Venerdì 20 gennaio, al Teatro Grande della "Leonessa", il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha consegnato ufficialmente le chiavi di Capitale italiana della Cultura in mano ai sindaci di Bergamo e Brescia, che hanno preso dunque l'eredità da Procida. Per le due città lombarde, come confermato dallo stesso capo di Stato e dal ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, sarà un'opportunità importante per mostrare le bellezze del territorio e per svelare una cultura unica nel nostro paese. Ma Bergamo e Brescia nascondono forse anche un lato oscuro...
A un anno dal boom pandemico, le due Capitali sono infatti risultate al primo ed al secondo posto in Europa per il tasso di mortalità dovuto al particolato atmosferico e sono stabilmente in fondo alla classifica della qualità dell'aria. E, inoltre, entrambe le province non rispettano di massima le nuove linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, in virtù delle quali devono essere meno di quattro all’anno le giornate di smog estremo. Limite superato in realtà più volte.
Lo smog che ricopre la città di Bergamo
Fridays for Future locali: «L'inquinamento dell'aria ha anche un effetto diretto sui beni artistici»
Un problema più che serio e denunciato giusto in questi giorni da Fridays for Future di Bergamo e Brescia in un comunicato congiunto pubblicato sugli account Instagram, secondo i quali «il problema è talmente grave che può essere definito cronico, visto che i limiti di esposizione al particolato atmosferico previsti dalla legge sono sistematicamente superati ogni anno». La domanda a questo punto sorge spontanea: cosa c'entra l'inquinamento dell'aria con la cultura?
La risposta arriva proprio dalle due associazioni legate al movimento di Greta Thunberg, che lanciano un messaggio diretto alle amministrazioni comunali delle due città: «Oltre al notevole impatto sanitario - che ha reso le due province vulnerabilissime durante il periodo clou della pandemia, mietendo decine di migliaia di morti - l'inquinamento dell'aria ha anche un effetto diretto sui beni artistici». Basti pensare, per esempio, che il Duomo di Milano è in continuo restauro a causa del fumo che si accumula sulle sue pareti. Da qui, "Bergamo Brescia Capitale dello Smog", lo slogan che è apparso anche negli ultimi giorni in alcune pensiline delle due città sovrapponendosi ai manifesti ufficiali della capitale della cultura.
Brescia sommersa dallo smog
Il 3 marzo torna il Global Strike
La posizione di Fridays for Future è più che chiara: il tema della crisi climatica è molto delicato e deve necessariamente essere portato sotto le luci della ribalta anche in occasione della Capitale italiana della Cultura 2023. In particolare, appunto, per due città inquinate come Bergamo e Brescia. L'assegnazione di questo speciale evento può essere un'occasione importante per portare la giusta attenzione su un argomento di vitale importanza per l'umanità. «Purtroppo, i nostri amministratori continuano a vedere soltanto i possibili vantaggi economici e di immagine e le nostre città continuano ad essere tra le più inquinate d'Europa» spiegano ragazze e ragazzi di Fridays for Future.
Per chiudere, le associazioni hanno voluto lanciare un appello alle parti in causa: «Abbiamo un anno intero per ricordare a chi amministra le nostre città quali sono i problemi che loro dovrebbero già conoscere e affrontare». Per alzare la voce, Fridays for Future ricorda alla cittadinanza lo sciopero che andrà in onda il 3 marzo, il cosiddetto Global Strike, e che vedrà coinvolte tutte le piazze del pianeta. Il clima ha bisogno d'aiuto.