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MasterChef è ripartito tra nuove regole, ingredienti segreti e personalità in cucina

La quattordicesima stagione di MasterChef Italia ha debuttato con novità emozionanti: la regola dell’All In, il Blind Test e Chiara Pavan come ospite. Tra i concorrenti spiccano storie uniche e piatti creativi

 
16 dicembre 2024 | 19:14

MasterChef è ripartito tra nuove regole, ingredienti segreti e personalità in cucina

La quattordicesima stagione di MasterChef Italia ha debuttato con novità emozionanti: la regola dell’All In, il Blind Test e Chiara Pavan come ospite. Tra i concorrenti spiccano storie uniche e piatti creativi

16 dicembre 2024 | 19:14
 

Hanno annunciato MasterChef Italia come l’evento più atteso, anche più del Natale. Sono da quattordici anni che seguo questo reality show e se c’è qualcosa che mi ha insegnato nel corso degli anni, è che sia la serie sia il Natale rispondono effettivamente ad alcune logiche ben precise, ben misurate, perfettamente bilanciate. E non parlo delle date. Un po’ come la ricetta del pandoro, che sembra facile, tanto è soltanto burro e farina, entrambi i prodotti rispondono a ingredienti semplici, ma efficaci. Specialmente per il pubblico. Masterchef mi ha fatto scoprire alcuni prodotti tipici della nostra terra, perduti in qualche Regione remota, oppure mi ha fatto sognare dentro le cucine stellate lontane lontane, come quella di Mauro Colagreco o di David Muñoz. Ma se c’è una cosa che non mi ha mai convinta è, per ovvi motivi, il gusto. Noi guardiamo i piatti dei concorrenti, ma ci lascia sempre l’amaro in bocca non poterli assaggiare. Qui subentra l’atto di fiducia che, grazie a una sceneggiatura e un montaggio reso magistrale da Endemol Shine Italy, noi spettatori mandiamo giù in un sol boccone. C’è modo però di andare oltre all’immancabile difetto dato dai nostri sensi per poter valutare (seriamente) la serie? Certo che c’è e questo metodo lo impiattiamo subito in questo format con cui seguiremo l’intera stagione e, ora che ci siamo presi qualche giorno per digerire l'avvio della nuova stagione, lo portiamo… a tavola.

MasterChef è ripartito tra nuove regole, ingredienti segreti e personalità in cucina

Giorgio Locatelli, Antonino Cannavacciuolo e Bruno Barbieri: i giudici di MasterChef

MasterChef, stessa ricetta, formula nuova: le novità di quest’anno

La quattordicesima stagione di MasterChef Italia ha aperto le danze (tra i fornelli) dal 12 dicembre, in esclusiva su Sky e in streaming su NOW, con la solita formula, ormai ampiamente omologata: Bruno Barbieri, Antonino Cannavacciuolo e Giorgio Locatelli sono tornati a vestire i panni dei giudici per la nuova schiera di aspiranti chef amatoriali. Ma quale sarebbe lo show se si presentasse sempre la stessa minestra? Lo share va nutrito e forse complice anche una serie di similitudini con altri programmi vincenti (in particolare a me ha colpito la coincidenza del blind test di Culinary Class Wars), sono state introdotte altre regole nel gioco. Tra queste, la regola dell’All In, una variante che ha subito messo alla prova il sangue freddo dei concorrenti. Chi sceglie questa opzione ottiene cinque minuti extra per completare il proprio piatto, ma con un rischio altissimo: se non conquista tre sì dai giudici, l’avventura finisce immediatamente. Questa novità non solo alza la tensione, ma spinge gli aspiranti chef a rischiare il tutto per tutto fin dall’inizio. Meno pianti e più piatti.

MasterChef è ripartito tra nuove regole, ingredienti segreti e personalità in cucina

Diverse le novità nella nuova stagione di MasterChef

Altra novità che ci aspettiamo di vedere (notare il gioco di parole) è il Blind Test: si tratta della “prova alla cieca”, qui i concorrenti che hanno il grembiule grigio e sono a rischio eliminazione prima di accedere alla Master Class, dovranno convincere il giudice che non erano riusciti a conquistare durante il primo round, con una valutazione dei loro piatti senza che i giudici conoscano i loro autori. Qua il programma coreano ha insegnato una lezione importante: non interessa la persona, ma il gusto. Tutte queste modifiche saranno state alimentate dalla crescente polemica di portare a MasterChef concorrenti che puntassero sempre più sull’emotività che sulla concreta competenza? Chissà.

Masterchef, l’ingrediente segreto è donna

Se l’anno scorso è stato segnato da un “quarto” giudice misterioso e provvisorio, Davide Scabin, quest’anno si è puntato su una grande, giovane chef, Chiara Pavan, ospite d’onore dei primi episodi. Nota per la sua cucina sostenibile e la capacità di valorizzare ingredienti locali, Chiara Pavan ha un ruolo ben preciso: fare la “vedetta” se appunto i concorrenti rispettino i propri ingredienti, siano ordinati e non facciano sprechi. La scelta diPavan come ospite riflette il crescente interesse del programma verso la sostenibilità e la sensibilità ambientale, temi centrali nella cucina contemporanea. Se anche fosse una mossa scaltra di marketing e show business, non importa: il messaggio giustifica il fine.

Masterchef, i concorrenti di questa prima parte

Ogni stagione di MasterChef ci regala personalità che superano quel problema che lo spettatore ha nei confronti del gusto che non assapora. I concorrenti devono trasmettere più di ciò che manca sul piatto. Ma qua scendiamo in campo noi e analizziamo la ricetta di questo show. Tra i concorrenti che si sono distinti ci sono Giulio, il bagnino degli anziani proveniente dalla riviera romagnola, Reza, il narratore di sapori originario dell’Iran, che ha ha dimostrato come la cucina possa essere una forma di storytelling, Alessia, ex modella con il sogno di diventare chef. Il suo carisma naturale e la sua attenzione ai dettagli si riflettono nei piatti eleganti che presenta. Il primo piatto, una rivisitazione creativa della cucina italiana, ha colpito per estetica e gusto, il contadino Simone, che ha portato un piatto con le uova delle sue galline, la sfrontata Mary, convinta di aver fatto un piatto più buono di Massimo Bottura (Chiara Pavan ha detto no e noi, sotto sotto, le crediamo ciecamente), Martina, la giovane “strega” con la passione per la sperimentazione (e le teste di coniglio) e Katia, la regina chic, sofisticata e sicura di sé.

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Cosa ci ha colpito di più di questi personaggi e di queste prime due puntate? Se l’emotività è ormai un ingrediente imprescindibile dello show (a volte troppo da show però e meno da cucina), c’è l’aria di qualcosa di nuovo che bolle in pentola. Qualcosa di più sodo, concreto. Ben cotto. Vedremo se non è fumo.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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