Alla scoperta del bio in Sicilia tra vini biodinamici, di montagna e miele

Successo per la virtuosa manifestazione Bio in Sicily che si conferma evento per sensibilizzare esperti di settore e opinione pubblica sull’importanza della biodiversità, dell’ambiente e delle produzioni di eccellenza

14 agosto 2023 | 10:51
di Antonio Iacona

Un dialogo sempre più intenso, che dalla costa tirrenica orientale del Palermitano giunge fino al territorio Madonita. Ha suggerito e seminato anche questo la sempre più virtuosa manifestazione Bio in Sicily, giunta nel 2023 alla sua 4ª edizione e che si conferma ogni anno evento di prestigio per sensibilizzare esperti di settore e opinione pubblica sull’importanza della biodiversità, dell’ambiente e delle produzioni di eccellenza. Programma ricco e intenso anche quello di quest’anno e rivolto a giornalisti e stampa di settore. Le scorse edizioni si erano svolte a Bagheria, sulla costa del capoluogo siciliano. Questa volta, teatro dell’appuntamento è stata Castelbuono (Pa), gradevolmente arroccata sul Parco delle Madonie, premiata come Città Gastronomica del 2023 perché proprio qui la produzione agroalimentare e la conseguente realtà enogastronomica si stanno confermando veri e propri valori strategici e di punta per un intero territorio.

Vino e storia alla cantina e relais Abbazia Sant’Anastasia

Non a caso, l’intero press tour si è districato lungo l’intenso percorso alla scoperta di realtà di eccellenza nel campo dell’accoglienza turistica, anche enoturistica, della ristorazione e dei prodotti tipici, conosciuti in tutto il mondo. Un viaggio sensoriale, partito dalla visita alla Cantina e Relais Abbazia Sant’Anastasia, nella omonima Contrada di Castelbuono (Pa). Siamo a pochi chilometri da Palermo, da un lato, e da Cefalù, dall’altro. Qui l’Abbazia segue quello che è stato già il proprio destino per secoli: antica dimora benedettina, infatti, dal 1100 vedeva i monaci impegnati nella produzione di vini talmente apprezzati da essere richiesti dalle famiglie aristocratiche del luogo, dalle corti baronali e dalla stessa Chiesa. Un filo intenso che mai nel tempo si è spezzato e che nel 1980 è stato ripreso dall’imprenditore Francesco Lena, che ha acquistato i resti dell’Abbazia e i terreni intorno, impiantando nuovi vigneti e avviando la produzione di vini. Il risultato è un’azienda moderna, che da oltre 15 anni produce in biologico e oggi in biodinamico, dove l’ambiente regna sovrano assieme all’alta qualità dei vini prodotti e in perfetto equilibrio con la presenza dell’uomo. L’esteso impianto fotovoltaico di cui l’azienda può usufruire (750 mq di pannelli in silicio) consente di coprire l’80% del fabbisogno energetico di Cantina e Relais.

I vini biodinamici di Abbazia Sant’Anastasia

È qui che, terminata la visita, si è svolta l’interessante Masterclass su alcuni dei vini prodotti da Abbazia Sant’Anastasia, condotta come sempre magistralmente dal sommelier professionista Ais Luigi Salvo, consulente di numerose aziende vitivinicole e giudice nei concorsi enologici internazionali. Sei le etichette degustate, che possiamo tranquillamente definire “rare”, poiché hanno legato, in un alternarsi gradevole di emozioni e di sollecitazioni dello spirito, le annate 2006, 2010 e 2018 di Sensoinverso Nero d’Avola Doc Sicilia Biodinamico e le annate 2005, 2008 e 2016 di Litra Cabernet Sauvignon Doc Sicilia Biodinamico. L’Abbazia, come già sottolineato, è nata proprio per produrre vini di alta qualità in tempi in cui in Sicilia si parlava ancora di vini da taglio, fatta eccezione di qualche grosso nome dell’enologia isolana. Oggi è riconosciuta come la più grande azienda biodinamica d’Europa, con i suoi 70 ettari di estensione, compresi fra i 350 e i 450 metri sul livello del mare e una produzione totale di circa 350 mila bottiglie. Tutt’oggi, confermano dall’azienda, l’obiettivo non è fare business, ma mantenere alta l’asticella della qualità.

