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Finalmente l'educazione alimentare a scuola? Ora c'è una proposta di legge

Presentata dall’onorevole Minardo, apre la strada all'introduzione curricolare dell'educazione alimentare, ambientale e agli stili di vita sani. «Sogno una popolazione sana, felice e longeva» dichiara a Italia a Tavola. L'obiettivo della proposta di legge è l’introduzione, già dal prossimo anno scolastico e accademico, di una materia a salvaguardia della salute dei giovani

28 novembre 2023 | 05:00
Finalmente ci sarà l’educazione alimentare a scuola? Ora c'è una proposta di legge
Finalmente ci sarà l’educazione alimentare a scuola? Ora c'è una proposta di legge

Finalmente l'educazione alimentare a scuola? Ora c'è una proposta di legge

Presentata dall’onorevole Minardo, apre la strada all'introduzione curricolare dell'educazione alimentare, ambientale e agli stili di vita sani. «Sogno una popolazione sana, felice e longeva» dichiara a Italia a Tavola. L'obiettivo della proposta di legge è l’introduzione, già dal prossimo anno scolastico e accademico, di una materia a salvaguardia della salute dei giovani

28 novembre 2023 | 05:00
 

«Introduzione dell’insegnamento dell’educazione alimentare, ambientale e stili di vita sani nelle scuole, università e enti di istruzione e formazione di Forze Armate, Forze di Polizia e di Pubblico Soccorso». È questa la titolazione ufficiale della proposta di legge presentata dall’onorevole Nino Minardo, presidente della Commissione Difesa della Camera, «Perché – dichiara - è l’ora di dare spazio nelle scuole e nel mondo della formazione all’educazione alimentare, ambientale e agli stili di vita sani».

Finalmente l'educazione alimentare a scuola? Ora c'è una proposta di legge

Educazione alimentare, uno stimolo che deve partire dalle scuole

Obiettivo della proposta di legge è dunque l’introduzione a partire già dal prossimo anno scolastico e accademico di una materia curricolare, con l’obiettivo di «Avviare un’azione preventiva attraverso la formazione per la salvaguardia della salute delle nuove generazioni – aggiunge Minardo - Si tratta di un investimento culturale a livello nazionale che si tradurrà, tra l’altro, nel sostegno al reddito degli agricoltori locali, nel consumo di cibo sano e di qualità a più basso impatto ambientale, con conseguente incremento dell’occupazione nel settore primario e nelle attività connesse, nella riduzione dei costi della sanità grazie ad una maggiore prevenzione delle patologie correlate alla cattiva alimentazione e agli stili di vita e alimentari inadeguati».

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C'è la proposta di legge per inserire l'educazione alimentare a scuola

Nino Minardo: «Obesità tra i giovani un dato preoccupante»

Onorevole Minardo, con quale obiettivo è stata incardinata questa proposta di legge?
Abbiamo tenuto in considerazione le rilevazioni effettuate in questi anni che indicano come siano rilevanti nella popolazione giovanile e non solo i problemi legati a cattive abitudini alimentari e alla pratica di stili di vita poco sani. La diffusione di condizioni anomale come sovrappeso e obesità tra i più giovani è particolarmente preoccupante se si pensa alle future implicazioni socio-sanitarie per il prevedibile incremento delle malattie cronico-degenerative con relativi aumenti di costi sanitari connesse a questi problemi. Inoltre da qualche anno, anche per le indicazioni dell’Organizzazione mondiale della Sanità e dell’Unione Europea, l’educazione ai consumi alimentari rispettosi dell’ambiente ha conquistato uno spazio importante nelle politiche istituzionali e nella scuola. È evidente che la scuola e il mondo della formazione, assumano un ruolo centrale per un’azione informativa e formativa completa e precoce sull’educazione alimentare, ambientale e stili di vita sani. 

