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Bufala Campana
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Tartufo Nero di Fragno: a Calestano nasce un museo per promuoverlo

Lo scorso sabato 15 giugno è stato inaugurato il Museo del Tartufo a Calestano: si tratta della nona esposizione permanente del circuito dei Musei del Cibo della provincia di Parma

 
19 giugno 2024 | 18:48

Tartufo Nero di Fragno: a Calestano nasce un museo per promuoverlo

Lo scorso sabato 15 giugno è stato inaugurato il Museo del Tartufo a Calestano: si tratta della nona esposizione permanente del circuito dei Musei del Cibo della provincia di Parma

19 giugno 2024 | 18:48
 

Sabato 15 giugno è stato inaugurato il “Museo del tartufo”, il nono del circuito dei Musei del cibo della provincia di Parma. Non per nulla questa zona è chiamata “Food Valley”, perché il suo territorio è ricco di prodotti tipici: Parmigiano Reggiano Dop, Prosciutto di Parma Dop, Culatello di Zibello Dop, Salame di Felino Igp, Tartufo nero di Fragno, Fungo porcino di Borgotaro Igp, Vini dei colli di Parma Doc. Grazie alla sua posizione strategica, è diventata meta di turisti italiani e stranieri, che amano andare alla scoperta delle specialità locali e della loro storia.

Tartufo Nero di Fragno: a Calestano nasce un museo per promuoverlo

Inaugurato il Museo del tartufo a Calestano

Il Museo del tartufo a Calestano

Il “Museo del tartufo” lo troviamo a Calestano, a circa trenta chilometri da Parma: occupa gli spazi delle vecchie carceri, fatte di pietra, piccoli locali e sotterranei. Si prestano perfettamente a un prezioso tubero, come il tartufo, che troviamo sottoterra. «L'ultimo museo del circuito - sottolinea Mario Marini, presidente dei Musei del cibo di Parma - che è dedicato a un prodotto “sotterraneo”, dalle grandi potenzialità, non ancora pienamente noto e conosciuto, come gli altri del nostro bouquet. Il Museo potrà contribuire in maniera sensibile ad aumentarne la notorietà e a valorizzare, con lui, un territorio ai margini dei grandi flussi, di grande bellezza e fascino e in buona parte ancora incontaminato». Finanziato dal Gal del Ducato attraverso fondi regionali ed europei, è stato progettato da Giancarlo Gonizzi, coordinatore dei Musei del cibo, per la parte museografica.

Sezioni didattiche, multimediali e ludiche

La visita è un'esperienza suddivisa in sezioni didattiche, multimediali e ludiche. All'ingresso, i visitatori ricevono una scheda per trovare un tesoro nascosto: rispondendo a dei quesiti, sarà possibile ricostruire una parola nascosta che consente di accedere a un filmato alla fine della visita.  Giocare, indovinare, ascoltare personaggi storici significa fare rivivere al visitatore la storia con occhi doversi. Ci troviamo nelle terre del tartufo di Fragno: la Val Baganza, che delimita questa zona, presenta un terreno calcareo-marnoso, ideale per far crescere i boschi che vediamo nelle colline. Il tartufo non è certo conosciuto e apprezzato solo recentemente, ma già nel Cinquecento era diffuso, anzi vediamo dipinto nella camera degli Sposi a Mantova il “Lagotto”, cane da “cerca”. La cavatura del tartufo in Italia è diventata Patrimonio immateriale dell'umanità Unesco nel 2021.

Tartufo Nero di Fragno: a Calestano nasce un museo per promuoverlo

Tutto quello che c'è da sapere sul Museo del tartufo

Botanica

La terza sezione del museo si occupa della botanica. Cosa è il tartufo, come nasce, vive e come funziona la sua particolare strategia per la riproduzione, basata sull'inconfondibile odore. In questo territorio ricoperti di boschi di carpino, roverella e nocciolo, il tartufo, richiama grazie al suo inconfondibile aroma animali selvatici, insetti che lo mangiano, disseminando il terreno di spore.

