«L'esperienza di gustare una succulenta costina di carne è un privilegio per il palato, ma chi trova piacere nella carne in vitro potrebbe avere motivazioni più personali che culinarie. Invece di abbracciare la produzione di carne in laboratorio, dovremmo ridurre il consumo e apprezzare le carni di alta qualità provenienti dagli allevamenti locali. Consentire agli animali di pascolare liberamente all'aria aperta non solo dà loro una vita più dignitosa, ma garantisce anche la salute dell'ambiente circostante.
Solo attraverso un'agricoltura responsabile possiamo ottenere carni bovine, equine, suine e ovine di eccellente qualità e sicurezza. Chi promuove la carne in vitro mostra un disinteresse verso la genuinità e il gusto autentico della carne. La tracciabilità e la provenienza delle carni vere sono un aspetto essenziale per garantire una dieta sana e consapevole. Dovremmo consumare carne con moderazione e saggezza, privilegiando sempre la naturalità e l'autenticità. Coloro che apprezzano la carne in vitro potrebbero non avere mai sperimentato la gioia di passeggiare in un pascolo o assaporare le vere delizie culinarie, oppure hanno degli interessi particolari e personali che non ci riveleranno mai.
Così come il tartufo fresco di stagione ha un valore insostituibile, la carne prodotta in laboratorio non può competere con l'autenticità e il piacere sensoriale delle varietà naturali».
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