La polemica sugli scontrini nei ristoranti prende una svolta, con i titolari che ora non ci stanno e rispondono in modo diretto alle critiche dei clienti. L'ultimo caso arriva da una pizzeria genovese e il protagonista di questa storia è Simone Di Maria, ristoratore, che ha scelto Facebook come piattaforma per sfogarsi e condividere la sua versione dei fatti. L'episodio, riporta Leggo, ha coinvolto otto clienti, tra cui due bambini, che si sono presentati nel locale con una richiesta inusuale: tre pizze da dividere tra loro. Tuttavia, è stato il momento del pagamento a scatenare l'ira di Di Maria. I clienti hanno espresso il loro disappunto di fronte a un conto totale di 63 euro e hanno condiviso la loro frustrazione sui social media. È stato a questo punto che il ristoratore ha deciso di rompere il silenzio e raccontare la sua versione dei fatti.
Simone Di Maria e lo scontrino contestato dai clienti
Clienti si lamentano per il costo della cena, ma hanno pagato 8 euro a testa
Attraverso un post su Facebook, accompagnato da uno scatto dello scontrino in questione e del comanda che aveva recuperato dalla spazzatura, Di Maria ha condiviso la sua prospettiva. Nel racconto, ha dettagliato la comanda: tre pizze suddivise su otto piatti, unite a due acque, due bibite, tre birre e quattro caffè. Il totale ammontava a 63 euro, equivalente a meno di 8 euro a persona, considerando il numero di commensali e l'assenza di coperto nel suo locale.
L'appello di Di Maria: «Ci dite come si deve comportare il ristoratore in casi come questo?».
Di Maria ha posto una domanda provocatoria ai suoi follower: «Indignati dallo scontrino del ristorante, ci dite come si deve comportare il ristoratore in casi come questo?». Questo sfogo ha scatenato, nei commenti, un vero e proprio dibattito, mettendo in luce la sfida sempre più complessa tra le aspettative dei clienti e le pressioni finanziarie che i ristoratori affrontano. «La pizza mezza Margherita (7€) e mezza Estate (14€) è stata calcolata a 10 come una melanzane, quindi arrotondata in difetto. Vi giuro che, purtroppo, è tutto vero!» ha concluso il ristoratore.