Il processo per la presunta truffa ai danni dell'Inps si allontana ancora. L'udienza preliminare, inizialmente prevista per mercoledì 26 marzo, come vi avevamo già anticipato, è stata rinviata al 20 maggio. A deciderlo è stata la gup di Milano, Tiziana Gueli, dopo la richiesta del nuovo avvocato di Daniela Santanchè, Salvatore Pino, appena subentrato nel collegio difensivo. Pino ha chiesto più tempo per esaminare il fascicolo, mentre l'altro legale della ministra, Nicolò Pelanda, ha fatto sapere di essere impegnato in un altro processo in Corte d'Appello.
La ministra del Turismo, ricordiamo, è accusata di aver chiesto e ottenuto indebitamente la cassa integrazione per oltre 20mila ore destinate a 13 dipendenti del gruppo Visibilia, le sue società editoriali. Secondo la procura, quei lavoratori risultavano formalmente a casa per l'emergenza Covid, ma in realtà stavano continuando a lavorare da remoto. Una condotta che avrebbe portato a un incasso irregolare di oltre 126mila euro, cifra che Visibilia ha poi provveduto a risarcire.
Santanchè e il nuovo avvocato: un cambio per guadagnare tempo
In ogni caso, anche se l'udienza si fosse tenuta, non si sarebbe ancora arrivati a una decisione sul rinvio a giudizio. La fase è ancora quella delle questioni preliminari, e non è escluso che i difensori presentino nuove eccezioni o chiedano l'esame degli imputati. Dopo questa fase, toccherà ai pubblici ministeri ribadire la richiesta di processo, poi sarà il turno della parte civile (Inps) e infine delle difese. Tradotto: ci vorranno almeno altre due udienze prima che il giudice prenda una decisione.

Truffa all'Inps, l'udienza di Daniela Santanchè rinviata al 20 maggio
Il cambio di legale, però, ha subito fatto alzare qualche sopracciglio. In molti, infatti, lo leggono come una mossa per guadagnare tempo, tanto più che la questione ha anche un peso politico. Durante il dibattito parlamentare sulla mozione di sfiducia (poi respinta), Santanchè aveva detto chiaramente che in caso di nuovo rinvio a giudizio avrebbe aperto “una riflessione” sulle dimissioni, dopo quello già ricevuto per false comunicazioni sociali.

Una posizione non solo personale, ma dettata anche dalla linea interna di Fratelli d'Italia, come dichiarato qualche giorno fa dal capogruppo alla Camera, Galeazzo Bignami, a SkyTg24: «Noi riteniamo che nel momento in cui ci dovesse essere un rinvio si arriverebbe ad una presa d'atto della necessità di rilasciare l'incarico non perché stia governando male il turismo - dove anzi abbiamo dati assolutamente premianti - ma per garantire a lei la possibilità di difendersi nel modo più sereno possibile».
Santanchè e la truffa all'Inps: il rischio prescrizione è concreto
Intanto, la gup Tiziana Gueli si prepara a un nuovo incarico in Tribunale, ma resterà all'ufficio gip fino al 31 marzo. Potrebbe comunque continuare a seguire il procedimento fino alla fine dell'udienza preliminare. Se ciò non accadesse, e il fascicolo passasse a un nuovo giudice, tutti gli atti finora compiuti dovrebbero essere rifatti da capo. Una complicazione non da poco, che si aggiunge al rischio concreto di prescrizione: le prime condotte contestate risalgono infatti al 2020, e il reato si estingue in sette anni e mezzo. Il tempo, insomma, non gioca a favore della giustizia.