TheFork è la principale piattaforma per la prenotazione online di ristoranti e leader europeo nei gestionali per la ristorazione con TheFork Manager. Tuttavia, si resta perplessi nell'apprendere che TheFork lancia le Insider Weeks. Ma che cosa sono? Dal 9 gennaio al 2 febbraio 2025, oltre 600 ristoranti della selezione Insider offriranno promozioni a partire dal 30%, consentendo così, a quanti aderiranno, di cenare in strutture di alto livello a prezzi accessibili.
Le Insider Weeks di TheFork come i saldi di fine stagione
Difatti, la selezione Insider comprende ristoranti premiati dalle ben note guide di settore, tanto per citarne alcune: Michelin, Identità Golose, Gambero Rosso, insieme a locali a cui gli utenti di TheFork hanno valutazioni superiori a 9 su 10 per almeno tre mesi e con numerica superiore alle 100 recensioni. Ne consegue un rating medio di 9,2. Tra i ristoranti partecipanti all'iniziativa si contano circa 20 ristoranti della Guida Michelin. Le province con il maggior numero di ristoranti aderenti sono Roma (89 ristoranti), Firenze (69 ristoranti) e Milano (68 ristoranti). E, notizia nella notizia, più di 100 ristoranti partecipanti offriranno sconti fino al 50%, perché evidentemente uno sconto “solo” del 30% è considerato poco attrattivo. Non ci si accusi di blasfemia, ma è praticamente assistere al fenomeno dei ristoranti che applicano i loro “saldi di fine stagione”.
Insider Weeks di TheFork: i ristoranti applicano i loro “saldi di fine stagione”
Il mese di gennaio è notoriamente il mese con la spesa media più bassa nella ristorazione e le concause sono chiare: si esce da tre settimane di cibo a profusione, tra pranzi e cenoni; soldi pochini e tredicesime svanite; fuori piove e tira vento; quanto calcio e quanti bei film in televisione. E allora, l'iniziativa Insider Weeks, così l'hanno pensata a TheFork, contribuisce a colmare questo “rallentamento” offrendo ai ristoratori visibilità e flussi di clientela incrementali. E non è detto che non accada. E però alcune riflessioni ci scaturiscono spontanee.
Insider Weeks di TheFork: dubbi e domande
Parliamo non di trattorie di vicinato, bensì di ristoranti di fascia medio-alta. Se questi ristoranti possono permettersi di scontare le loro cene di un 30% se non, in un centinaio di casi, del 50% e allora due sono le ipotesi:
- sono talmente alla canna del gas che fanno dumping pur di sopravvivere durante il cuore del loro inverno (dal giorno successivo all'Epifania fino a San Valentino);
- i loro prezzi abituali consentono margini così ampi che adattarsi a margini inferiori per un breve tempo (alla fin fine sono tre settimane) non costituisce problema grave.
Quale che sia la valevole tra le due ipotesi, due domande prorompono:
- sarà garantito lo standing qualitativo ai clienti aderenti a questa iniziativa? Non è che, tornando alla similitudine con i saldi, che nel retail concorrono a svuotare i magazzini, i ristoranti attuano i loro saldi per svuotare frigoriferi e cambusa?
- È educativo tutto ciò? Il cliente che ha vissuto questa esperienza a prezzo scontato vorrà tornare quando ci sarà il prezzo pieno oppure aspetterà una nuova campagna promozionale con i prezzi scontati? Non solo, e qui torniamo ai “saldi”, il cliente sarà legittimato a pensare che, quando c'è il prezzo pieno, c'è anche “furtarello etico”?
Insider Weeks di TheFork: un esempio del poco coraggio dei ristoranti
Insomma, la considerazione finale, cruccia dirlo, ci induce a pensare che in epoca di veloce e poco leggibile evoluzione di scenario vi sia carenza di idee nuove, vi sia poco coraggio nell'approccio a iniziative originali e alla fin fine, credendo di operare secondo criteri di efficacia, si aziona la collaudata leva dello sconto. A questo punto passa il messaggio: "Io questo so fare e nulla altro in mente mi viene di saper fare, ad esplorare nuovi contesti e a immaginare cose nuove neanche mi cimento; suvvia, approfitta dello sconto e vieni da me. Parola del ristoratore!".
Le Insider Weeks dimostrano che i ristoranti non hanno idee nuove
E cene a tema? E cene con chef ospite? E la scoperta di pietanze a base di ingredienti Dop ancora poco conosciuti? E gli abbinamenti insoliti laddove finalmente se si parla di vino lo si fa in amena convivialità e in assenza di cattedre e cattedratici? E se invece di cena canonica, c'è brunch? E se c'è un'informale cooking lesson con focus su un paio di ingredienti? E ci fermiamo qui con i suggerimenti di alternative allo sconto, ben consapevoli che l'unico limite è la fantasia. Lo sconto è “pannicello caldo”, è palliativo che non cura il male, al più lenisce il dolore che il male causa. La ristorazione, nelle sue articolazioni, necessita di corretta diagnosi e di efficace terapia. Primo passo essenziale, un opportuno check-up.