Diciotto aspiranti chef sono un ingrediente prezioso. Ma evidentemente non abbastanza per creare una ricetta di successo. La quattordicesima stagione di MasterChef Italia è cominciata finalmente, ma lo fa in un modo timido, sottotono, quasi poco convinto. Proprio come Claudio che vince la prima Mystery Box e si gioca subito la Golden Pin appena guadagnata.
I tre migliori concorrenti (Claudio, Franco e Laura) della Mystery Box
Se continuo a insistere sul gusto dei piatti che gli spettatori non possono provare mentre vedono le puntate, un motivo ci sarà: il programma che va in onda in esclusiva su Sky e in streaming su NOW, ha lo scopo principale di intrattenere, poi di ingolosire e spera anche, ultimo ma non per importanza, di istruire, insegnando (e magari anche ispirando) con tecniche di preparazione, ingredienti e curiosità legate alla cucina. Ma quest’anno i piatti presentati sin da subito con la prima Mystery Box non rispondono alla gola dei concorrenti. Neppure a quella dei giudici.
L'obiettivo era creare, in 45 minuti, un piatto che rappresentasse il proprio "nido", sia attraverso i sapori familiari che con una presentazione che richiamasse visivamente il concetto di nido. Tra i piatti presentati, ha deluso di più quello di Simone e ha brillato quello di Claudio, che ha saputo combinare i sapori della sua terra e innovazione. Ciò che ha spiccato di più, però, è il “gusto” dello show. Subito sono nate le prime antipatie, le frecciatine, le battute e i battibecchi che portano molto allo spettacolo, ma tolgono il sapore dei piatti.
L'Invention Test: una passeggiata nel bosco (o meglio, in una selva oscura)
Dopo la Mystery Box, i concorrenti si sono immersi nell'Invention Test, ispirato ai profumi e ai sapori del bosco. Gli aspiranti chef hanno dovuto creare piatti che evocassero l'essenza del bosco, utilizzando ingredienti come funghi e frutti di bosco. Nessuno dei concorrenti ha davvero fatto meglio, è più il caso di dire che ha vinto chi ha fatto meno peggio.
Una passeggiata nel bosco è stato il tema dell'Invention Test
Ancora una volta, dov’è il gusto della ristorazione? La cultura e il piacere della tavola? Alcuni dei piatti proposti hanno fatto adirare i giudici persino dal nome scelto. Sembra, al momento, mancare l’ingrediente più basilare a questa quattordicesima stagione, che sarebbe come dice chef Barbieri, “il sale”.
La prima prova in esterna: Marano Lagunare (Ud)
La competizione è proseguita con la prima prova in esterna, ambientata nella suggestiva Riserva Naturale alle foci del fiume Stella, a Marano Lagunare (Ud), in Friuli Venezia Giulia. I concorrenti, divisi in brigate, hanno dovuto preparare un menu che valorizzasse i prodotti locali, cucinando per pescatori e residenti della zona, sotto l’occhio vigile della chef regina di queste terre: Chiara Pavan.
La prima prova in esterana Marano Lagunare (Ud)
Proprio qui è emersa la difficoltà riscontrata ancor di più tra i fornelli della Masterclass: la coesione di una mente che sa dove mettere le mani in cucina. Si sono viste cotture sbagliate alla griglia, fretta, presunzione e contestazioni ai giudici chef (non mi dimenticherò tanto facilmente la frase dedicata a chef Cannavacciuolo, imputato da Mary di conoscere poco i segreti del risotto. Tanto non è milanese. Povero il suo Riso gorgonzola e noci, offeso in questo modo in più modi contemporaneamente).
La brigata blu, guidata da Mary, ha saputo interpretare al meglio la tradizione culinaria locale, ottenendo il favore dei commensali e vincendo la prova. A perdere è stata l’umiltà.
Il Pressure Test: il mio regno per una polpetta
La brigata sconfitta ha affrontato il temuto Pressure Test, una sfida a tema polpette che ha richiesto conoscenza e precisione. I concorrenti hanno dovuto prima saper riconoscere gli ingredienti di alcune famose polpette provenienti da tutto il mondo, usando l’astuzia o il palato. Poi chi è rimasto sotto la balconata, ha dovuto preparare diverse varianti di polpette, mettendo in mostra tecnica e creatività sotto l'occhio attento dei giudici.
Al termine del Pressure Test, i giudici hanno deciso di eliminare Giulio, il bagnino 36enne di Pisa, il cui piatto non ha soddisfatto le aspettative. L'eliminazione ha segnato un momento di forte emozione, evidenziando la durezza della competizione e l'alto livello di abilità richiesto per proseguire nel programma. L’insoddisfazione è per il momento alta: tanta competizione, tanta grinta, tanta voglia di mostrarsi. Ma questo non basta per essere chef. Figurarsi un Masterchef.