Quotidiano di enogastronomia, turismo, ristorazione e accoglienza
sabato 22 marzo 2025  | aggiornato alle 23:29 | 111312 articoli pubblicati

Turisti europei sempre più diffidenti verso gli Usa. E l'Italia rischia il colpo di ritorno

Tra arresti in dogana e retorica muscolare, gli Stati Uniti stanno perdendo appeal come meta turistica. Ma se l'antipatia cresce da questa parte dell'Atlantico, il vero pericolo è il contraccolpo: un calo dei viaggiatori americani in Italia sarebbe un disastro per il comparto, vista la loro capacità di spesa

di Alberto Lupini
direttore
21 marzo 2025 | 14:40
Turisti europei sempre più diffidenti verso gli Usa. E l'Italia rischia il colpo di ritorno
Turisti europei sempre più diffidenti verso gli Usa. E l'Italia rischia il colpo di ritorno

Turisti europei sempre più diffidenti verso gli Usa. E l'Italia rischia il colpo di ritorno

Tra arresti in dogana e retorica muscolare, gli Stati Uniti stanno perdendo appeal come meta turistica. Ma se l'antipatia cresce da questa parte dell'Atlantico, il vero pericolo è il contraccolpo: un calo dei viaggiatori americani in Italia sarebbe un disastro per il comparto, vista la loro capacità di spesa

di Alberto Lupini
direttore
21 marzo 2025 | 14:40
 

Una volta era il sogno americano. Oggi, sempre più spesso, è un incubo a stelle e strisce. Succede che una studentessa tedesca venga trattenuta 46 giorni per un visto scaduto, che un giovane connazionale finisca ammanettato con catene e ceppi, che una turista inglese venga arrestata per un banale errore burocratico, e che un professore francese venga respinto per le sue idee. Fantascienza? No, realtà. Tanto che il ministero degli Esteri tedesco ha dovuto aggiornare le sue raccomandazioni per chi vola negli Usa: attenzione, anche una piccola irregolarità può costare l'arresto, la detenzione e l'espulsione. Una realtà che ha spinto, non a caso, il Corriere della sera ad avviare un'ampia inchiesta.

Dagli Stati Uniti con ostilità: la nuova faccia della frontiera americana

Il clima ai confini americani si è fatto spinoso. Non siamo ancora ai livelli delle "zone rosse" del mondo, ma l'aria è cambiata. E non serve essere in odore di terrorismo per finire in un centro di permanenza: basta, a quanto pare, un visto mal compilato o un commento critico su Trump nel proprio laptop.

Prenotazioni ferme, voli scontati: l'antipatia si fa sentire

Le compagnie aeree e gli aeroporti mantengono un ottimismo di facciata. «Al momento le prenotazioni tengono» assicurano da Lufthansa, Air France e Scandinavian. Ma Swiss già lancia il primo segnale d'allarme: i viaggi di piacere verso gli Usa sono in calo, e i turisti iniziano a guardare altrove. I voli restano vuoti fino all'ultimo minuto, e le tariffe negli ultimi 20 giorni sono precipitate rispetto all'anno scorso. Secondo Tourism Economics, i viaggi internazionali verso gli Stati Uniti scenderanno del 5% nel 2025, contro le stime iniziali che prevedevano un +9%. Colpa delle “politiche divisive” dell'amministrazione Trump, che starebbero già costando 64 miliardi di dollari all'industria del turismo americana.

Turisti europei sempre più diffidenti verso gli Usa. E l'Italia rischia il colpo di ritorno

I viaggi internazionali verso gli Stati Uniti scenderanno del 5% nel 2025

E i numeri lo confermano: tra gennaio e febbraio di quest'anno, rispetto allo stesso periodo del 2024, i turisti europei in arrivo negli Usa sono calati in modo significativo. Male la Francia (-6%), la Germania (-7%), e peggio ancora l'Italia con un -9,5%. Una statistica particolarmente interessante riguarda i voli dagli aeroporti italiani: le compagnie europee perdono poco (-2,1%), mentre i vettori americani crollano del 24,5%. Un mezzo boicottaggio? Forse, ma il messaggio è chiaro: «se proprio devo andare negli Usa, non lo faccio con le loro compagnie».

