La ministra del Turismo, Daniela Santanchè, ha annunciato su Facebook che il testo della proposta normativa sugli affitti brevi è stato condiviso con i soggetti interessati al fine di formulare soluzioni efficaci ed efficienti che possano essere ampiamente condivise. Il disegno di legge ha l'obiettivo di regolamentare il fenomeno dei soggiorni brevi, amplificato dalle piattaforme digitali di sharing come Airbnb. Queste restrizioni erano già state preannunciate a maggio, quando si parlava di un obbligo nei centri storici delle città metropolitane di affittare gli immobili per almeno due notti, senza alcuna deroga possibile. Inoltre, si prevedeva l'istituzione di un Codice Identificativo Nazionale, la creazione di un database degli immobili ad uso abitativo messi in affitto a fini turistici e multe per chi non rispetta le norme.
La ministra del Turismo, Daniela Santanchè
«Sono molti anni che si aspettava un intervento specifico sugli affitti brevi e mi sembra che nessuno, prima di noi, né la sinistra che è stata per 10 anni al governo, né quei sindaci che oggi chiedono interventi urgenti, abbia mai voluto affrontare una questione riguardante un tema così complesso e spinoso» ha dichiarato la ministra Santanchè. «Abbiamo invece affrontato la situazione degli affitti brevi in tempi non sospetti avviando, già mesi fa, tavoli di confronto con associazioni di categoria e degli inquilini, con le regioni ed i sindaci delle città metropolitane, per arrivare ad una proposta il più possibile condivisa. Senza dubbio quindi, in tempi rapidi abbiamo messo la questione tra le priorità da affrontare nel settore del turismo». Con l'accelerata decisiva del Ministero che, forse, è arrivata dopo la recente stretta di New York sugli affiti brevi.
Ecco cosa prevede il disegno di legge sugli affitti brevi
1. Durata minima di due notti
Il contratto di locazione per finalità turistiche riguardante immobili ad uso abitativo situati nelle zone storiche dei comuni capoluoghi delle città metropolitane non può essere inferiore a due notti consecutive. Non sono previste deroghe, anche nel caso di famiglie numerose.
2. Limite di due appartamenti per lo stesso proprietario
Il nuovo testo riduce da 4 a 2 il numero di appartamenti, appartenenti allo stesso proprietario, che possono essere affittati per periodi brevi (da 1 a 30 notti) e tassati con cedolare secca su tutto il territorio nazionale.
3. Soggetti e città interessate
La regolamentazione si applica alle 14 città metropolitane e ai circa 969 comuni ad alta densità turistica. Non ci sono deroghe per i comuni con una popolazione inferiore a 5.000 abitanti classificati dall'Istat come "a vocazione turistica".
Le regole della proposta della Santanchè sugli affitti brevi
4. Codice Identificativo Nazionale (Cin)
Il ministero del Turismo assegnerà un Cin a tutte le unità immobiliari destinate all'affitto turistico, così come alle strutture alberghiere ed extra-alberghiere, per garantire la concorrenza leale e la sicurezza del territorio. Il Cin sarà assegnato tramite richiesta telematica da parte del locatore.
5. Sanzioni
Sono previste multe fino a 10mila euro per chi non espone il Cin o affitta senza di esso. Chi svolge l'attività di locazione turistica in forma imprenditoriale è soggetto all'obbligo di segnalazione certificata di inizio attività e potrebbe ricevere una sanzione pecuniaria massima di 10.000 euro.
6. Controllo e gestione
I comuni, attraverso gli organi di polizia locale, e gli ufficiali e gli agenti di polizia giudiziaria, saranno responsabili del controllo e dell'applicazione delle sanzioni relative all'esposizione del Cin.
7. Imposta di soggiorno
Gli intermediari immobiliari e i gestori di portali telematici saranno responsabili del pagamento dell'imposta di soggiorno se hanno incassato il canone o sono stati coinvolti nel suo pagamento, per contratti di locazione turistica e alberghiera.
8. Sicurezza degli immobili
Le unità immobiliari ad uso turistico dovranno rispettare le norme sulla prevenzione degli incendi, avere dispositivi per la rilevazione del monossido di carbonio e soddisfare requisiti igienico-sanitari e di sicurezza degli impianti.
9. Requisiti per i locatari
Non potranno affittare unità immobiliari ad uso turistico breve coloro che hanno subito condanne con pene restrittive della libertà personale superiori a tre anni, nonché coloro che sono sottoposti a sorveglianza speciale o a misura di sicurezza personale o che sono stati dichiarati delinquenti abituali o professionali senza riabilitazione.
Disegno di legge sugli affitti brevi, Confindustria Alberghi: «Un passo importante»
Un disegno di legge che, secondo Confindustria Alberghi, è un importante passo in avanti «per regolamentare il fenomeno degli affitti brevi che negli ultimi anni è proliferato in modo incontrollato. La banca dati e il codice unico identificativo nazionale sono strumenti di trasparenza dell’offerta a tutela delle imprese e dei consumatori e proprio il Cin ha un’importanza fondamentale perché è prevista la sua esposizione anche e soprattutto sulle piattaforme online. La proposta va incontro alle reali esigenze di organizzazione e di gestione del territorio anche dal punto di vista della sicurezza. Con la banca dati sarà possibile conoscere l’ubicazione delle diverse attività e questo permetterà di affrontare con politiche adeguate i reali flussi turistici della città. Bene l’introduzione di alcuni elementi a tutela del cliente quali la prevenzione incendi e il rispetto dei requisiti igienico sanitari così come il regime fiscale che affronta una delle criticità più sollecitate dai settori più tradizionali» si legge una nota.
Maria Carmela Colaiacovo, presidente di Confindustria Alberghi
«Ci fa piacere che molte delle nostre richieste presentate nel corso degli incontri con il ministero del Turismo siano state recepite ed accolte. Pur comprendendo le ragioni espresse in queste ultime ore da alcuni Comuni, è importante che i tempi per l’approvazione del disegno di legge siano veloci per ristabilire in tempi brevi l’equilibrio tra attività delle imprese e le comunità residenti - ha poi aggiunto la presidente dell'associazione, Maria Carmela Colaiacovo. In molti casi abbiamo assistito ad un vero e proprio svuotamento dei centri storici e l’auspicio è che queste località possano tornare ad essere popolate dai propri abitanti. Un importante tassello si è aggiunto al quadro della regolamentazione del mercato. Non siamo contro nuove e alternative modalità di accoglienza, quello che più ci interessa è che chiunque operi nel mercato dell’ospitalità turistica agisca nel pieno delle regole e sia sottoposto ad un regime fiscale coerente con l’attività svolta».