La Calabria e il potenziale (ancora) inespresso dei prodotti Dop e Igp

La Calabria, con 40 prodotti Dop e Igp, si colloca solo al 18° posto in Italia per valore economico: per questo, eventi come DeGusto devono avere un ruolo chiave nella crescita regionale

03 dicembre 2024 | 13:33
di Vincenzo D’Antonio

Abilmente in giunzione tra b2c e b2b, l'evento DeGusto ingloba tre componenti importanti: lo spazio exhibit, i momenti convegnistici, i talk show. La componente fieristica propriamente intesa si avvale dell'appassionata presenza degli operatori calabresi dell'agroalimentare. In gran parte piccole e piccolissime aziende che esibiscono i loro “manufatti”, lodevolmente vantandone l'alta qualità che al palato (ma anche all'olfatto!) si palesa mediante gradevolissima percezione organolettica. Piccolo è bello, si dirà; andiamo oltre e possiamo anche spingerci demagogicamente a cavalcare l'affermazione sino a dire che “piccolissimo è bellissimo” e magari sarà pur vero. Ma l'aspetto fondamentale da prendere in considerazione è che piccoli e/o piccolissimi, se ci si sente voce solista e se non si sa e/o non si vuole cantare in coro, non si va da nessuna parte. Al netto di rare eccezioni, non vi è stata presenza organizzata dei consorzi. Insomma, quasi non c'era la presenza di quegli operatori economici che danno linfa alla cosiddetta Dop economy. Eppure, la Calabria vanta ben 21 prodotti tra Dop (14) e Igp (7) nel comparto food e ben 19 prodotti nel comparto vino.

Calabria, i prodotti Dop e Igp del comparto food

Elenchiamo, qui di seguito, i 21 prodotti del comparto food:

  • Capocollo di Calabria Dop
  • Pancetta di Calabria Dop
  • Salsiccia di Calabria Dop
  • Soppressata di Calabria Dop
  • Olio evo Alto Crotonese Dop
  • Olio evo Brutio Dop
  • Olio evo Lametia Dop
  • Bergamotto di Reggio Calabria - Olio essenziale Dop
  • Caciocavallo Silano Dop
  • Fichi di Cosenza Dop
  • Liquirizia di Calabria Dop
  • Pecorino Crotonese Dop
  • Cipolla Rossa di Tropea Calabria Igp
  • Clementine di Calabria Igp
  • Limone di Rocca Imperiale Igp
  • Olio EVO di Calabria Igp
  • Patata della Sila Igp
  • Torrone di Bagnara Igp
  • Pecorino del Monte Poro Dop
  • Finocchio di Isola Capo Rizzuto Igp
  • Cedro di Santa Maria del Cedro Dop

E qui stiamo tacendo, riservandoci di trattare il tema in seguito, ad esso associando il fenomeno dell'enoturismo, dei 19 vini Dop della Calabria. Sui mercati che contano, ovvero quei mercati che consentono acquisti (diremmo vendite se ci ponessimo “sell side”, ma siamo consapevolmente in ottica “buy side”, dalla parte di chi compra, ovvero di chi innesca il business) sul mercato domestico ma soprattutto sui mercati Ue e statunitense, è oramai sorta di lasciapassare, ovvero di prerequisito per referenziarsi, avere prodotti a marchio Dop o Igp. I consorzi hanno come oggetto sociale la tutela e la valorizzazione dei prodotti: è la loro ragion d'essere e non è che manchino loro flussi e competenze: a cosa si deve la loro assenza? DeGusto legittimamente anela a dare visibilità incrementale e posizionamento distintivo agli attori calabresi della Dop economy.

Dop economy: la Calabria al 18° posto in Italia

Analizziamo meglio lo scenario della Dop economy della Calabria. Con i suoi 40 prodotti Dop e Igp, la Calabria si situa all'undicesimo posto nella graduatoria delle regioni. I 40 prodotti sono 21 nel comparto cibo (14 Dop e 7 Igp) e 19 nel comparto vino (9 Dop e 10 Igp). Nel comparto cibo, per impatto regionale ai fini del valore, la Calabria si situa al quindicesimo posto con 27 milioni di euro. 2.365 gli operatori nel comparto cibo e 566 gli operatori del comparto vino. Di questi 27 milioni, tre milioni scaturiscono dai formaggi (quindicesimo posto nella graduatoria regionale), 3,2 milioni dai prodotti a base di carne (undicesimo posto nella graduatoria regionale), 19 milioni dagli ortofrutticoli e cereali (sesto posto nella graduatoria regionale), 0,9 milioni dagli oli evo (decimo posto nella graduatoria regionale). Nel comparto vino, per impatto regionale ai fini del valore, la Calabria si situa al diciassettesimo posto con 20 milioni di euro. In definitiva, con i suoi 47 milioni complessivi (27 dal cibo e 20 dal vino), la Calabria si situa al diciottesimo posto.

Questi dati denotano una debolezza d'insieme allorquando li compariamo con i dati dell'anno precedente (2023 su 2022), laddove il decremento per impatto economico è del -7% circa nel comparto cibo e del -9% nel comparto vino, per un complessivo -8% circa. Triste e preoccupante il peso che hanno le Dop e le Igp sull'agroalimentare della regione: appena l'1,4%! La graduatoria provinciale vede al primo posto Cosenza con il 44% del valore economico regionale (21 milioni di euro). Al secondo posto Crotone con il 28% (13 milioni di euro); al terzo posto Vibo Valentia con il 13% (6,2 milioni di euro); al quarto posto Catanzaro con il 9% (4,2 milioni di euro) e al quinto posto Reggio Calabria con il 6% (2,6 milioni di euro). In definitiva, la produzione agroalimentare calabrese è uno scrigno ancora inesplorato della cui preziosità probabilmente poco convinti ne sono gli stessi produttori e i governanti.

DeGusto, un ruolo strategico nel contesto socioeconomico della Calabria

Ad onda lunga, sapendo e volendo coinvolgere le giovani generazioni, DeGusto assume ruolo strategico nel contesto socioeconomico della Calabria. La Calabria sa fare cose buone che piacciono al mondo e le fa in uno dei luoghi più belli del Creato. Le sa fare bene e le sa comunicare un po' meno bene. Di sicuro, stante la tensione al miglioramento continuo queste buone cose saprà e vorrà farle ancora meglio, così innalzando lo standing qualitativo e necessariamente, magari cantando in coro, le comunicherà sempre meglio sul mercato Worldwide. La challenge è ardimentosa: le edizioni successive di DeGusto, a partire dalla quinta che si terrà nell'anno 2025, inneschino il volano virtuoso “faccio ancor meglio quello che già faccio molto bene e comincio a comunicare e promuovere ciò che faccio con maggiore efficienza e maggiore efficacia”. Ci sono due “R” da tenere in considerazione: la R di Restanza, agire affinché i giovani calabresi restino nella loro regione così contribuendo a farla più ricca e ancora più bella ed attrattiva, e la R di Ritornanza, agire affinché i giovani calabresi che hanno lasciato la loro regione per cercare lavoro altrove, tornino nella loro amatissima terra ben consapevoli che qui sorse e si sviluppò più che altrove la Magna Grecia e che è questa la culla della mediterraneità.

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Alberto Lupini


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