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Sicilia, pienone a luglio e agosto. Si spera in un roseo settembre nonostante il giallo

Il bilancio dell'estate siciliana è positivo: l'isola è praticamente andata in sold out. Anche per settembre, nonostante l'attenzione alla curva dei contagi, sembrano buone con operatori fiduciosi seppur vigili

 
06 settembre 2021 | 10:12

Sicilia, pienone a luglio e agosto. Si spera in un roseo settembre nonostante il giallo

Il bilancio dell'estate siciliana è positivo: l'isola è praticamente andata in sold out. Anche per settembre, nonostante l'attenzione alla curva dei contagi, sembrano buone con operatori fiduciosi seppur vigili

06 settembre 2021 | 10:12
 

Sicilia, settembre: un binomio che può continuare a funzionare sul fronte del turismo, per molteplici aspetti. A cominciare dal clima, certamente tra i più gradevoli del contesto mediterraneo, per proseguire con la capacità di accoglienza delle numerosissime strutture ricettive di alta qualità, per gli innumerevoli luoghi culturali, siti archeologici e museali in grado di attrarre pubblico e consensi e, certo non ultima in ordine di importanza, una ricetta enogastronomica tra le migliori, ricca di eccellenze territoriali, straordinari panieri, prodotti tipici, unici molto spesso e identificativi di determinati territori, altrettanto affascinanti, dall’Etna al trapanese al palermitano, dalle isole minori alla Valle dei Templi, al siracusano e al ragusano.

Catania Sicilia, pienone a luglio e agosto. Si spera in un roseo settembre nonostante il giallo

Catania


Le istituzioni: settembre roseo, nonostante il giallo

Certo, l’Isola sta facendo i conti dal primo settembre con la zona gialla e con le precauzioni del caso, a cominciare dall’obbligo della mascherina anche all’aperto. Ma intanto, mentre le amministrazioni pubbliche, a cominciare dalla Regione Siciliana, stanno puntando su una forte campagna per l’incremento delle vaccinazioni, è sul fronte dei dati riguardanti i mesi di luglio e agosto che ci siamo concentrati, con la prospettiva di un mese di settembre tutt’altro che negativa. Abbiamo, così, sentito alcune delle voci autorevoli del settore, a cominciare dall’assessore regionale al Turismo, Manlio Messina.  


Assessore, che bilancio possiamo tracciare di questa seppur breve ed anomala stagione estiva in Sicilia?
Certamente parliamo di un bilancio positivo, se pensiamo che a luglio abbiamo fatto segnare un +7% di arrivi di turisti italiani rispetto allo stesso periodo del 2019, quando ovviamente ancora non sapevamo nemmeno cosa fosse il Coronavirus. Su luglio 2020 i dati sono ulteriormente migliori, nonostante l’anno scorso le restrizioni sono sostanzialmente cessate oltre un mese prima rispetto a quest’anno, abbiamo registrato comunque un +15% di italiani e un +109% di stranieri. I dati di agosto, che elaboreremo nei prossimi giorni, saranno ulteriormente migliori. La Sicilia è praticamente andata in sold out. Oltre alle bellezze e all’attrattività naturale della nostra Isola, credo sia stata importante anche la campagna di promozione che abbiamo portato avanti anche nell’inverno scorso, quando qualcuno ci criticava, ma è proprio in quel periodo che il turista non siciliano programma le proprie vacanze.


Ma l'estate da noi non è ancora finita. Quali sono le previsioni per settembre?
Le previsioni, se guardo ai dati sulle prenotazioni, sono floride. Ovviamente mi auguro che la crescita della curva dei contagi non comporti restrizioni che, oltre ai disagi derivanti dal non poter operare con serenità, trasmettono un messaggio certamente non positivo per chi aveva scelto la nostra terra per le proprie vacanze. Il Governo regionale ha messo in atto tutti gli strumenti possibili per allontanare l’eventualità di nuove restrizioni. Purtroppo, se un siciliano su tre si ostina ancora a non vaccinarsi, il problema c’è e rischia ovviamente di impattare su tutta l’economia regionale, non solo sul turismo.


Il Progetto "See Sicily" quali frutti ha dato e come è stato accolto da operatori del settore e fruitori?
See Sicily è uno strumento del tutto nuovo e, come tutte le novità, ha avuto bisogno di un periodo di rodaggio, non tanto per la parte informatica e burocratica, poiché il portale ha funzionato alla perfezione e quand’anche vi siano stati singoli problemi l’Amministrazione è stata prontamente a disposizione per risolverli celermente, ma certamente in una terra in cui raramente pubblico e privato hanno saputo collaborare non è immediata l’idea di un percorso comune per il rilancio della Sicilia come meta turistica. Da questo punto di vista la pandemia è servita a comportare un cambiamento di mentalità: nessuno si salva da solo. Lo strumento funziona, sono già tantissimi i turisti ad averne approfittato con le notti o le visite guidate in omaggio, come sono migliaia gli operatori del turismo che, a vario titolo, partecipano al funzionamento di un programma che rende ulteriormente attrattiva la nostra isola, anche attraverso l’offerta dei loro prodotti. Se la pandemia non inciderà pesantemente sulla stagione invernale, come tutti ci auguriamo, See Sicily sarà certamente il volano che spingerà la diversa stagionalità della Sicilia”.


