Pochi giorni ed il primo “quarter”, il primo quarto dell’anno corrente, il primo trimestre, insomma, si colloca alle nostre spalle. È stato il primo trimestre dell’anno breve 2021 oppure è stato il “quinto” trimestre dell’annus horribilis 2020?
Domanda che retoricamente ci poniamo, pur della sua vezzosa inutilità essendo consci. La realtà, cruda e nuda, è che siamo ancora in piena pandemia. Vaccinazioni a rilento e, duole dirlo, sembra che le idee dei governanti siano “poche ma ben confuse”! Tempi grami, insomma.
Nel provare a farci supportare dall’ottimismo della volontà, dacché prenderebbe altrimenti il sopravvento il pessimismo scaturente da lucida analisi della situazione, proviamo a individuare una componente che ci induca a comprendere come lo scenario stia evolvendo.
Ristoranti sempre più digitaliE-commerce parte integrante dell'economiaDa canale di vendita, emergente quanto si voglia ma pur sempre un canale di vendita, l’
e-commerce sta diventando sinolo dell’economia. Sinolo in quanto, è sia elemento
sostanziale del flusso circolante (merci e denaro), sia
forma, intesa come modalità, di questo flusso circolante di merci e denaro.
Le statistiche e-commerce, pur da pluralità di fonti talvolta dissimili, tratteggiano la situazione chiara dell’
incremento della copertura e della penetrazione. Incremento della copertura: sempre più
persone utilizzano e-commerce per il soddisfacimento dei loro
bisogni ed anche per l’esaudimento dei loro
desideri. Incremento della penetrazione: sempre più persone acquistano sempre più “cose” (
prodotti e
servizi) tramite e-commerce. La risultante dell’incremento sia della copertura che della penetrazione, rende vistosa e ragguardevole l’importanza dell’e-commerce. Fenomeno ad ignorare il quale ci si auto emargina dalla
business community. Ed i ristoratori, ma l’
hospitality tutta, è parte importante della business community, come si evince da quanto essi proclamano a tale proposito. Vero è che lo proclamano soprattutto quando si tratta di chiedere “aiuti”. Però, noi lo sappiamo bene che essi sono parte importante della business community.
Mobile ShoppingImmaginiamoci l’e-commerce come un quadrifoglio. Quali i quattro petali che lo compongono. Analizziamoli uno ad uno.
Partiamo dal cosiddetto
Mobile Shopping. Da autorevole fonte (www.statista.com) si apprende che entro la fine del 2021, il 73% delle vendite e-commerce globali avverrà da dispositivi
mobili. È opportuno, pertanto, che i
ristoratori si accertino che il proprio sito e-commerce sia perfettamente mobile responsive e che la user experience sia curata al meglio. Se poi cominciano anche a progettare una versione
app del proprio sito, fanno proprio bene.
Anche la spesa vola sul webMetodo di pagamentoIl secondo petalo del quadrifoglio è costituito dai
metodi di pagamento. Negli ultimi 12 mesi (gennaio 2021 su gennaio 2020), le
transazioni online sono cresciute del 15% circa. A conseguirne, e non poteva essere diversamente, un’analoga crescita dei pagamenti
digitali con conseguente decremento di metodi che sono in via di (lenta) obsolescenza quali i pagamenti in
contanti e in contrassegno. I big players dei nuovi sistemi di pagamento sono, oltre alle carte di credito,
Paypal e
Satispay. Emergente il trend dei sistemi di pagamento rateale. Sono i ristoratori pronti ed equipaggiati per accettare questi nuovi metodi di pagamento e sono essi propensi non solo ad accettare questi nuovi metodi di pagamento, ma ad utilizzarli quando
pagano i loro fornitori?
Social CommerceIl terzo petalo del quadrifoglio è il cosiddetto
social commerce. Facebook, Instagram, TikTok e Twitter stanno tempestivamente implementando le funzionalità abilitanti
acquisti direttamente tramite le loro piattaforme. Il link di rimando al sito eCommerce del singolo negozio online diviene addirittura opzione ancillare. Interessante al riguardo la piattaforma eCommerce
Shopify che propone proprio questa soluzione ai suoi utenti che dispongono del loro “negozietto” online. Sono i ristoratori pronti a ciò? Probabilmente non lo sono. Ma non lo sono “ancora” oppure ritengono che ciò non attenga al loro business?
Voice CommerceIl quarto petalo è il cosiddetto
voice commerce. Negli Usa (non abbiamo dati precisi per l’Italia) lo scorso anno, il 22% circa dei fruitori di
smart speaker, i cui big players sono
Amazon e
Google, ha effettuato acquisti tramite voce. La previsione (negli Usa) è che si arrivi al 55% entro il 2022. Molto interessante il servizio erogato da Amazon “Audio Ads”: annunci audio Amazon che aiutano i brand a connettersi con gli ascoltatori. Domanda: signori ristoratori, ci state pensando?
Per concludereSi torna al punto. Che periodo gramo. Che flagello questa pandemia. Proprio non ci voleva. Siamo costretti a stare
chiusi e i
ristori funzionano poco e male. Ergo, è un periodo sabbatico. Sebbene non scelto volontariamente bensì imposto dal
Covid e dalle conseguenti norme con forza di legge, è comunque un periodo sabbatico. Il periodo sabatico non è ozio, o perlomeno non è ozio che impigrisce ma, all’opposto, è
ozio creativo. Creativo perché aiuta ad immaginare lo scenario futuro e sprona a formarsi mediante osservazioni, riflessioni e studi. Solo così si può essere vigorosi e pronti al cimento del business nel
post pandemia.