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Igles Corelli: Roma si preoccupi degli ecomostri non dei fiori finti di Briatore

Qualche giorno fa la polemica tra l'imprenditore e il Comune di Roma per la questione fiori finti all'esterno del Crazy Pizza capitolino. Igles Corelli, attraverso le nostre pagine, commenta la vicenda che ritiene essere soprattutto mediatica. Anche perché, a giudizio dello chef, i problemi della Capitale sono ben altri

07 ottobre 2024 | 14:53
Igles Corelli: Roma si preoccupi degli ecomostri non dei fiori finti di Briatore
Igles Corelli: Roma si preoccupi degli ecomostri non dei fiori finti di Briatore

Igles Corelli: Roma si preoccupi degli ecomostri non dei fiori finti di Briatore

Qualche giorno fa la polemica tra l'imprenditore e il Comune di Roma per la questione fiori finti all'esterno del Crazy Pizza capitolino. Igles Corelli, attraverso le nostre pagine, commenta la vicenda che ritiene essere soprattutto mediatica. Anche perché, a giudizio dello chef, i problemi della Capitale sono ben altri

07 ottobre 2024 | 14:53
 

Igles Corelli, celebre chef di origini romagnole (che ha da poco inaugurato il nuovo rooftop del Sina Bernini hotel), commenta su Italia a Tavola il caso che, sui media, è montato negli ultimi giorni. La multa al Crazy Pizza di Briatore, a Roma, per la presenza di fiori finti all’esterno del locale situato in via Vittorio Veneto. Maretta tra l’imprenditore e il Comune di Roma, in un aspro botta e risposta social. In tutto ciò Igles Corelli, prima con un post poi con delle dichiarazioni rilasciateci in esclusiva, ha detto la sua sulla questione, affermando come a Roma i problemi siano ben altri. Poi un consiglio ai ristoratori romani in vista del Giubileo e un messaggio allo stesso Briatore.

Multa per i fiori finti al Crazy Pizza: cosa è successo

È scontro aperto tra Flavio Briatore e il Comune di Roma a causa degli addobbi floreali posti all’esterno di Crazy Pizza, il noto ristorante dell’imprenditore in via Vittorio Veneto. Il conflitto è esploso dopo l’intervento dei vigili che ha portato a una sanzione per violazione delle normative riguardanti gli allestimenti esterni.

Briatore non ha tardato a reagire, pubblicando un video social in cui denuncia la decisione del Comune, ironizzando sul fatto che un tempo i fiori fossero segno di eleganza e bellezza, mentre ora, a Roma, sono considerati simbolo di degrado. In un tono sarcastico e polemico, l'imprenditore ha affermato: «Per il Comune di Roma la spazzatura, che si incontra ovunque, è diventata simbolo di eleganza e bellezza». Non si è fatta attendere la replica delle autorità locali. Andrea Alemanni, presidente della Commissione Commercio di Roma Capitale, ha risposto alle dichiarazioni di Briatore con un commento che rimarca l’importanza del rispetto delle regole in una via così prestigiosa come quella in cui è situato Crazy Pizza. «Ricordo al signor Briatore – ha dichiarato Alemanni – che è via Veneto a dare lustro al suo locale e non il contrario. Sarebbe quindi gradito che si attenesse alle normative, senza cercare di imporre la sua immagine a discapito del decoro urbano».

Igles Corelli: «Fiori finti? Problemi di Roma sono altri»

A qualche giorno di distanza dalla polemica che a Roma ha posto ancor più sotto i riflettori il Crazy Pizza di Briatore, ecco l'opinione in merito di Igles Corelli. Lo chef, con nel curriculum un totale di 5 stelle Michelin, dall'alto della sua esperienza nella ristorazione (anche romana) ha detto la sua sulla questione.

Igles Corelli: Roma si preoccupi degli ecomostri non dei fiori finti di Briatore

Igles Corelli, il suo commento al 'caso' fiori finti del Crazy Pizza

Igles, cosa ne pensi della questione legata alla multa a Briatore?
«Io ammetto di esserci stato stato da Crazy Pizza e lo ritengo un format molto valido, parlando oltre della semplice pizza. Ho visto un grande servizio, efficiente in tutti gli aspetti. Forse il miglior servizio che abbia visto, considerando il tipo di locale. E in un post che ho condiviso sui social ho spiegato come certi personaggi, che portano lavoro e fanno delle cose interessanti per la città in cui si trovano, andrebbero un po’ tutelati. A Roma, a mio avviso, stanno un po’ troppo addosso a Briatore. Secondo me Crazy Pizza è un posto divertente, diverso dagli altri, in cui non si deve solamente giudicare la pizza ma tutto l’insieme».