Hotel e ristoranti continuano ad essere il pilastro del turismo regionale, i servizi essenziali per poter fruire delle bellezze museali, architettoniche, paesaggistiche. Lo sono anche per le istituzioni?
Assolutamente sì. See Sicily, come il bonus Sicilia, la moratoria sui mutui o i prestiti a tasso zero, sono alcune delle misure che il Governo regionale, nella grande limitatezza imposta dai vincoli di bilancio, ha voluto introdurre anche per i settori da lei citati. Continueremo in questa direzione, la riforma del settore turistico, che presto sarà al vaglio dell’Assemblea Regionale Siciliana, servirà anche a rendere la vita più semplice agli operatori di questo settore ed anche ad agganciare la Sicilia al treno delle maggiori destinazioni turistiche mondiali.


Preoccupano i dati Covid per l'ormai giunto settembre?
Sarei in mala fede se le dicessi di no. Ognuno di noi ha il dovere civico di far comprendere quanto sia importante fermare l’escalation di contagi e quindi il pericolo di forti restrizioni già dall’autunno. Sarebbe un peccato mortale fermare la straordinaria crescita della nostra Isola in termini di attrattività turistica, per colpa di una minoranza di non vaccinati. Quasi l’80% dei posti in terapia intensiva è occupata da non vaccinati, come si fa a non credere all’evidenza di questi numeri?

 

 


Gli operatoti: Previsioni controverse su settembre

Alle dichiarazioni dell’assessore regionale, fanno eco quelle di altrettanto autorevoli rappresentanti del mondo dell’hôtellerie e dell’accoglienza, a cominciare da Ornella Laneri, presidente di Confindustria Turismo, cultura ed eventi per la città di Catania e provincia nonché presidente regionale di Aidda (Associazione imprenditrici donne e dirigenti d’azienda) e coordinatrice nazionale di Aidda for Tourism.

Ragusa Sicilia, pienone a luglio e agosto. Si spera in un roseo settembre nonostante il giallo

Ragusa


«Dopo l’anno scorso, con una estate davvero complicata, – dice Laneri – tutto è santo e benedetto. Tutti noi abbiamo dovuto riorganizzare i nostri staff e rimodulare le modalità di accoglienza. È ancora tutto difficile, perché nel 2019 ovviamente nel fatturato contavano molto i viaggiatori provenienti dall’estero, che invece l’anno scorso e quest’anno non ci sono stati. Abbiamo lavorato con una tipologia di viaggiatore più attento alle spese, anche extra alberghiere. Credo di poter affermare che a livello di utili, visti gli altissimi costi di gestione anti-Covid, questi non saranno uguali».


Poi, sulle previsioni su settembre, Ornella Laneri aggiunge: «La previsione è controversa: l’anno scorso, nonostante tutto, è stato un buon settembre, poi c’è stato un crollo da metà ottobre. Quello che oggi percepiamo è che c’è maggiore programmazione e contiamo già qualche occupazione e prenotazione. La percentuale di prenotazioni già consolidate ad oggi è superiore rispetto a settembre dell’anno scorso. Dove c’è pochissima programmazione, invece, è nel settore congressuale, anche se si percepisce un gran desiderio di tornare a viaggiare e ad organizzare riunioni e meeting. Certo, i colori della Sicilia incidono su queste incertezze. C’è, insomma, una situazione di grande attesa, anche se si tratta di una zona gialla un po’ diversa, con più margini negli spostamenti e che non fa chiudere i ristoranti».


Il restare sospesi è forse la cosa che maggiormente teme un imprenditore, sottolinea la presidente di Confindustria Turismo di Catania, che poi conclude: «Finalmente ci si sta rendendo conto che il turismo è importante quanto l’industria, in particolare qui in Sicilia. Il rapporto con le Istituzioni a livello regionale c’è stato, alla fine è arrivato nel momento giusto. Sul See Sicily posso dire che noi ne abbiamo usufruito ed è stato ben comunicato. Non si è stati fermi, insomma, anche se poi ovviamente tutto è migliorabile».


