capodanno in tutto il mondo: non tutti i Paesi lo festeggiano il 1° gennaio
Oggi, il Capodanno è una delle feste più celebrate al mondo, anche se non in tutti i Paesi si festeggia lo stesso giorno. Infatti, esistono altre culture e religioni che seguono calendari diversi dal gregoriano, e che quindi hanno date diverse per il Capodanno. Alcuni esempi sono:
Il Capodanno cinese, o Capodanno lunare
Si festeggia in diversi paesi dell'estremo oriente in corrispondenza del novilunio che cade tra il 21 gennaio e il 20 febbraio. Questa festa è caratterizzata da sfilate con l'immancabile dragone rosso, danze, fuochi d'artificio e offerte agli antenati.
Il Capodanno ebraico, o Rosh hashanà
Si festeggia in settembre o ottobre, in base al calendario lunisolare ebraico. Questa festa è considerata il giorno del giudizio di Dio, e si celebra con preghiere, canti, suoni dello shofar (un corno di montone) e cibi dolci.
Il Capodanno islamico, o Al-Hijra
Si festeggia in base al calendario lunare islamico, che non tiene conto delle stagioni. Questa festa commemora l'emigrazione di Maometto da Mecca a Medina nel 622 d.C., e si celebra con digiuno, preghiere e letture del Corano.
Il Capodanno russo ortodosso
Questa è una delle feste più sentite e attese rispetto a tanti altri festeggiamenti, e lo si festeggia due volte. Nonostante, in tutto il mondo, la festa più sentita sia il Natale, in Russia, i festeggiamenti più fastosi accadono proprio durante il Capodanno. C'è da dire che con le feste di Capodanno in Russia c'è veramente una grande confusione. Le feste natalizie durano circa due settimane: prima si festeggia il Natale cattolico, poi il Capodanno (e anche il giorno dopo), successivamente il Natale ortodosso (il 7 di gennaio) e, alla fine, segue il Vecchio Capodanno ortodosso (il 14 gennaio).
Il Capodanno indù o festa Diwali
A metà fra il nostro Capodananno e Natale, la festa di Diwali in India celebra, per cinque giorni, il trionfo della luce sull'oscurità con fantastici spettacoli pirotecnici, momenti di riunione e grandi banchetti. Celebrata anche da tutte le minoranze religiose presenti sul territorio indiano, questa ricorrenza differisce da zona a zona del paese. Vi è solo un punto in comune: la presenza costante di un uomo che incarna il dio Visnù, il protettore del mondo e dell'universo. Il suo compito è quello di ribilanciare, nei periodi dell'anno più difficili, il mondo tra il bene e il male, tra luce e tenebre. Si festeggia in base alla luna fra ottobre e novembrei.
Il Capodanno buddista o del Budda Maitreya
Dipende dalla varie scuole, ma uno dei principali, quello thailandese, si svolge fra il 13 e il 15 aprile.Tra le usanze, ad esempio, c'è quella di versare delicatamente dell'acqua sulla testa degli anziani della comunità: un simbolo di rispetto nei loro confronti.
Tanti, e diversi, i riti per festeggiare Capodanno nel mondo
Il Capodanno è una festa che ha diversi significati e valori sociali, a seconda delle culture e delle tradizioni. In generale, il Capodanno è visto come un momento di passaggio, di chiusura di un ciclo e di apertura di uno nuovo, di bilancio del passato e di progetto per il futuro. Il Capodanno è anche un'occasione di festa, di condivisione, di scambio di auguri e di doni, di espressione di speranza e di ottimismo. Il Capodanno è infine un'opportunità di rinnovamento, di cambiamento, di miglioramento, di sfida e di crescita.
Ogni cultura e ogni paese ha le sue usanze e i suoi rituali per celebrare il Capodanno, che spesso hanno una valenza simbolica o propiziatoria. Di seguito presentiamo solo alcuni esempi delle tante tradizioni che esistono nel mondo per festeggiare il Capodanno. Per chi viaggia e utile conoscerli così da adeguarsi al meglio. Ognuno di essi riflette la cultura, la storia, la religione e la mentalità di un popolo, e contribuisce a rendere il Capodanno una festa ricca di significato e di fascino:
- il bacio di mezzanotte, tipico dei paesi anglosassoni, che si dice porti amore e fortuna per tutto l'anno, soprattutto se dato sotto un vischio.
- il lancio di vecchio oggetti dalle finestre , tipico dell'Italia meridionale, che simboleggia il distacco dal passato e la liberazione dalle cose inutili. In Danimarca, dopo essere saltati giuà da una sedia a mezzanotte, la variante è di lanciare piatti e in Argentina strappare documenti e usarli come coriandoli buttati per strada.
- il consumo di lenticchie, cotechino, zampone o stinco, tipico dell'Italia, che rappresenta l'abbondanza e la prosperità.
- ll consumo di uva, tipico della Spagna e di alcuni Paesi di cultura spagnola del centro e sud America (Venezuela e Costarica ad esempio), che consiste nel mangiare dodici chicchi di uva, uno per ogni rintocco di mezzanotte, che corrispondono ai dodici mesi dell'anno e ai dodici desideri da esprimere. Il 12 è uno dei numeri portafortuna più gettonati. A Caracas le campane della cattedrale suonano 12 volte a mezzanotte dell'anno nuovo.
- Il mettere in tavola 12 frutti rotondi (tipico delle Filippine) rappresenta le monete, come simbolo di prosperità.
