Nel 2023 in Italia la Dop Economy ha sfondato il tetto dei 20 miliardi di euro. Di questi, 8,85 vengono dalle Dop e Igp agroalimentari mentre 11,3 dal settore vitivinicolo. I numeri sono, nel complesso, da capogiro: 195mila imprese con un numero di rapporti di lavoro stimato in 890mila, di cui 580mila unità nella fase agricola e 310mila nella fase di trasformazione. Una crescita costante e importante che ha portato le denominazioni a pesare il 20% del fatturato complessivo dell'agroalimentare italiano. Nonostante un quadro positivo, però, sono numerosi i problemi che Dop e Igp si trovano quotidianamente ad affrontare: dall'aumento dei costi all'italian sounding e non solo.
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Origin Italia e la conferma del presidente Baldrighi
A garantire supporto alle migliaia di realtà della Dop Economy italiana ci sono numerose realtà, tra cui spicca Origin Italia. Si tratta dell'Associazione italiana consorzi indicazioni geografiche, che rappresenta 82 Consorzi di tutela e oltre il 95% delle Indicazioni Geografiche italiane. Nata nel 2006 con il nome di Aicig, è associata a livello internazionale alle organizzazioni Origin Mondo, Origin Europa ed è socio fondatore di Fondazione Qualivita. Ha come obiettivo quello di affermare la crescita del sistema agroalimentare italiano attraverso la cultura della qualità, della certificazione e dello sviluppo sostenibile dei territori. A luglio, l'assemblea di Origin Italia ha eletto il nuovo consiglio direttivo e il comitato strategico per il triennio 2024-2027. Cesare Baldrighi è stato riconfermato alla presidenza dell'associazione. Vicepresidenti Stefano Fanti, direttore del Consorzio del Prosciutto di Parma, e Riccardo Deserti, direttore del Consorzio del Formaggio Parmigiano Reggiano Dop e presidente internazionale di Origin. Proprio con il presidente Baldrighi abbiamo parlato dello stato di saluto delle denominazioni italiane e delle sfide per il futuro.
Baldrighi: «Lavorare di squadra per non sprecare risorse»
Presidente, qual è lo stato di salute delle Dop e delle Igp italiane?
Io credo che la situazione sia assolutamente positiva. Lo dimostrano l'incremento dei fatturati e del valore delle nostre denominazioni. Lo riscontriamo anche nella nostra associazione, di cui fanno parte sempre più realtà, magari non estese in volumi, ma che hanno necessità di organizzarsi e di un momento di aggregazione che dà ulteriore valore al lavoro che viene fatto ogni giorno.
La collaborazione è fondamentale, anche se in Italia in questo senso si fa ancora un po' di fatica...
Il coordinamento tra le diverse realtà è lo strumento fondamentale per evitare di sprecare risorse e per riuscire a muoversi tutti insieme nella stessa direzione, facendo massa critica e unendo le energie che altrimenti andrebbero disperse. Il nostro Paese, lo sappiamo, è quello dei mille campanili e qualche volta si fa fatica, ma ci sono sempre più iniziative in questo senso.
Cesare Baldrighi durante una conferenza
Le sfide da affrontare, d'altronde, sono tante. Mi viene in mente il problema dell'italian sounding, che secondo i dati Ismea vale, solo per l'agroalimentare, 58,8 miliardi di euro. Cosa si può fare?
Noi parliamo spesso di comunicazione e marketing come strumenti per proporsi sul mercato, ma quello che serve è anche un grande processo di educazione alimentare. Si tratta di un percorso lungo, sicuramente non facile. I cittadini, i consumatori, vanno educati, ancor di più quando ci si muove in mercati lontani dal territorio d'origine del prodotto. In Italia, in questo caso, dove una certa cultura del cibo continua ad esserci.
Mi sembra che la sempre crescente attenzione per il turismo in ambito gastronomico possa essere uno strumento utile in questo senso...
Stiamo parlando di un mercato che non è ancora maturo, ma che si sta sviluppando in maniera veloce e importante. Quando i numeri crescono così in fretta, bisogna gestirli e guidarli, per evitare il rischio di deragliamento. La prospettiva, però, è formidabile, soprattutto per quelle produzioni che hanno bisogno di un pubblico selezionato e in un contesto giusto hanno modo di valorizzare al meglio il loro prodotto. Fare turismo significa fare cultura: portare persone nel luoghi di produzione e, di conseguenza, fare quel fondamentale lavoro di educazione di cui parlavamo prima.
La missione di Origin Italia per Dop e Igp
La mission di Origin Italia è chiara: lavorare per favorire lo sviluppo delle Indicazioni Geografiche e dei Consorzi di tutela italiani attraverso la cooperazione e il coordinamento di tutti gli stakeholder. In che maniera? Il ruolo dell'associazione guidata da Baldrighi si declina in diversi modi: rappresenta gli interessi generali e specifici dei Consorzi di tutela, contribuisce al loro sviluppo, influenza le decisioni che incidono sul funzionamento dei Consorzi di tutela e delle Indicazioni Geografiche svolgendo un'attività di lobbying presso le istituzioni pubbliche italiane ed europee e le organizzazioni internazionali, promuove il loro ruolo, fornisce ai Consorzi soci una piattaforma di discussione sui temi della politica, dell'economia, della tutela e della sostenibilità, ricerca soluzioni alle principali esigenze di interesse comune e agevola e coordina i contatti tra i soci e fornire servizi di supporto. Al suo interno, inoltre, ha degli specifici comitati per temi particolari: esiste un Comitato Olio, un Comitato Pecorini, un Gruppo legale e un Comitato Green Deal.