A scuola di pizza negli alberghieri. Protocollo d'intesa tra Pompei e Ferrara

I sindaci Carmine Lo Sapio e Alan Fabbri hanno firmato un accordo istituzionale per promuovere la figura del pizzaiuolo come docente negli istituti alberghieri. Un'iniziativa stimolata da Molini Pivetti

27 febbraio 2024 | 12:41
di Gabriele Ancona

Lo scorso giugno Molini Pivetti, azienda fondata nel 1875 e guidata dalla quinta generazione della famiglia Pivetti a Renazzo (Fe), è stato lo sponsor e il partner ufficiale della seconda edizione di Pompeii Young Festival, l'evento dedicato a ragazzi e bambini che ha fatto del centro campano la capitale dei giovani. In quell'occasione grande eco ebbe la masterclass "Mani in pasta - L'arte della pizza" con il maestro pizzaiuolo Vincenzo Iannucci, responsabile del team  “Pivetti in Pizzeria” nell'ambito del Progetto Foodservice del molino emiliano. Oltre 130 bambini provenienti da 18 scuole campane conobbero e apprezzarono il valore di un impasto per pizza napoletana.

A scuola di pizza, un impegno a volare alto

Era già in nuce l'idea elaborata da Gianluca Pivetti e Vincenzo Iannucci che incomincia a svilupparsi con un percorso concreto. Protagoniste le città di Pompei e di Ferrara, entrambe patrimonio Unesco, rispettivamente dal 1997 e dal 1995. Nella sede del Comune campano il sindaco Carmine Lo Sapio e il collega emiliano Alan Fabbri il 27 febbraio hanno firmato un “Protocollo d'intesa” per cui si impegnano a promuovere la figura del pizzaiuolo come docente a tutti gli effetti negli istituti alberghieri. Un accordo istituzionale che ha l'obiettivo di volare alto, a livello ministeriale.

A scuola di pizza, un'attività didattica completa

Nello specifico, i due Comuni si impegnano a mettere in campo attività e progetti volti a inserire tra le attività didattiche e culturali delle scuole dei territori “L'Arte del tradizionale del pizzaiuolo napoletano”. Ad attivare specifiche collaborazioni con gli istituti alberghieri delle due città che rappresentano i punti di riferimento per quanto riguarda il settore agroalimentare e alberghiero, per promuovere percorsi scolastici e formativi sui temi dell'identità tra passato e futuro e l'essenza delle peculiarità storico-produttive e culturali del territorio locale e nazionale e delle eccellenze della tradizione, valorizzandole e preservandole. Un impegno a organizzare inoltre iniziative di comunicazione, sensibilizzazione e diffusione per riflettere sul valore culturale e professionale della figura del pizzaiuolo anche in un'ottica di sviluppo occupazionale per le giovani generazioni.

«È la prima volta nel mondo della pizza che si registra un accordo ufficiale tra due sindaci - ha sottolineato Vincenzo Iannucci - Due città che vantano un riconoscimento Unesco, non a caso l'organizzazione che ha accolto come patrimonio culturale dell'umanità L'Arte tradizionale del pizzaiuolo napoletano». Due luoghi simbolo. Gli scavi archeologici a Pompei hanno portato alla luce forni di duemila anni fa, mentre Ferrara è indiscussa terra di grano; un legame che unisce l'Italia. Con la firma del Patto, Ferrara e Pompei contribuiranno alla valorizzazione del pizzaiolo ognuno con il proprio know how e con le proprie peculiarità: la città di Ferrara, col suo territorio, ha tra le virtù identitarie la valorizzazione dell’agricoltura di antica origine, come la coltivazione del grano; la città di Pompei, a sua volta, intraprende da alcuni anni iniziative volte alla promozione del lavoro del piazzaiolo, con particolare riferimento ai valori della sostenibilità e della intergenerazionalità.

A scuola di pizza, sostenibilità culturale ed economica

«L'evento vuole dare risonanza all'assenza della figura del pizzaiuolo negli Istituti alberghieri. Una latitanza didattica scandalosa se teniamo conto che in Italia si sfornano 8 milioni di pizze al giorno, di cui 1 milione in Campania - ha puntualizzato Iannucci - Si vuole valorizzare il comparto con un'azione di sostenibilità che è culturale ed economica». «Il ruolo del pizzaiolo è di primaria importanza poiché, attraverso la sua ineguagliabile manualità, fa sì che questa produzione alimentare possa essere percepita come marchio di italianità nel mondo – ha dichiarato Gianluca Pivetti - Naturalmente, anche grazie a ingredienti d’eccellenza come le nostre farine, e in particolare quelle della filiera Campi Protetti Pivetti, 100% emiliane, provenienti in parte dal territorio ferrarese, e selezionate con estrema cura  Siamo orgogliosi di promuovere oggi, con il nostro sostegno, l’intesa fra i Comuni di Ferrara e di Pompei e contribuire, grazie a questo accordo, alla valorizzazione dell’opera del pizzaiolo, figura identitaria non solo come arte culturale e di artigianato ma anche come professionista».

A scuola di pizza, la presa di posizione di Franco Pepe

Una presa di posizione risoluta, doverosa, a favore di un comparto di peso, forte di circa 130 mila esercizi che muove un giro d'affari di 30 miliardi di euro l'anno. In estrema sintesi: la pizza va insegnata a scuola. Lo ha dichiarato a chiare lettere a Italia a Tavola anche Franco Pepe, membro Euro-Toques e titolare di Pepe in Grani a Caiazzo (Ce) e de La Filiale, all'interno dell'Albereta Relais & Châteaux a Erbusco (Bs).

«La pizza è un prodotto che deve crescere nel modo giusto. Ma al momento non ci sono veri saperi. Questo perché la figura del pizzaiolo non esiste; è ancora da definire ed è necessario dialogare con le istituzioni. Non è ammissibile che negli istituti alberghieri non sia previsto il percorso dedicato al pizzaiolo. Un percorso di formazione di base, che deve essere pubblico. Bisogna riflettere su dove vuole andare la pizza e soprattutto su quale pizza. Per lavorare sul sano, oltre che sul buono, ci vogliono competenza e formazione. Il sano non si improvvisa, sono necessari i fondamentali a monte, che i giovani devono apprendere negli alberghieri. Diventare un pizzaiolo deve essere una scelta, non un percorso di ripiego».

Molini Pivetti
Via Renazzo 67 - 44045 Renazzo (Fe)
Tel 051 900003

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