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Alluvione: da Orogel a Barilla gli aiuti delle grandi imprese agroalimentari

Importante il supporto dei colossi nazionali e internazionali del settore agroalimentare come Agrintesa, Barilla, Bofrost e Orogel, che hanno sostenuto la regione con importanti aiuti economici e sociali

di Nicholas Reitano
Redattore
 
26 maggio 2023 | 17:17

Alluvione: da Orogel a Barilla gli aiuti delle grandi imprese agroalimentari

Importante il supporto dei colossi nazionali e internazionali del settore agroalimentare come Agrintesa, Barilla, Bofrost e Orogel, che hanno sostenuto la regione con importanti aiuti economici e sociali

di Nicholas Reitano
Redattore
26 maggio 2023 | 17:17
 

L'Emilia-Romagna rialza la testa e si rimbocca le maniche per rimettere in sesto, nel minor tempo possibile, un territorio messo in ginocchio dalle violente alluvioni che hanno colpito la quasi totalità della regione. Si lavora giorno e notte per spazzare via l’acqua e tutti i detriti che hanno inondato e ricoperto campagne e paesi e che hanno creato perdite per miliardi di euro (clicca qui per leggere l'approfondimento sul settore agroalimentare). In questi giorni non è mancato l’appoggio e la solidarietà delle istituzioni e delle imprese di tutta Italia, e non, con le aziende della stessa Emilia-Romagna che sono scese in campo per aiutare tutta la popolazione locale. Importanti gli aiuti da parte di colossi nazionali e internazionali del settore agroalimentare come Agrintesa, Barilla, Bofrost e Orogel, che hanno supportato la regione con importanti aiuti economici e sociali.

Alluvione Emilia Romagna il settore agroalimentare unito per rialzare la testa

I campi inondati dell'Emilia-Romagna

Orogel, donati due milioni di euro all’Emilia-Romagna

Orogel è una cooperativa di agricoltori, soci e tecnici agronomi che, da più di mezzo secolo, opera in Emilia-Romagna. E visti i pesanti danni creati dalle alluvioni al settore agroalimentare, l’azienda, prima in Italia nella produzione di vegetali freschi surgelati, ha scelto di mandare un grande segnale di solidarietà alla propria popolazione, donando due milioni di euro alla Regione, ma il presidente di Orogel, Bruno Piraccini, fa sapere che conta anche «sull’aiuto del governo, per sostenere una categoria molto preziosa per tutto il Paese». Istituzioni che, al momento, hanno sbloccato un pacchetto da 175 milioni di euro per il settore. Ma non è tutto.

Orogel, salvati libri antichi e documenti di archivio a Cesena

Infatti, l’azienda ha messo a disposizione della Regione e degli enti che tutelano i beni culturali i frigoriferi a bassissime temperature che permettono la corretta conservazione (da possibili attacchi di funghi) di materiali documentari e libri di testo risalenti anche al 1500 e al 1600. «I nostri magazzini automatici a -25 C - spiega il presidente Bruno Piraccini - sono utilizzati normalmente per lo stoccaggio dei nostri prodotti surgelati. Abbiamo però appreso, con sorpresa, che possono essere utili anche per conservare e ripristinare altri materiali, come i libri. Abbiamo subito accolto la richiesta sopraggiunta dal ministero della Cultura e dalle soprintendenze competenti e ci siamo attivati per riservare, all'interno del nostro magazzino automatico di Cesena, degli spazi dedicati alla conservazione di alcuni volumi, per salvare il nostro patrimonio culturale».

Alluvione Emilia Romagna il settore agroalimentare unito per rialzare la testa

Il disastro nei campi in Emilia-Romagna

Bofrost, aiuti per mettere in sicurezza i testi antichi e i manoscritti di Forlì

Orogel, poi, è stata spalleggiata anche da Bofrost, leader in Italia nella vendita e distribuzione di prodotti alimentari surgelati, per la protezione e la messa in sicurezza dei beni culturali. La filiale di Forlì, infatti, ha messo al riparo testi antichi, manoscritti, cinquecentine e volumi in carta e pergamena che si trovavano nella biblioteca diocesana e che dopo l’inondazione si sono impregnati di acqua e fango, e dunque ad altissimo rischio di deterioramento.

Barilla, una colonna mobile d’emergenza per assicurare pasti alla popolazione

Il gruppo Barilla, principale azienda italiana nella produzione di pasta di semola e sughi pronti, ha attivato, in collaborazione con la Protezione Civile di Parma, una colonna mobile d'emergenza - ossia un camion cucina mobile, realizzato nel 2014 da Barilla - che può erogare fino a 500 pasti caldi l'ora. La Colonna Mobile d'Emergenza si avvale del supporto di un parco di cento volontari della Protezione Civile, dipendenti dell'azienda, che hanno intrapreso un percorso di formazione e oggi possono portare il loro contributo laddove necessario. Il progetto della Colonna Mobile è stato fortemente supportato dalla famiglia Barilla che, fin dall'alluvione in Piemonte del 1994, collabora attivamente con la Protezione Civile Nazionale.

Alluvione Emilia-Romagna il settore agroalimentare unito per rialzare la testa

Danni per miliardi di euro all'Emilia-Romagna

Agrintesa, colloquio costante con le istituzioni per gli aiuti alla popolazione

Da oltre cinquant’anni, Agrintesa è una delle più importanti realtà agricole che opera in Emilia-Romagna e che vede la collaborazione di oltre 4mila produttori di vino e di ortofrutta. E la cooperativa è stata in prima linea, dal primo giorno, con le istituzioni per discutere degli aiuti economici e sociali di stato, che hanno permesso alla regione di ricevere ad oggi un primo pacchetto di 175 milioni di euro per il settore agricolo. Ma nei prossimi giorni, come annunciato dal presidente Aristide Castellari, Agrintesa annuncerà «azioni interne per riuscire ad essere concretamente a fianco dei propri soci sia nell'immediato che nei mesi a venire».

Alluvione in Emilia-Romagna, la Federazione Italiana Cuochi in campo per aiutare la popolazione

Inoltre, la Federazione Italiana Cuochi, attraverso il suo Dipartimento solidarietà emergenze, ha mobilitato chef e container attrezzati a cucina. Solidus sostiene la raccolta fondi della Fic con lo scopo di fare lavorare meglio i cuochi volontari e la protezione civile che in queste ore stanno danno aiuti agli sfollati. «Abbiamo dato al dipartimento della Protezione Civile la disponibilità di cuochi volontari provenienti da nove regioni italiane e pronti alla partenza immediata per l‘Emilia Romagna - ha spiegato Roberto Rosati, presidente del Dipartimento - è stata attivata la nostra squadra del Veneto, guidata da Stefano Zanatta, che è partita con la colonna mobile regionale di protezione civile di Verona alla volta di Riolo Terme. A loro va tutto il nostro supporto e quello delle aziende partner della Federcuochi, che si sono rese immediatamente disponibili per donarci le derrate alimentari necessarie per preparare pasti caldi alle migliaia di sfollati provenienti dalle zone colpite dal disastro».

Alluvione in Emilia-Romagna, come aiutare con le donazioni

Per aiutare a donare una cucina efficiente ai cuochi di Fic impegnati sul campo in Emilia-Romagna, le donazioni potranno essere fatte tramite bonifico a:

  • IT64Z0103003213000063363833, intestato a dipartimento solidarietà emergenze Fic.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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