Il settore della grande distribuzione organizzata (Gdo) ha mostrato segnali positivi a luglio, registrando una crescita del 2,5% rispetto allo stesso mese del 2023. Secondo l'analisi di Niq (NielsenIQ), i consumatori italiani stanno tornando a riempire i carrelli della spesa, nonostante l'inflazione.
Gdo in ripresa a luglio: 2,5% riseptto allo stesso mese del 2023 (Shutterstock)
L'inflazione rallenta, ma i consumatori restano attenti
Nonostante un leggero aumento dell'inflazione nel Largo Consumo Confezionato (+0,1%), i consumatori sono riusciti a contenere la spesa grazie a una scelta più attenta dei prodotti, privilegiando le promozioni e i marchi del distributore (Mdd). La quota di Mdd ha raggiunto il 31,6% del totale, dimostrando come gli italiani siano sempre più alla ricerca di un buon rapporto qualità-prezzo.
I consumatori sono riusciti a contenere la spesa grazie a una scelta più attenta dei prodotti (Shutterstock)
A luglio, in particolare sono cresciuti i settori di frutta e verdura con un aumento delle vendite del 4,6% a valore e del 10,1% a volume, dei prodotti per la cura della persona (+4,5% a valore e +5,3% a volume) e ittici (+4,5% a valore e +6,6% a volume). Anche le categorie di pane, pasticceria, pasta e gastronomia hanno registrato una crescita significativa. Per quanto riguarda il fresco (Peso Fisso + Peso Variabile) risulta in crescita in tutti i canali distributivi, ad eccezione degli Iper>4500 e dei Liberi Servizi, entrambi a -1,4%.
I canali più utilizzati e le sfide del futuro
Tra i canali distributivi, gli specialisti drug (farmacie e parafarmacie) hanno registrato la crescita più significativa, seguiti da superstore e supermercati. I discount hanno anch'essi mostrato un trend positivo, mentre i liberi servizi e gli ipermercati hanno registrato una leggera flessione. Diversamente, i Liberi Servizi perdono il -1,7% a volume e il -1,6% a valore. Nonostante i segnali positivi, il settore della Gdo deve affrontare diverse sfide. La concorrenza dei canali online, l'inflazione e l'incertezza economica potrebbero influenzare le scelte dei consumatori nei prossimi mesi.