Secondo te c’è accanimento contro Briatore ma fine a sé stesso, solo perché è Briatore e in quanto tale è spunto di polemiche?
«Partiamo da un presupposto: per me con quei fiori finti non valorizza la facciata del suo locale, tutto’altro. Però è il suo format, il suo mood, e nel momento in cui qualcuno accetta Briatore in qualche modo va accettato anche tutto ciò che ne comporta, ovviamente nei limiti della legge. Crazy Pizza a Porto Cervo, solo per fare un altro esempio, è caratterizzato dallo stesso stile, dallo stesso mood. Poi ovviamente tutto dipende dalle disposizioni dei singoli comuni, ma insomma questa storia dei fiori finti mi sembra uno spunto per lo più mediatico per parlare di Briatore e del suo locale. Questa storia della multa sai che pubblicità ha portato al Crazy Pizza…»

Secondo te quali sono i problemi per il decoro cittadino romano?
«Più che concentrarsi sui discorso fiori del Crazy Pizza l'attenzione andrebbe spostata sugli ecomostri presenti in città. Grossi edifici ormai in disuso, abbandonati, che stonano con l’immagine di Roma, la danneggiano. Il Municipio secondo me dovrebbe trovare un modo per poterli rivalorizzare, dar loro nuova vita. Ne beneficerebbero tutti, in primis la città. Bonificare certe aree sicuramente sarebbe un buon rimedio per valorizzare Roma, non certo concentrarsi sui fiori finti di Briatore. Inoltre in alcuni punti della città, e lo dico perché ne sono stato testimone diretto, capita di vedere spazzatura accumulata. Anche in centro, magari in punti un po’ più nascosti ma comunque facilmente accessibili noto dell'incuria. Questa credo sia una questione, perché l’immagine di Roma ne esce danneggiata in questo modo. Per quanto, complessivamente parlando, il centro storico rimane spesso abbastanza pulito. Purtroppo anche la questione clochard, specialmente nelle stazioni, rimane di stretta attualità, ma per questo bisognerebbe aprire un discorso a parte».

Igles Corelli: Roma si preoccupi degli ecomostri non dei fiori finti di Briatore

Crazy Pizza, a Roma multa per i fiori finti

Tu che vivi a Roma, che tipo di città è diventata o sta diventando per gli imprenditori della ristorazione, anche quella di lusso?
«Quando determinate firme, come Briatore, si avvicinano alla città vuol dire che questa sta attraversando un momento positivo, di fermento, e quindi secondo me ben vengano imprenditori di questo tipo ad aprire attività, ristorative e non. Scommetto che 5-10 anni fa Briatore non sarebbe mai venuto a Roma, e a maggior ragione oggi bisognerebbe prestare attenzione a ciò che sta succedendo in questo momento nella Capitale, meta ambita non solo di turisti ma anche di imprenditori anche grazie all’incombente Giubileo che porterà centinaia di migliaia di persone nei prossimi mesi».

C’è un messaggio che vuoi mandare a Briatore da imprenditore a imprenditore, da ristoratore a ristoratore, anche in virtù di ciò che è successo, magari per farsi più benvolere dalla cittadinanza?
«Secondo me lui, ma per "lui" intendo Crazy Pizza, dovrebbe legarsi maggiormente alla città, lo vedo un po’ troppo scollegato. Dovrebbe fare qualcosa capace di catturare maggiormente i romani, farsi ben volere, per certi versi accettare, perché Crazy Pizza la vedo un po’ come isola a sé in una città grande e meravigliosa come Roma. Cercherei poi di evitare troppe facili polemiche, per quanto capisco come siano un mezzo per far parlare di sé e delle sue attività. Lo vorrei, però e nel complesso, un po’ più coinvolto nella città».

Igles Corelli:«Roma, Per il Giubileo un menu speciale dei ristoranti»

Un’idea, poi, in previsione del grande evento che interesserà Roma tra pochi mesi: il Giubileo. Per rendere ancor più attrattiva, gastronomicamente parlando, la città per i tanti turisti che arriveranno nella Capitale perché non ideare un menu condiviso in molti locali dedicato proprio al Giubileo? Una proposta non eccessivamente costosa, a portata di tutti, all’insegna tanto della qualità quanto della tradizione romana. 

In previsione del Giubileo, un tuo consiglio da ristoratore per offrire una degna immagine della città ai tanti turisti in arrivo?
«Roma è sicuramente una città in fermento, sono piuttosto positivo per il futuro e vedo il Giubileo come una grande occasione anche per comunicare ai turisti stranieri la gastronomia della città. Vedrei bene un’iniziativa diffusa tra i ristoranti della Capitale, e magari appoggiata anche dal Comune. Un menu apposito per il Giubileo, con piatti di una degna qualità e prezzi fissi, abbordabili per il cliente medio. Una proposta non eccessivamente costosa, a portata di tutti, all’insegna tanto della massima qualità possibile quanto della tradizione romana».

Quali piatti metteresti nel menu?
«Sicuramente carbonara, amatriciana e gricia. Piatti non oltre i 12 euro, ed economicamente si può fare. Tra i secondi possiamo inserire il saltimbocca alla romana, così come un piatto con le frattaglie: anche loro proponendoli sui 12-14 euro rimane un buon margine di guadagno utilizzando materie prime povere ma di qualità. Aggiungerei poi un carciofo come antipasto e una torta di visciole come dolce. Questa è una mia idea di un ipotetico menu dedicato al Giubileo, fattibile con 30-35 euro per un pranzo o una cena fatta per bene, con ingredienti non scadenti come purtroppo se ne vedono in molti locali turistici della città».

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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