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Bufala Campana
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I Maestri raccontano... Viaggio attraverso lo street food: tasted and tested!

Lo street food nasce dalla necessità di utilizzare materie prime economiche e abbondanti. Da Londra a Lisbona passando per Dubai, ecco alcuni piatti iconici di street food famosi in queste grandi città

di Fabio Di Pietro
F&B Manager di 5 Hats
 
10 febbraio 2024 | 14:30

I Maestri raccontano... Viaggio attraverso lo street food: tasted and tested!

Lo street food nasce dalla necessità di utilizzare materie prime economiche e abbondanti. Da Londra a Lisbona passando per Dubai, ecco alcuni piatti iconici di street food famosi in queste grandi città

di Fabio Di Pietro
F&B Manager di 5 Hats
10 febbraio 2024 | 14:30
 

È un periodo denso di viaggi per la 5 Hats, siamo in continuo scalo fra un Paese dell’emisfero ed un altro per incontrare nuovi e consolidati buyers. Dal momento che uno dei motti che all’interno del team sono emersi, fra un boccone e l’altro, è “per aprire un mercato lo viviamo”, quale migliore opportunità per condividere una delle Maestrie che è alla base di qualsiasi cucina del mondo?

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Lo street food affonda le sue radici concettuali nella necessità di elaborare materie prime a basso costo

Lo street food affonda le sue radici concettuali nella necessità di elaborare materie prime a basso costo ed abbondante reperibilità trasformandole in ricette golose, nutrienti e da mangiare senza formalismi. Una cucina “povera” diremo noi, ma che oggi è tutt’altro che banale e ripresa e reinterpretata dai grandi Chef locali.

Londra, street food tra calorie e amore

La metropoli inglese, uno dei centri del mondo business mondiale, si presenta frenetica e in continua evoluzione: non capita di rado di tornare pochi mesi dopo nella city e trovare un nuovo quartiere ad aggiungersi alla skyline.

Questa assidua corsa al business ed allo sviluppo viene compensata (e sostenuta !) con un cibo da strada che a tutti gli effetti è il comfort food nei momenti di relax nel verde di un parco fra una mattinata intensa ed un pomeriggio di meeting o davanti a delle pinte (sempre al plurale) di fine giornata in un classico pub con una bella birra pastosa e scura, rigorosamente non fredda.

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Ostriche & stout

A proposito di pinte, uno dei principali ed antichi pop pairing del Regno Unito è ostriche&stout. Un abbinamento che prende la sua storia proprio dalla facilità con la quale le ostriche si trovassero nelle coste rocciose inglesi dai pescatori che, esausti da una giornata di duro lavoro, potevano consumare un pasto corroborante a prezzo davvero modico.

Non si può ovviamente non parlare anche del baronetto della cucina inglese, ovvero il fish and chips. Dal 1600, quando la cucina ebraica si diffuse in Inghilterra visto i flussi migratori provenienti dalla penisola iberica, contaminò immediatamente la cucina indigena con il pesce impastellato che subito fu apprezzato e raggiunse consensi su larga scala dalla working class.

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Fish and chips

Sull’abbinamento con le patate, che dovrebbero essere tagliate per lungo come vuole la tradizione per rassomigliare a del pesce fritto (stratagemma delle massaie per ovviare alla reperibilità del prodotto in tempi di carestia o di mare mosso), non ci sono molte fonti. La certezza è, però, che il binomio è diventato una delle icone con le quali rappresentare il Regno Unito nel mondo.

Lisbona, street food dalla passione dolce

Chi non è mai stato in questa città Lusitana dovrebbe seriamente pensare di fare del Portogallo una meta da vivere il prima possibile. Il calore dei sorrisi e l’accoglienza delle persone scaldano il cuore quasi quanto i faticosi saliscendi per raggiungere i vari barrio della città.

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Pasteis de Belem

La vita qui è dolce come i pasteis de Belem, che mettono finalmente l’accento sulla possibilità di far entrare nel concetto dello street food giustamente anche l’universo dolce. È un dolce a tutte le ore che si può trovare a far da capolino fra una azuleja ed un altra.

Il piccolo dolce prende il nome dalla località di Belem (sì, quella della famosa torre) dove si narra ci fosse il più antico forno della città. Oggi, ogni famiglia ne possiede una speciale e personalissima ricetta. La diversità così grande di reinterpretazioni è data anche dal fatto che la leggenda vuole che fossero stati solo in tre-quattro i mastri pasticceri conoscitori della ricetta originale, dando libero filò di una ricetta che nel tempo si è evoluta di casa in casa.

Dubai, quando lo street food è seduto

Il viaggio negli Emirati Arabi è stato fantastico. Confesso che personalmente, per mia ignoranza, pensavo di trovarmi a vivere l’esperienza stereotipata del lusso sfrenato ed impossibile e la totale assenza di tipicità.

Per mia grandissima fortuna mi sbagliavo! O meglio, il lusso è inequivocabilmente presente nell’emirato più a nord rispetto ad Abu Dhabi (di questo ne parleremo prossimamente), ma nella zona di Al Barsha c’è una foltissima comunità locale (solo il 10% della popolazione a Dubai è autoctona, mentre il restante è straniero diviso fra Sud Est Asiatico ed Europa) che ha voglia di mantenere le sue radici culinarie.

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Falafel

A dire il vero il concetto dello street food, inteso take away e consumato per strada, non è molto attinente alla cultura di un posto in cui il mettersi a mangiare è un momento sacro e di condivisione. Avvicinando però l’idea ad un mangiare più “spiccio e veloce “ non si può non parlare dei profumatissimi Falafel che come gemme a primavera fanno pop up dai banchetti dei negozi.

Questi splendidi spuntini proteici sono divorati da soli o all’interno di un pane a tasca con verdure e coriandolo, che ha il compito di rendere meno pesante al palato la frittura nelle giornate più calde. Un' esperienza sicuramente “particolare” è stata provare la carne di cammello.

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La carne di cammello

Non potevo non soddisfare una curiosità di questo tipo (ormai la mia curiosità predomina la capacità di indirizzarmi su cosa mi piace o cosa non mi piace, perché in me è piu forte la voglia di conoscere sapori nuovi che la necessità di ripeterli). Per la loro cultura è una carne molto prelibata e molto difficile da cucinare, io l’ho mangiata a mo di kebab, con riso e uvetta.

È una carne quasi indescrivibile, non credo sia facile da capire assaggiandola una volta sola, ma di sicuro questo piatto (con riso o pane) può essere interpretato come un piatto mordi e fuggi.

Il viaggio nella terra delle golose meraviglie non finisce e continua il prossimo mese con tappe che completano gli emirati e racconteranno un mondo culinario meno conosciuto in Europa, sperando che questo viaggio di sapori vi faccia venire voglia di vivere in prima persona queste esperienze.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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