Dell’associazione internazionale Les Hénokiens, che ha sede a Parigi ed alla quale possono associarsi esclusivamente aziende familiari che abbiano almeno 200 anni di storia, siano di proprietà continuativa della stessa famiglia o comunque ne abbiano un componente nel board, siano in buona salute finanziaria fa parte anche un’azienda cui innumerevoli produttori e un infinito numero di consumatori devono essere grati: la “Giobatta & Piero Garbellotto SpA”, la più antica, famosa e oggi unica bottaia italiana.
Oggi l’azienda, diretta da Piero Garbellotto insieme ai suoi fratelli Piergregorio e Pieremilio, realizza botti, botti e “barriques” con volumi che vanno da 10 a 10 a 70/80.000 litri (da 2,6 a 18.200/20.800 galloni USA) per l'invecchiamento di vini, liquori e distillati.
La storia di Garbellotto
La storia della Garbellotto inizia nel 1775 quando Giuseppe Garbellotto apre un laboratorio per la lavorazione artigianale del legno e la produzione di botti e barili. L’attività prosegue per tutto l’800 con successo tanto che Carlo d’Asburgo, l’ultimo Imperatore d’Austria, incaricò proprio Garbellotto della revisione della bottaia di Sua moglie, l’Imperatrice Zita di Borbone Parma.
L’azienda prosperò nella prima sede di San Fior, oggi residenza della famiglia, fino alla Prima Guerra Mondiale quando la produzione s’interruppe a causa dell’occupazione delle truppe austriache. Nel dopoguerra Giobatta Garbellotto, nonno degli attuali titolari, trasferì l’azienda a Conegliano impostandola secondo uno schema più industriale e gettando le basi dei futuri successi. Purtroppo durante la seconda guerra mondiale l’azienda viene distrutta. Nel dopoguerra Pietro, acquista altri terreni a Conegliano e costruisce il nuovo stabilimento. A lui si deve l’attuale sviluppo dell'azienda poichè ha integrato la tradizionale industria delle botti con il commercio del legname, realizzando così una sinergia tra le due attività.
Così facendo si acquistano a prezzi eccellenti grandi scorte di legnami che vengono poi selezionati e utilizzati per le botti di legno o, in alternativa, per il commercio in conformità con le caratteristiche fisiche del legno. Questa fortunata intuizione ha salvato l'azienda, che da allora è diventata l'unico produttore in grado di produrre, in tempi di consegna ragionevoli, qualsiasi tipo di ordine in tutte le dimensioni e quantità possibili, mentre praticamente tutte le altre aziende produttrici di botti di legno hanno dovuto chiudere i battenti per mancanza di domanda, una diretta conseguenza della nuova travolgente tendenza verso le “barriques”, ovvero le botti bordolesi prodotte in serie.
Garbellotto SpA vanta attrezzature ultramoderne e un deposito di legname contiene da 12.000 a 15.000 metri cubi in maggioranza quercia, ma anche ciliegio, castagno e frassino e altri legni dai migliori produttori di Francia, Croazia e altre grandi foreste europee. Con ben sei ettari di capannone aperto garantisce che tutto il legno a doghe utilizzato per la lavorazione delle botti sia stagionato naturalmente per un periodo minimo di 8 mesi per centimetro di spessore, il momento ottimale sia per stabilizzazione e rilascio di preziosi polifenoli (non più lungo di quello, e gli inconvenienti prevalgono sui vantaggi).
Negli anni vengono introdotte sul mercato La Botticella, anello di congiunzione tra la botte e la barrique, e The Experience, tino da 1.000 lt auto svuotante, ideale per la fermentazione di piccole partite di uva.
Nell'aprile del 2010 l'azienda entra nel Guinness World Record con la botte più grande del mondo per vini da invecchiamento, la Magnifica, che può contenere oltre 45.000 bottiglie di vino. Nel 2013 stabilisce un nuovo Guinness World Record con “Romeo e Giulietta”, la più grande botte per i vini da invecchiamento, che porta l'equivalente di oltre 56.000 bottiglie di vino. Con la fornitura di 712 serbatoi verticali (tini) da 166 ettolitri ciascuno, Garbellotto ha contribuito a rendere la Gallo Winery di Modesto in California la più grande cantina nel mondo. Nel 2011 viene inaugurata la Divisione Grandi Capacità, che grazie al brevetto del tirante autobloccante, permette di realizzare grandi recipienti a costi contenuti, assemblandoli direttamente sul posto. Questa divisione permetterà la fornitura di 80 tini da 800 hl, 40 da 400 hl ed uno – Hercules – da 2.700 hl al gruppo Acetum.
Nel 2013, avvia la collaborazione con l’Università degli studi di Udine: nascono così i brevetti Botti & Barriques Nir per la selezione aromatica, il Digital Toasting System per il controllo digitale della tostatura, in modo da cercare sempre più cessioni delicate ed omogenee.
Nel 2019 viene inaugurato il nuovo stabilimento, realizzato con il piano industria 4.0 e progettato seguendo i criteri Lean e denominato “Intelligenza Artigianale”.

