Dopo innumerevoli confronti, tavoli, convegni e solenni impegni, 50 realtà di vario genere e natura hanno firmato un protocollo per lo sviluppo sostenibile della Lombardia. Che è, come dire, consumiamo meno, con più responsabilità, salvaguardando il territorio e le produzioni agro-silvo-pastorali di questa regione, che è fra i quattro motori d'Europa, assieme alle tedesche Baden-Württemberg e Baviera, la francese Rhône-Alpes e la spagnola Catalogna.
Cinquanta firme a un protocollo per lo sviluppo sostenibile della Lombardia
Patto per la sostenibilità in Lombardia, una visione condivisa per il futuro
«Assunzione di responsabilità e condivisione» è questo il patto fra politica, imprese e associazioni per rendere sempre vivibile e meno inquinata la locomotiva d'Italia, sotto il profilo ambientale-economico e sociale. L'obiettivo è quello di centrare i 17 obiettivi di sviluppo sostenibile stabiliti dall'Onu entro il 2030. Ci riuscirà la Lombardia assieme alle altre quattro regioni più industrializzate d'Europa, che insieme generano circa 500 miliardi di euro l'anno di valore aggiunto? Insomma, a fare di più con meno, invertendo la rotta verso una crescita sociale ed economica all'insegna di una vera transizione ecologica.
"Il Documento dei 50", un patto per una Lombardia sostenibile
Il "Documento dei 50" raccoglie l'impegno di tutti i soggetti portatori di interessi pubblici e collettivi a costruire una regione sostenibile nei comparti dell'agricoltura, manifattura, servizi, pubblica amministrazione, politiche abitative, mobilità e istruzione, con modelli capaci di rispondere alle sfide attuali e di realizzare il "necessario con realismo e lungimiranza, verso nuove forme e modelli di sviluppo". Utopie?