In attesa del turismo internazionale

L’auspicio, per Laneri, è che possano tornare in Sicilia i turisti “pezzi da 90”, come li indica sorridendo, vale a dire quei turisti internazionali come americani, giapponesi, cinesi, israeliani, che sono mancati quest’anno. Se poi si considerano anche le gravi crisi internazionali, oltre alla pandemia, che hanno rallentato il piacere di viaggiare, ci si rende conto di quanto siano mancate queste importanti figure.


«Rimango positiva, ma vigile – chiude la presidente – e l’importante è riprendere e rafforzare il dialogo tra Istituzioni e imprenditoria».


Bene luglio e agosto, difficile prevedere settembre

Giudizio assolutamente positivo sui mesi di luglio e agosto appena archiviati anche per Nico Torrisi, presidente di Federalberghi Sicilia e amministratore delegato della SAC – Società Aeroporto Catania.


«Luglio e agosto – dice – sono stati due ottimi mesi, luglio ha quasi raggiunto i livelli del 2019 e agosto forse li ha superati. Sul fronte sempre dei dati regionali, però, il comparto congressuale, ad esempio, è stato spazzato via. Nel 2019 c’era quel dato, oggi inesistente. Sono cambiate le abitudini di lavoro, anche per noi addetti al settore. Anche per i dati aeroportuali possiamo parlare di vera crescita e ci avviciniamo ai numeri del 2019, come ad esempio durante la settimana di Ferragosto».


E sulle previsioni di settembre Torrisi aggiunge: «Ancora si presenta discretamente ed è più difficile degli anni scorsi fare previsioni. Le prenotazioni vengono effettuate spesso sotto data e di certo con molta cautela, non ci sono state cancellazioni e la zona gialla non cambia sostanzialmente le cose. Sono abbastanza fiducioso, anche se con molta cautela».


Rispettare le regole e lavoro di squadra

Per il presidente di Federalberghi Sicilia, infine, la ricetta da seguire è questa: «Ci sono le regole? Rispettiamole! Basta mettersi d’accordo. See Sicily? Certamente può contribuire alla crescita del settore. Forse c’è stata qualche incomprensione tra tour operator e albergatori, ma l’iniziativa può dare una mano. La destagionalizzazione? Ne sento parlare da quando ero a scuola! Abbiamo già allungato di molto la stagione turistica, grazie ad esempio ai voli. Speriamo di continuare a prolungarla. Ormai in Sicilia c’è un’offerta ricettiva di alta qualità. Si può fare ancora meglio e facendolo assieme».

 

Gioca e Parti


Poche certezze sulle prenotazioni di settembre

A intervenire nella nostra serie di interviste è anche Dario Pistorio, presidente di Fipe Confcommercio Sicilia. «Si è trattato certamente di un’estate anomala, – precisa – però con grandi risultati rispetto al 2019, poiché abbiamo un trend del +5%: di questi, pochi i turisti stranieri, mentre la maggior parte sono stati popolazione residente e italiani da altre regioni. Del 2020 non abbiamo dati, perché quella è stata una stagione più che anomala. In più, c’era molta disinformazione, su come ci si potesse muovere».


E su settembre, il presidente di Confcommercio Sicilia dice: «Non sono molto ottimista, poiché non ci sono ancora certezze sulle prenotazioni. Ad ottobre, ad esempio, avevo un gruppo di persone provenienti da Torino, per la mia attività di catering, che potranno confermare però tra 15 giorni, non prima. Anche le agenzie di viaggi non ci danno molto certezze da questo punto di vista. La situazione di incertezza, insomma, rimane».

Tormina Sicilia, pienone a luglio e agosto. Si spera in un roseo settembre nonostante il giallo

Tormina


Al lavoro per recuperare il tempo perduto

A chiudere con un messaggio positivo è il presidente dell’Unione Regionale Cuochi Siciliani, Giacomo Perna, che fa capo alla Federazione Italiana Cuochi nell’Isola. «La Sicilia quest’anno – conferma il presidente e chef – è stata una delle mete maggiormente ambite, sia dagli italiani (molti) che dagli stranieri (pochi). Quando ci si è mossi, insomma, lo si è fatto per spostarsi in Sicilia, che continua a confermarsi isola delle meraviglie e dell’accoglienza. Migliaia di nostri associati hanno lavorato e stanno lavorando moltissimo e sono sempre più numerosi i clienti che chiedono un tavolo all’aperto, innanzitutto per il piacere di poter godere di un clima e di paesaggi molto spesso sublimi e unici. Siamo fiduciosi anche per questo mese di settembre, ormai arrivato e che vede i nostri cuochi sempre più impegnati nelle loro cucine. Stiamo, insomma, recuperando il tempo ed il lavoro perduti nei mesi scorsi, quelli più difficili».


 

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