La paura italiana: meno americani, più guai

Tutto questo riguarda (per ora) chi vola verso gli Stati Uniti. Ma la vera preoccupazione, per l'Italia, è che questa crescente antipatia non diventi reciproca. Perché se domani i turisti americani - quelli veri, che soggiornano a lungo, spendono il doppio degli altri e riempiono i ristoranti stellati come le osterie - decidessero di restare a casa, per il nostro turismo sarebbe un colpo durissimo. Altro che dazi: a far saltare gli equilibri potrebbe essere il disamore. E se il “sentimento antiamericano” sta prendendo piede in Europa, anche oltreoceano c'è chi guarda con sospetto all'Europa delle critiche e dei giornalisti ficcanaso. In questo scenario, le relazioni diplomatiche non sono solo un gioco da salotto: influenzano voli, hotel, tavole e destinazioni.

Turisti europei sempre più diffidenti verso gli Usa. E l'Italia rischia il colpo di ritorno

I turisti americani sono troppo importanti per l'economia italiana

Secondo i dati Istat, nel 2024 l'Italia ha registrato 458,4 milioni di presenze turistiche, con un incremento del 2,5% rispetto all'anno precedente. Questo risultato è stato trainato principalmente dai turisti stranieri, che hanno superato i 250 milioni di presenze, segnando un +6,8% sul 2023. In particolare, i turisti americani hanno contribuito in modo significativo a questi numeri. La forza del dollaro, ai massimi da due anni, ha reso l'Italia una meta ancora più appetibile, incentivando un flusso consistente di visitatori dagli Stati Uniti.

Cresce le preoccupazione degli operatori del turismo

Gli operatori turistici italiani iniziano a manifestare preoccupazione. Secondo un articolo de L'Agenzia di Viaggi Magazine, il caro prezzi potrebbe stroncare l'incoming dagli Usa, con un 32% degli americani che pensa di restare a casa, spaventato dai costi delle vacanze, un aumento dell'8% rispetto alla scorsa estate. Questo trend potrebbe avere ripercussioni significative sul turismo italiano, considerando l'importanza del mercato statunitense per il nostro Paese.

TeamSystem

Il turismo non è un dettaglio geopolitico

Forse alla Casa Bianca non se ne rendono conto, ma chi guida un Paese guida anche la percezione che il mondo ha di quel Paese. E gli effetti si vedono prima ancora dei dossier militari o commerciali: si vedono nei ristoranti vuoti, nei musei meno visitati, negli hotel che abbassano i prezzi. E nei voli che partono a metà carico. In Italia, il turismo vale oltre il 13% del Pil. Gli americani sono una fetta fondamentale di questa torta, soprattutto nelle città d'arte e nelle località di fascia alta. Perderli sarebbe un disastro, non solo economico ma anche simbolico: significherebbe che l'Italia non è più “la dolce vita”, ma solo un sogno sfocato.

La politica uccide il turismo: è ora che il settore si faccia sentire

A questo punto, è arrivato il momento che il mondo del turismo italiano alzi la voce. Non possiamo permetterci di restare a guardare. Le associazioni di categoria, le grandi catene alberghiere, i consorzi enogastronomici e gli enti locali devono fare pressione affinché la diplomazia non distrugga anni di lavoro sulla promozione del brand Italia.

Turisti europei sempre più diffidenti verso gli Usa. E l'Italia rischia il colpo di ritorno

Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump

Chi lavora ogni giorno tra cucine, reception e tour guidati sa bene che il turismo non è neutrale: vive di percezioni, di racconti, di relazioni. E se il racconto che arriva oggi dagli Stati Uniti è quello di un Paese che chiude le porte e impaurisce i visitatori, dobbiamo fare di tutto perché non si volti anche in direzione opposta. Perché stavolta non basteranno le campagne social o i voli diretti: servono testa, diplomazia e una visione

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
Voglio ricevere le newsletter settimanali


Best Wine Stars
Nomacorc Vinventions
Bonduelle
Julius Meiln

Best Wine Stars
Nomacorc Vinventions
Bonduelle

Julius Meiln
Lucart
Prugne della California