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Piazza San Marco, riapre il caffè Aurora. Ma nel Veneto giallo è allerta assembramenti

Si tratta del primo dei locali storici a riaprire dopo la serrata di ottobre. Nelle maggiori città della Regione e anche nelle località montane sono intanto scattati i controlli in particolar tra i giovani

 
27 febbraio 2021 | 09:59

Piazza San Marco, riapre il caffè Aurora. Ma nel Veneto giallo è allerta assembramenti

Si tratta del primo dei locali storici a riaprire dopo la serrata di ottobre. Nelle maggiori città della Regione e anche nelle località montane sono intanto scattati i controlli in particolar tra i giovani

27 febbraio 2021 | 09:59
 

Nonostante la «chiara accelerazione nell’aumento dell’incidenza nazionale» della pandemia, indicata dall’Istituto superiore di sanità, il Veneto rimane in zona gialla. Con un piccolo sospiro di sollievo per bar e ristoranti che, almeno per il momento, non dovranno di nuovo riabbassare la saracinesca, come invece succederà da lunedì in Lombardia, in Piemonte e nelle Marche ritornati in fascia arancione.

E da Venezia, ormai allo stremo per il turismo pressoché allo zero, arriva un’altra buona notizia: in piazza San Marco ha riaperto le porte il Caffè Aurora, il primo dopo la serrata in serie a partire da ottobre.

Venezia

In piazza San Marco ha riaperto le porte il Caffè Aurora, il primo dopo la serrata in serie a partire da ottobre

Ma al sollievo, appunto di gestori di bar, pub e ristoranti si contrappone l’alta faccia della medaglia: l’ansia dei sindaci che, più che mai con le più miti temperature di questi giorni, temono gli assembramenti e i molti segnali di disagio crescente nei ragazzi. Nelle piazze di molte città, infatti, come e più che nella scorsa estate, si sono riviste risse violente tra giovani e giovanissimi. Per questo alcune amministratori hanno deciso di intensificare i controlli, dalle città sino alle montagne venete.

In Laguna partiti i “filtraggi” anti assembramento
A partire proprio da Venezia e Mestre dove la polizia locale ha avuto facoltà di regolare l’accesso ad alcune zone critiche. A Mestre, il filtraggio anti assembramento, previsto dalle 15 alle 19, riguarda il centro cittadino, Riviera XX Settembre, piazzale Donatori di Sangue e Calle Legrenzi. A Venezia, «osservata speciale» è l’area della tradizionale movida: tutta la Fondamenta, dalla Misericordia agli Ormesini, quindi tutti i campi a ridosso di Rialto e Santa Margherita. Da domenica 28, a Cannaregio, Ormesini e Misericordia il filtraggio scatta già al mattino, dalle 11.

A Vicenza e Treviso particolari controlli ai giovani
Controlli rafforzati anche a Vicenza, dove comunque il ritorno all’attività dei locali non ha dato, fin qui, particolari problemi. Sono comunque i controlli interforze dedicati ai più giovani in tutte le piazze del centro; nella sorveglianza su giardino Salvi collabora anche l’esercito. Sempre per prevenire fenomeni di aggressività giovanile, sui bus delle rotte principali viaggiano anche vigilantes. Treviso mantiene la risposta al rischio assembramenti coniata con l’ordinanza di Natale e riattivata con rientro in zona gialla: cinque check-point ai «varchi» delle principali zone del centro storico; in caso di ammassamenti, rilevati da telecamere, scatta il contingentamento degli ingressi.

Sabato scorso, peraltro, la polizia municipale aveva predisposto controlli mirati nei bar e nei market di zona Borsa. I vigili avevano il compito di evitare che i ragazzi, fatta scorta di birra e alcolici, facessero gruppo anche dopo la chiusura dei locali.

Divieto di bere in piedi nelle strade, nelle piazze e nei giardini a Verona
Niente bevande sul suolo pubblico, quindi fuori da bar e plateatici, dalle 15 alle 22. Il sindaco di Verona ha ribadito, per questo ultimo weekend di febbraio il provvedimento adottato la scorsa settimana: in città non si potrà bere in piedi per le strade, come nei giardini e nelle piazze.

A Padova vietato l’accesso all’Isola Memmia
A Padova scattato il divieto di accesso all’Isola Memmia. Dalla 14 alle 22, così ha deciso il sindaco, Sergio Giordani, il cuore di Prato della Valle resterà chiuso. La decisione, sollecitata anche dai venditori ambulanti della prima piazza padovana e caldeggiata dal questore, è arrivata al termine del Comitato provinciale per la sicurezza di giovedì scorso. Sullo sfondo, per quanto Giordani parli di ordinanza per «motivi sanitari», le violente scazzottate della scorsa settimana (ma il fenomeno ha radici lontane), col «Prato» trasformato in ring per bande di giovani. «Confermate - ancora il sindaco - le misure di senso unico pedonale proposte negli ultimi due weekend, dato che ci hanno permesso di contenere situazioni di particolare criticità lungo l’asse di via Roma».

Se serve, chiuse le strade alla montagna veronese
I sindaci di Erbezzo, Bosco Chiesanuova e Roverè Veronese, nel caso si ripresentasse il traffico dello scorso fine settimana, potranno disporre la chiusura delle vie d’accesso alla montagna veronese. Le Provinciali 6 e 13, quindi le strade per Passo Fittanze e Malga Lessinia sono quelle che potrebbero essere interessate dai provvedimenti.

Divieto di consumazione, dalle 15 in poi, fuori e dentro i locali: i limiti decisi a suo tempo dal presidente del Veneto, Luca Zaia, anche per questa settimana non avranno «alleati locali» a Belluno. Identica scelta ha fatto Rovigo.

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