- Il bussare alle porte con delle pagnotte è l'uso dell'Irlanda per portare fortuna, mentre in Grecia si appende una cipolla fuori dalla porta. Sempre in Grecia (ma anche in molti altri Paesi, dalle Filippine al Messico, nell'impasto di un pane si mette una moneta, chi la trovaspezzandoloavrà fortuna) oppure ogni ospire che entra in casa spazza una malagrana..
- Il pescare alla cieca delle patate sistemate sotto il letto o un divano è il rito di Perù e Colombia a mezzanotte per sapere se arriveranno grazie o disgrazie dell'anno. Si mettono 3 patate, una con la buccia, una sbucciata a metà e una completamente pelata. Quella con la buccia presagisce un anno di abbondanza, quella pelata di ristrettezze, quella metà e metà una via di mezzo.
- Il tagliare una mela a metà (tipico della Repubblica Ceca): se al centro appare una croce l'anno nuovo porterà qualche grattacapo, se mostra una stella sarà un anno positivo.
- Il gettare gelato alla crema per terra è invece in rito che si pratica in Svizzera per augurare prosperità.
- Il fare il bagno nel mare a mezzanotte, tipico del Brasile, che si fa vestiti di bianco, per purificarsi e attrarre la benevolenza della dea Iemanjá, protettrice delle acque e si saltano 7 onde per esprimere altrettanti desideri. Mangiare sette acini d'uva o sette chicchi di melagrana è poi un altro auspicio di prosperità, come impone la tradizione carioca.
- Il mascherarsi, bere vino rosso e abbuffarsi di nocciole è tipico della Germania, dove per tradizione si beve anche la Feuerzangenbowie, bevanda della fratellanza a base di vino, cannella e rum.
L'importante è lasciare sulla tavola, a fine serata, un piatto pieno di cibo, per accogliere il nuovo anno con prosperità e abbondanza. - Il consumare sakè, tipico del Giappone, che si beve in una tazza di ceramica chiamata toso, si dice abbia il potere di allontanare le malattie e le sfortune. Sempre in Giappone, allo scoccare della mezzanotte, i templi buddisti suonano le campane 108 volte, per allontanare i 108 elementi del bono, gli stati mentali che portano le persone a comportarsi male.
- L'indossare dell'intimo rosso la notte di San Silvestro come amuleto portafortuna è uno dei riti tipicamente italiani. Ma non ovunque è così: in molti paesi del Centro America il colore fortunato è il giallo e tutte le decorazioni sono gialle a Città del Messico o a Santiago del Cile.
- Il fare doni (come a Natale) è l'abitudine della Russia dai tempi dell'Urss: Ded Moroz (Nonno Gelo) porta i doni assieme a sua figlia, la Fanciulla di Neve. I russi, comunque, la notte del 31 dicembre scrivono i propri desideri per il nuovo anno su un pezzo di carta che in seguito viene bruciato e le ceneri vengono aggiunte ai calici di champagne con cui brindare allo scoccare della mezzanotte: il calice dev'essere bevuto nell'ultimo minuto prima di mezzanotte, altrimenti il desiderio espresso non si avvererà.
- In Australia i fuochi d'artificio sono uno dei riti più famosi al mondo, anche perchè sono fra i primi iad essere visti in tutto il mondo visto che l'anno nuovo comincia giusto da quelle parti per il fuso orario. Di rilievo comunque anche quelli a Singapore o a Dubai.
- In Algeria i bambini scrivono ai genitori delle letterine con i buoni propositi e i desideri per il nuovo anno.
- In Bangladesh il giorno più romantico dell'anno non è il 14 febbraio ma il 31 dicembre: molte coppie si sposano a Capodanno, con festeggiamenti pantagruelici che iniziano nell'anno vecchio e finiscono all'alba di quello nuovo.
- In Thailandia il Capodanno Thai si celebra dal 13 al 15 aprile, in corrispondenza dell'inizio dell'anno buddhista con i getti d'acqua. Secondo la tradizione si fanno offerte al tempio bagnando le immagini di Buddha con schizzi d'acqua e pulendo a fondo le case. Da ciò nascono guerre d'acqua gettata sui passanti che porterebbe via la sfortuna. Per farlo si usa di tutto, dalle bacinelle alle canne, fino agli elefanti.
© Riproduzione riservata
• Iscriviti alle newsletter settimanali via mail |
• Abbonati alla rivista cartacea Italia a Tavola |
• Iscriviti alla newsletter su WhatsApp |
• Ricevi le principali news su Telegram |
“Italia a Tavola è da sempre in prima linea per garantire un’informazione libera e aggiornamenti puntuali sul mondo dell’enogastronomia e del turismo, promuovendo la conoscenza di tutti i suoi protagonisti attraverso l’utilizzo dei diversi media disponibili”
Alberto Lupini
Italia a Tavola è il principale quotidiano online rivolto al mondo Food Service, Horeca, GDO, F&B Manager, Pizzerie, Pasticcerie, Bar, Ospitalità, Turismo, Benessere e Salute. italiaatavola.net è strettamente integrato
con tutti i mezzi del network: i magazine mensili Italia a Tavola e CHECK-IN, le newsletter quotidiane su Whatsapp e Telegram, le newsletter settimanali rivolte a professionisti ed appassionati, i canali video e la presenza sui principali social (Facebook, X, Youtube, Instagram, Threads, Flipboard, Pinterest, Telegram e Twitch). ©® 2024