La Giornata della Ristorazione è stato un momento importante per il settore, per il presente e il futuro di chi fa questo mestiere. Il riconoscimento delle massime istituzioni del ruolo che il nostro settore ha nell’economia del Paese e della società è stato assoluto e gratificante.
I dehors sono un punto di riferimento e un presidio per le nostre città
La Giornata della Ristorazione ha acceso i riflettori sulle persone, sulle relazioni umane, sui luoghi dove si testimonia uno stile di vita che il nostro Paese è da sempre orgoglioso di poter rappresentare. Non si è parlato soltanto di numeri, ma soprattutto di valori, raccontando il ruolo sociale della ristorazione che intorno alla sacralità della tavola e al concetto di convivialità rafforza il senso di appartenenza e di comunità e identifica uno stile di vita riconoscibile e un modello di accoglienza basato sulla qualità del prodotto, del contesto e delle persone.
Sono elementi identitari straordinari che caratterizzano il nostro modello, che finalmente viene colto e riconosciuto come un patrimonio del nostro Paese, che ha bisogno di valorizzazione e attenzione.
Così come questa proposta di legge sui dehors. Un’altra occasione importante, perché si tende a riconoscere la valorizzazione degli spazi e il miglioramento del decoro attraverso proprio i dehors, che hanno assunto nelle città un valore straordinario anche in chiave di decoro e di sicurezza, rappresentando presidio di legalità. Un modo nuovo di vivere gli spazi pubblici che caratterizza sempre di più il paesaggio urbano delle nostre città e consente di migliorare la qualità della vita.
Il problema resta l’assenza di una progettazione integrata dello spazio urbano delle nostre città, per permettere la convivenza armonica tra tutti gli elementi che la compongono. I dehors fanno parte a pieno titolo del contesto urbano e non sono, come a volte si vogliono considerare, corpi estranei. Il moderno bar o ristorante o l’antica osteria o locanda hanno da sempre caratterizzato ogni città e ne rappresentano l’essenza, un punto di incontro e di socialità, oltre che un riferimento.
Serve prendere atto che gli italiani, per storia e cultura, vogliono stare insieme, vivere insieme, incontrarsi. Per questo motivo e soprattutto dopo la pandemia, se non si risponde a questa domanda di spazi pubblici esterni il cittadino se li prende da solo, occupando piazze, scalinate e luoghi che in generale avrebbero altre destinazioni. I dehors, quindi, se giustamente regolati, prevengono il degrado e danno un’idea di società e socialità. Serve rispondere a queste esigenze, fornire spazi di incontro e di ritrovo, altrimenti ci troveremo a subire le nostre città in una situazione che potrebbe diventare fuori controllo, dove ognuno si crea i propri spazi.