Altagamma: cresce in doppia cifra la propensione di spesa per il consumatore top

Per il settore lusso si rivela molto promettente il Medio Oriente. I principali motori rappresentati da Emirati Arabi Uniti e Arabia Saudita. I grandi brand puntano sui flagship store, i piccoli su inventiva e creatività

05 luglio 2023 | 16:38
di Gabriele Ancona

È giunto al nono anno il convegno Altagamma Conusmer and Retail Insight, che si è svolto a Milano presso la Fondazione Cariplo. L’incontro, che analizza l’evoluzione del consumatore e del retail del comparto luxury, ha visto la presentazione dell’indagine True-Luxury Global Consumer Insight a cura di Boston Consulting Group e del focus Luxury Retail Evolution 2023 a opera di Bernstein.

Rafforzare la partnership tra pubblico e privato

«La situazione geopolitica - ha sottolineato il presidente di Altagamma Matteo Lunelli - ha un effetto sull’economia superiore rispetto al passato. Bisogna rafforzare la partnership tra pubblico e privato per sostenere la nostra industria dal punto di vista istituzionale. Oggi il consumatore alto spendente è sempre più esigente, ha una propensione di spesa in crescita a doppia cifra e richiede un rapporto one to one. E noi dobbiamo offrire un’esperienza di eccellenza a tutto campo, sia nel retail sia nell’online. Per sostenere la crescita delle nostre aziende è necessario fare sistema. Aprire alla collaborazione per meglio competere. Rappresentiamo un mercato in salute, in incremento del 10%».

Ottime le previsioni per Cina e Stati Uniti

I consumatori più alto spendenti sono 20 milioni su un totale di 370. Dall’indagine di Boston Consulting Group è emerso che continuano a mostrare una buona propensione alla spesa in prodotti di lusso, con il 40% che si aspetta di spendere di più il prossimo anno. Ottime le previsioni per la Cina (+50 rispetto alla media di propensione all’acquisto True Luxury) e per gli Stati Uniti (+40%). In flessione l’Europa (-40%). Per il settore lusso si rivela inoltre molto promettente il Medio Oriente. Il mercato personale è valutato circa 15 miliardi di euro nel 2023 con una prospettiva di 30-35 per il 2030. I principali motori sono rappresentati da Emirati Arabi Uniti e Arabia Saudita. Solo a Riad, su una superficie di 500mila metri quadri è prevista una struttura dedicata al lusso. E poi attenzione ai giovani. I Millennial e Gen Z hanno rappresentato un valore per il settore di oltre 200 miliardi euro, valore che raddoppierà entro il 2026 (il quadruplo dal 2016), quando rappresenteranno il 75% del mercato. Un vero ricambio generazionale. Necessario quindi studiare strategie di ingaggio diverse (rispetto a quelle dei Senior) e diversificate, con una personalizzazione dell’offerta e della comunicazione.

La case history di Dior a Parigi

Secondo lo studio di Bernstein la rete di negozi dei principali marchi del lusso si è ridotta dell’1% dal 2019, ma concentrati sempre nelle grandi citta poli del lusso globale. Tokyo, Seul e Parigi guidano la classifica, con Milano e Roma nelle prime 20 posizioni. Da segnalare lo sviluppo nella dimensione e nella qualità dei flagship store, che integrano nella loro architettura elementi del dna specifico del marchio e del luogo in cui si trovano. Un esempio illuminante è quello rappresentato da Dior, a Parigi nella storica sede. Già per questo non replicabile. Su 12mila metri quadri, bar, ristoranti, negozi, un museo. Un luogo aperto dove si possono spendere pochi euro per una prima colazione e salire di piano in piano per un esborso senza limiti. Una struttura che diventa anche meta turistica. Ai marchi più piccoli serve altrettanta inventiva per fare colpo. Meglio un negozio piccolo e profittevole, anche eccentrico rispetto alla via del lusso. I profitti contribuiranno a sostenere lo sviluppo e la crescita del marchio.

altagamma.it

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