La presentazione della partenza da Firenze del Tour de France 2024 è stata l’occasione per fare il punto sull’offerta cicloturistica del territorio toscano e di alcune regioni francesi.
Toscana e Francia viaggiano sulle due ruote«La partenza del tour è un segno di consolidamento di naturale amicizia che lega non solo l’Italia e la Francia ma ancor più la Toscana e la Francia - ha affermato il presidente della Regione Toscana
Eugenio Giani ricordando gli accordi di collaborazione che la Toscana ha con alcuni territori francesi, come quello sottoscritto alcuni mesi fa con la Regione Centro-Valle della Loira - per la Toscana le regioni francesi non sono “cugine”, ma “sorelle”».
Toscana e Francia, regine del cicloturismo
«La Toscana e la Francia hanno legami molto stretti – ha sottolineato l'ambasciatore francese in Italia Martin Briens - e grazie al tour de France più di un miliardo di telespettatori potranno ammirare la bellezza dei paesaggi italiani e francesi durante questa edizione, che rende onore a coloro che hanno segnato la storia del Giro d'Italia, come Gino Bartali, il 'Giusto' tra le nazioni, Fausto Coppi, il Campione, e Marco Pantani, il Pirata. Questi giorni sono l’occasione per valorizzare la nostra vasta offerta ciclo turistica della Francia che vuole presentarsi attiva e green con percorsi in bicicletta e tante idee sulle tracce del Tour de France».
«Entro il 2030 la Francia punta a diventare la prima destinazione delle vacanze in bicicletta in Europa, più di Germania e Paesi Bassi, con ben 19 mila chilometri di piste ciclabili, che già oggi accolgono ciclisti da tutto il mondo con oltre 9 milioni di vacanzieri, attirando il 20% dei turisti stranieri» ha proseguito Sandrine Buffenoir, nuova Direttrice di Atout France Italia, l’agenzia di promozione turistica francese.
Toscana e Francia impiegate nella valorizzazione dei percorsi in bici
Un fattore di attrattività quello del cicloturismo, su cui «la Toscana sta investendo molto in questi anni, cercando di costruire un’offerta che accompagna il paesaggio e la passione per il ciclismo tipica dei toscani, uscendo dalla fase amatoriale e trovando le condizioni per diventare prodotto turistico - ha tenuto a ribadire l’assessore all’economia e al turismo Leonardo Marras, che si è soffermato su alcuni dati - l’Atlante del bike della Toscana ha censito oltre 16mila chilometri di itinerari tra strade segnalate, strade bianche, ciclovie, ciclopiste, a cui si affianca tutta l’offerta integrata degli alloggi, del bike friendly, degli operatori che possono offrire qualcosa».
«Ci sono destinazioni come Siena e il suo distretto considerate la destinazione locale più importante e attrezzata al mondo proprio per l’evocatività che costituisce un patrimonio importante; ma questa è sicuramente solo una base di partenza perché abbiamo tanto da fare e imparare ha concluso Marras indicando un’altra ipotesi di lavoro:
«Siamo attraversati dalla via Francigena, un cammino già oggi divenuto ciclopista percorsa in bicicletta, un grande patrimonio su cui continuare a impegnare idee e risorse».
In chiusura anche l’intervento di Frédéric Meyer, Coordinatore Regionale Europa del Sud di Aout France. Anche da parte sua la sottolineatura del Tour de France come un modo per «rafforzare le relazioni tra i nostri due Paesi in nome dello sport, proponendo un modello di turismo attento alla natura e alla cultura, temi ai quali il turista di oggi è sempre più sensibile».