Gastronomia

La quinta è invece dedicata alla gastronomia, a partire dai personaggi storici che hanno reso celebre il prezioso fungo ipogeo come Lucrezia Borgia, Gioachino Rossini, Giuseppe Verdi, Camillo Benso Conte di Cavour. Le ricette, da quelle antiche a quelle storiche, alle più recenti oltre ai mixology (cocktail) a base di tartufo si potranno scorrere su una tavola touchscreen appositamente apparecchiata con un menù tutto a base di tartufo. Non mancano video con gli chef del territorio che preparano i loro piatti a base di Tartufo Nero di Fragno.   I prezzi del tartufo nero di Fragno oggi? Variano, a seconda della richiesta, del periodo e delle dimensioni.

Le associazioni per la tutela del tartufo uncinato di Fragno

Nel territorio di Parma due associazioni si concentrano sulla valorizzazione del Tartufo di Fragno. L'Associazione Tartufai Parmensi, fondata nel 1992, si impegna nella salvaguardia dei territori tartuficoli e ha contribuito al riconoscimento del Tartufo di Fragno come specie autonoma nel 1991.

Tartufo Nero di Fragno: a Calestano nasce un museo per promuoverlo

Il tartufo uncinato di Fragno

L'Associazione parmense raccoglitori tartufi, invece, fondata nel 2003, difende la ricerca libera e il territorio. Oltre a queste, è presente il Consorzio del tartufo uncinato di Fragno che gestisce il Marchio di qualità del tartufo di Fragno per conto del Comune di Calestano e dei consorziati aderenti. Collabora attivamente con i tavoli ministeriali e promuove la conoscenza, la tutela e la cultura del Tartufo uncinato.

Il circuito dei Musei del cibo nella provincia di Parma

Parma ha una tradizione culturale che traspare nei suoi monumenti, ma è anche la capitale del gusto e della buona tavola. Molte piazze o strade portano ancora le targhe, che lo ricordano, là c'era la produzione di insaccati, in un'altra piazza si commerciava il grano o c'era un edificio per la raccolta del sale. I Musei del cibo della provincia di Parma sono un circuito dedicato ai prodotti tipici del territorio parmense, un progetto per la promozione e la conservazione della tradizione enogastronomica. Sono diventati col tempo il punto di riferimento qualificato per il turista enogastronomico, accogliente scuole, stampa specializzata e delegazioni industriali, contribuendo a fare divenire una risorsa turistica. Oggi sono 4.215 i prodotti esposti e dalla apertura nel 2003 del primo museo ad oggi il circuito ha accolto oltre 305mila visitatori.

Tartufo Nero di Fragno: a Calestano nasce un museo per promuoverlo

I Musei del cibo sono un circuito dedicato ai prodotti tipici del territorio parmense

Il museo del Parmigiano, inaugurato nel 2003, sorge proprio in un antico e originale casello a Soragna, costruito nell'Ottocento. Il museo del Salame di Felino (2004) è stato realizzato all'interno della cantina del castello di Felino, antico maniero. Per la sede del Museo del Prosciutto a Langhirano (2004) è stato scelto l'ex Foro Boario. È stata recuperata una struttura legata alla vita economica di questa terra, infatti qui si vendevano e comperavano i suini, un luogo dove iniziava la filiera. Nel 2004 è stato aperto il museo del Salame di Felino, prodotto tipico d'area è ospitato nelle splendide cantine del castello trecentesco che si trova tra la Val di Parma e la Val Baganza Basta ripercorrere la strada e raggiungiamo a Sala Baganza il Museo del vino, che si trova nelle cantine del monumento quattrocentesco della Rocca. Anzi suggeriamo una visita perché possiamo visitare l'antica ghiacciaia, oggi trasformata a parte del museo. Riprendiamo il nostro percorso e lungo le sponde del Taro, vicino a Collecchio, troviamo la splendida corte rurale medievale Corte di Giarola, risalente all'anno Mille. Era un grande centro di produzione agricola, stalle, caseificio, allevamento di suini, sorta lungo la Via Francigena. Proprio qui troviamo il Museo della pasta e del pomodoro. A settembre 2022 è stato inaugurato a Borgo val di Taro il Museo del fungo porcino, unico fungo Igp d'Europa. Ha due sedi una a Borgotaro e l'altra ad Albareto.

Per informazioni: www.museidelcibo.it

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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