Anche i grandi non sempre riescono a fare centro. Così Uber Eats, uno dei servizi di consegna di cibo a domicilio più noti, lascia l’Italia. Il motivo? Non sono riusciti a crescere secondo le aspettative. Il servizio sarà disponibile fino al 15 luglio. Poi i suoi rider saranno a piedi. In Italia l'uscita dal mercato comporta, infatti, il taglio di 50 posti di lavoro nella sede centrale, dato che i fattorini sono lavoratori autonomi. Stessa sorte anche per Israele. In Italia Uber Eats è, infatti, dietro a Just Eat e Glovo, mentre in Israele dietro Gett Taxi e Yango per i servizi di mobilità. Salvo invece il business dei trasporti in tandem con It Taxi. Una notizia che conferma come il mercato del food delivery post Covid stia andando verso un consolidamento, anche perché oggi, conti alla mano sono sempre meno gli italiani che possono ordinare cibo, un vero e proprio lusso per pochi. Prima di Uber Eats aveva chiuso nel 2022 Gorillas, servizio di consegne ultra-veloce che è stato assorbito dalla rivale turca Getir, licenziando oltre 500 dipendenti, Gorillas.
Uber Eats chiude in Italia
In Italia Uber Eats non è riuscita a costruire sufficienti quote di mercato
Il ceo di Uber, Dara Khosrowshahi, è stato chiaro: «Non siamo cresciuti in linea con le nostre aspettative per garantire un business sostenibile nel lungo periodo.
Per questo, come spiegato da Manuele de Mattia (comunicazioni Uber Eats) sul sito dell'azienda di food delivery «oggi siamo tristi nell'annunciare che abbiamo preso la difficile decisione di interrompere le nostre operazioni di consegna di cibo in Italia tramite l'app Uber Eats. Il nostro obiettivo principale è ora quello di fare il possibile per i nostri dipendenti, in conformità con le leggi vigenti, assicurando al contempo una transizione senza problemi per tutti i nostri ristoranti ed i corrieri che utilizzano la nostra piattaforma. Nonostante questa difficile decisione vogliamo ribadire il nostro impegno verso l'Italia, che non intendiamo assolutamente abbandonare: questa decisione ci consentirà di concentrarci ancora di più sui nostri servizi di mobilità, dove stiamo registrando una crescita importante».