Finalmente l'educazione alimentare a scuola? Ora c'è una proposta di legge

L‘onorevole Nino Minardo

Quali sono gli obiettivi concreti?
Provare nel medio e lungo termine ad invertire una tendenza distruttiva che fa male alle generazioni più giovani e al nostro Paese. Vogliamo una popolazione più sana, felice e longeva.

Perché l'educazione alimentare è un asset strategico per l’Italia?
Perché il sistema agroalimentare è indubbiamente un asset strategico del nostro Paese, la conferma l’abbiamo avuta durante la pandemia, quando ha dimostrato la sua resilienza. In Italia esiste una vasta e diffusa cultura alimentare ed enogastronomica che affonda le sue radici nella dieta mediterranea, nella genuinità e qualità dei prodotti. Oggi, tuttavia, questa cultura rischia di dissolversi a causa della globalizzazione dei mercati che ha favorito l’ingresso di prodotti e stili alimentari provenienti da altre regioni del mondo. Per questo è di fondamentale importanza educare e formare i cittadini, soprattutto i bambini e i giovani, affinché imparino a fare scelti consapevoli nell’acquisto dei prodotti e nella gestione della propria dieta sicuro che la formazione sia la strategia vincente per valorizzare e tutelare i prodotti agricoli e alimentari italiani oltre a conservare la nostra tradizione e cultura alimentare. 

Quali sono le ricadute positive per il sistema scolastico?
«L’introduzione di una nuova materia nei vari livelli d’istruzione non va a modificare il sistema scolastico italiano, ma bensì punta ad ampliare le conoscenze di base legate al nostro sistema Paese con una popolazione la cui cultura rispecchia la nostra identità nazionale fatta di storia, arte, letteratura, tradizioni folkloristiche ma anche agricole e alimentari». 

Ricadute in ambito sanitario?
Come è noto i costi sanitari rappresentano la voce più cospicua nei bilanci regionali e dello Stato e gli studi confermano nei prossimi anni un aumento di tali costi con il rischio concreto per il futuro di non poter garantire l’assistenza sanitaria a tutta la popolazione. Pertanto puntare sulla prevenzione attraverso la formazione in materia alimentare e ambientale delle giovani generazioni rappresenta un percorso per arrestare tale tendenza, con conseguente riduzione di patologie e di costi con ricadute positive per la sostenibilità del sistema sanitario pubblico italiano a tutela dei cittadini e delle fasce più deboli. 

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Scuola: è giunta l'ora dell'educazione alimentare?

Perché anche in contesti del sistema militare?
Perché il personale delle Forze Armate e del comparto sicurezza non sono esenti dalle problematiche trattate, pertanto le scuole e le Accademie militari hanno il dovere di formare il personale militare e di polizia con il duplice obiettivo da una parte di tutelare la salute e il benessere dei loro dipendenti, obbligo dei datori di lavoro, e dall’altra di diffondere una cultura ambientale e agroalimentare. Questo modello permetterà ai militari che sceglieranno di lavorare nei reparti di specialità - come i Carabinieri della Tutela Salute e i Carabinieri Forestali, Ambientali e Agroalimentari - di svolgere i loro compiti con maggiore competenza e passione. I reparti citati rappresentano la più grande forza di polizia ambientale e agroalimentare in Europa e le loro competenze sono invidiate e riconosciute in tutto il mondo. La sanità (pubblica e militare) deve investire in prevenzione, perché intervenire con cure ed interventi chirurgici quando le patologie sono emerse spesso è troppo tardi.

Al di là del quadro normativo generale, come si andrebbe a declinare l'applicazione della legge?
Sarà una grande occasione per tutti, perché ci sarà un momento per stabilire il contenuto dei programmi di insegnamento, le linee guida didattiche e pedagogiche, le modalità pratiche per l’organizzazione e lo svolgimento dei programmi di insegnamento e poi l’identificazione delle competenze tecniche e scientifiche atte a garantire l’insegnamento. Seguirà poi l’introduzione vera e propria.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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