Non possono recintare l'intero vigneto e quindi potranno abbattere i cinghiali che da giorni stanno devastando le loro vigne. Ma prima c'è voluto il via libera del Tribunale amministrativo regionale (Tar). È il caso di un vigneto ligure che dopo essere stato a lungo devastato dai branchi di ungulati l'ha spuntata in un procedimento penale condotto contro la Regione Liguria e l'Ambito Territoriale di Caccia di Ponente. I viticoltori potranno quindi eliminare gli ungulati usando gabbie e fucili.
Cinghiali devastano il vigneto, il giudice dà l'ok per l'abbattimento
Il braccio di ferro legale dell'azienda vinicola Durin è cominciato all'inizio dell'estate. Con la vendemmia ormai alle porte i legali dell'azienda hanno dovuto inoltrare un'istanza urgente al Tribunale amministrativo per impedire una volta per tutte agli ungulati di devastare i vigneti.
Gli animali, resi furiosi anche dalla siccità e dalla mancanza d'acqua per cercare di dissetarsi si spingono a mangiare l'acqua che si trova nei grappoli d'uva e per farlo devastano tutto quello che trovano sul loro cammino.
Impossibile recintare l'intero perimetro della viga
Per poter salvare i vigneti e quindi i ricavati del raccolto, secondo i viticoltori la caccia costituisce l'unica soluzione al problema, in quanto, come riporta il quotidiano La Repubblica, citando a sua volta uno stralcio del ricorso legale, «recintare l'intero perimetro dei vigneti risulterebbe un'operazione non possibile sia fisicamente per via della conformazione territoriale, sia economicamente, in quanto comporterebbe dei costi non sostenibili dalla famiglia Basso senza alcun incentivo».
Il "caso Durin" potrebbe innescare un precedente
Il "caso Durin" potrebbe costituire un precedente giuridico per altri episodi analoghi. Oppure anche aiutare a districare il nodo legato all'emergenza ungulati a Roma, dove l'avvistamento di cinghiali che rovistano nella spazzatura è ormai diventato un episodio all'ordine del giorno.
Quest'anno saranno abbattuti in Italia oltre 35mila cinghiali
Con la stagione venatoria, tra l'altro, alle porte: dal 2 ottobre all'1 gennaio in Italia si potranno abbattere fino a 35.451 cinghiali, pari al 180% di quanto fatto nell'ultimo anno, tenendo conto delle limitazioni imposte dalla peste suina, altra emergenza fra Liguria e Piemonte.