Come sottolineato da Luigi Salvo, i grandi vini si vedono e si apprezzano sulle lunghe distanze. Così è stato per queste etichette degustate in occasione di Bio in Sicily 2023, tra l’altro con la fortuna di poterli degustare direttamente in cantina, quindi con il conforto di una conservazione sicura e perfetta. Dopo 17 anni di attesa, il Sensoinverso 2006 mantiene ancora un colore pieno, intenso, concentrato, un rubino spettacolare, consistente ma non pesante, che richiama invece la leggiadria. Al naso, ecco la rosa, la frutta sottospirito, le spezie. In bocca è equilibrato, con sentori di agrumi e una chiusura tendente al dolce. Più cupo, invece, il 2010, con una spina alcolica più spiccata. Il 2018, infine, ecco richiamare ancora la rosa, i frutti rossi ed un tannino più presente, ma il tutto di grande pulizia. Sul fronte del Cabernet Sauvignon, invece, il Litra 2005 presenta un rubino più tendente al granato. Il richiamo è a spezie orientali e note affumicate. C’è il tannino molto presente nel sorso vivace, fresco, dinamico. Potrebbe stare ancora e ancora, senza temere il passare del tempo! Colore intenso anche per il 2008, con un frutto fresco e una nota mentolata, quasi di basilico. Rosmarino e peperone evidente, infine, nel 2016, con un frutto croccante, che tiene alta la dignità anche di questa etichetta.

Dopo una gradevole pausa pranzo al Relais, tra il primo, Risotto ai funghi con spuma, il secondo Maialino alle erbe, salsa al vino, patate e verdure e il dessert Flan al cioccolato, ecco la visita a Castelbuono, con passaggio obbligato dal Maestro e principe dei panettoni, Nicola Fiasconaro, con cui i giornalisti si sono potuti intrattenere, dialogando sul vantaggio di portare avanti sempre più, soprattutto in una splendida terra come la Sicilia, un proficuo gioco di squadra. Ad allietare ancor più l’incontro, una degustazione delle versioni estive dei suoi panettoni e dei suoi dolci.

Alla scoperta del miele unifloreali e millefiori

Ad arricchire la seconda e ultima giornata, poi, una degustazione di miele, presentata dalla assaggiatrice Laura Martino, della condotta di Slow Food Palermo, che ha illustrato ai partecipanti alcune delle eccellenti produzioni di mieli unifloreali e millefiori, tra analisi sensoriali e riflessioni tecniche. La Masterclass ha coinvolto in prima linea l’azienda agricola Bergi, di Castelbuono, che ha accolto i giornalisti nell’agriturismo incastonato sulle Madonie, luogo di relax e di immersione totale in una natura incontaminata.

La Sicilia e i suoi vini di montagna

A seguire, un’altra interessante e originale degustazione, nuovamente sui vini, questa volta di montagna, guidata dai giornalisti e sommelier Francesco Pensovecchio e Gianni Paternò. Si è iniziato con il Grillo d’Altura Doc Sicilia 2021 di Tenute Lombardo, prodotto tra Caltanissetta e San Cataldo, da vigne esposte a escursioni termiche importanti, per approdare al Pinot Bianco Vial Doc 2021 di Kaltern, direttamente dal Sud Tirolo, Alto Adige, un vino di grande finezza, in grado di unire in modo equilibrato la spalla acida e quella alcolica. Ed ancora, dal Riesling Matthias Müller 2019, dalla regione del Reno, vicino a Coblenza, a I Custodi delle Vigne dell’Etna con il loro Etna Rosso Doc 2021, prodotto da vigne piuttosto giovani, in Contrada Moganazzi, con 80% di Nerello Mascalese e 20% di Nerello Cappuccio. Poi, ancora sul vulcano siciliano, con Etna Rosso Doc Diciassettesalme, dalle vigne della omonima Contrada, di Cottanera, Nerello Mascalese in purezza e con un tannino ancora più presente. Per concludere in bellezza con Feudo Montoni Doc Sicilia 2019, Nero d’Avola: siamo a Cammarata, tra Agrigento e Caltanissetta, da vigne molto antiche.

Castelbuono come Città del Gusto 2023

A chiudere, anche istituzionalmente, infine la manifestazione è stata la premiazione di Castelbuono come Città del Gusto 2023 nel Chiostro di San Francesco, alla presenza del sindaco di Castelbuono Mario Cicero, dell'imprenditrice madonita Sandra Invidiata, dell'assessore comunale al Turismo Dario Guarcello, del direttore di All Food Sicily Michele Balistreri, che ha consegnato ufficialmente il premio, e dell’editore Adalberto Catanzaro. Questo è il riconoscimento annuale conferito dalla testata giornalistica All Food Sicily alle città che ogni anno si distinguono come mete turistiche gastronomiche e che puntano quotidianamente alla valorizzazione delle eccellenze del territorio. Viene conferito tenendo conto della rispondenza ad alcuni parametri di eccellenza in ordine all'accoglienza turistica, dal livello della ristorazione legata al territorio e dalla presenza di produttori e artigiani del Gusto. Viene assegnato proprio durante l’appuntamento del Bio in Sicily. Ed anche per quel che concerne Castelbuono, è veramente tutto meritato e conquistato!

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Alberto Lupini


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