Le botti
Garbellotto è titolare del brevetto Botti & Barriques NIR con il quale ogni doga viene fatta passare agli infrarossi (NIR) per analizzarne le caratteristiche e averne tutte le informazioni. Sono state così identificate 4 categorie aromatiche:
Struttura: identifica la caratteristica struttura ossia legni con alti contenuti di tannini e tannini ellagici. Il vino acquisisce struttura e corpo, il colore si stabilizza.
Dolce: identifica la caratteristica dolce ossia legni con alti contenuti di vanillina e furfurale. Il vino acquisisce note aromatiche dolci.
Speziato: identifica la caratteristica speziato ossia legni con alti contenuti di lattoni ed eugenolo. Il vino acquisisce note speziate.
Equilibrio: identifica che non vi è nessun carattere dominante, tutti i caratteri sono mediamente presenti. Il vino assumerà note intermedie tra quelle precedentemente descritte.
Grazie al brevetto è stata creata una vera e propria biblioteca del legno, dove sono catalogati nel processo di stagionatura naturale, roveri con diverse concentrazioni aromatiche, dai più delicati e dolci, ai più robusti ed intensi, per costruire botti e barrique che cedano esattamente quanto richiesto dalla cantina.
Le doghe vengono curvate a “tutto spessore”, quindi lo spessore è omogeneo in tutta la lunghezza della doga (testa e pancia).
Questa particolare curvatura consente di ottenere botti staticamente più solide, perché spesse anche dove è maggiore lo sforzo; enologicamente più longeve, perché c’è più legno che cede sostanza aromatica; rinnovabili, perché negli anni è possibile asportare 5-8 mm di spessore interno per ravvivare la cessione. La cerchiatura abbondante e razionale, con ferro di prima qualità, zincato a caldo e fosfatato, completa la costruzione dei recipienti. Ad ogni botte pratichiamo una leggera piallatura interna per facilitarne la pulizia in cantina, mentre esternamente alla piallatura segue una carteggiatura di rifinitura.
I fondi sono piegati a doppio arco (principio della diga), l’unico metodo che garantisce la perfetta tenuta del fondo della botte. Questa doppia curvatura è necessaria nelle botti da 15 hl in avanti, altrimenti il fondo non resisterebbe alla spinta del contenuto, fino a rompersi.
Tutte le botti poi sono sottoposte ad un collaudo a pressione e temperatura controllata per verificarne la perfetta tenuta e l’esatta capacità. Il processo produttivo si chiude con l’applicazione della vernice naturale e dell’eventuale bordatura rossa in testa alle doghe tipica della tradizione.
Barriques e tonneaux
Alle barriques da 225 lt e ai tonneaux da 300 e 500 lt, realizzati con rovere spaccato da 30 mm è stata affiancata una linea più “italiana”, con tonneaux da 550 e 750 lt, sempre costruiti con rovere spaccato, ma da 40 mm di spessore. La curvatura delle doghe viene effettuata a fuoco diretto con l’esclusivo metodo DTS, che permette di controllare digitalmente il riscaldamento del fuoco, mantenendo tutto il legno alla stessa temperatura senza sbalzi aromatici.
Grazie al Digital Toasting System segue alla curvatura il processo di tostatura, anche questo ad esatto controllo di temperatura. Le sonde laser rilevano la temperatura interna di tutta la superficie del legno e sono collegate ad un tablet che gestisce l’aumento o la diminuzione della temperatura, in modo che se la tostatura media richiede 185° sarà uniforme su ogni centimetro quadro del legno.
Questo permette di avere una tostatura che penetra a fondo nel legno, esaltandone la cessione aromatica, magari pre-selezionata grazie alla tecnologia NIR.
Sono disponibili più versioni di tostatura: leggera a 180°, media a 185°, media-plus a 190° e forte a 210°.

I tini
Garbellotto realizza tini troncoconici per vinificazione, stoccaggio, affinamento vini, distillati e aceti con capacità da 10 hl a 250 hl e, a richiesta fino a 2.500 hl e oltre. Anche ai tini viene data una leggera curvatura a fuoco diretto (Bombè) in modo che i cerchi serrino sempre perfettamente. La cerchiatura delle doghe con ferro di prima qualità, zincato a caldo e fosfatato, completa la costruzione dei tini ciascuno dei quali viene leggermente piallato nel suo lato interno per facilitarne la pulizia in cantina, mentre esternamente alla piallatura segue una carteggiatura di finitura. Tutti i tini sono sottoposti ad un collaudo a pressione a temperatura controllata per verificarne la perfetta tenuta stagna e l’esatta capacità. Infine, oltre alla verniciatura naturale e traspirante, a seconda del tipo di tino: da fermentazione, stoccaggio/affinamento o uso industriale, applichiamo i relativi accessori. È stato brevettato un tino in legno che gestisce la fermentazione tramite una app e che gode dell’iper-ammortamento 4.0.
La Garbellotta
Una enorme botte che può essere attrezzata come una camera, una sauna oppure un’enoteca. È anche un’innovativa proposta turistica che viene considerata struttura ricettiva e che non necessita di licenza edilizia in molte regioni italiane.