Dall’amore per i panificati a quello per le caramelle, il passo di Mauro Tiberti, fondatore della catena di negozi specializzati ODStore, è stato lungo una trentina d’anni. La svolta, nel 2008, quando la cessazione di un contratto di fornitura per Eurospin spinge l’imprenditore a puntare sui negozi per la vendita diretta.
Un punto vendita ODStore
Dalla panetteria alle caramelle
Nel 2003, dopo una prima parte di vita professionale dedicata alla panetteria, Tiberti decide di trasferire l’attività dalla Val Camonica a Brescia dove può contare su spazi più grandi e un volume di produzione maggiore che, oltre a rifornire locali e supermercati, riesce a reggere anche l’apertura del primo standalone in centro città. Al suo interno, oltre ai panificati tradizionali, anche un’elevata selezione di prodotti docliari: confetti, cioccolatini, barrette, merendine, caramelle, ecc. La formula del servizio, infatti, prevede la compresenza in catalogo di referenze dolci e salate (oltre quattromila ad oggi).
Da questa prima esperienza, e dopo il mancato accordo con Eurospin (con la grande distribuzione che allora contava per metà del fatturato di ODStore), Tiberti è riuscito a mettere in piedi un network di 66 punti vendita distribuiti in Veneto, Lombardia, Piemonte, Friuli-Venezia Giulia e Lazio. Il tutto per un fatturato che nel 2019 ha toccato gli 80 milioni di euro.
Obiettivo sviluppo: 120 milioni di fatturato nel 2021
«L’obiettivo malgrado le gravi difficoltà causate dalla pandemia è quello di proseguire il nostro percorso di crescita: entro la fine del 2021 dovremmo raggiungere la quota di centro negozi e in base alle prime stime contiamo di chiudere con un giro d’affari vicino ai 120 milioni di euro», ha raccontato Tiberti al Corriere della Sera. Cifre che dovrebbero passare anche dall’allargamento della rete di vendita alle stazioni di servizio del gruppo Api: «Un accordo in esclusiva per realizzare alcune centinaia di piccoli shop, sfruttando la principale rete di distribuzione e vendita del settore oil in Italia», ha proseguito Tiberti che ha confermato l’attivazione della fase di test in cinque punti vendita.
Nel frattempo, prosegue anche lo sviluppo del network a insegna Kfc (Kentucky Fired Chicken) con cui Tiberti ha siglato un accordo di licenza. Dopo il primo fast food dedicato alle alette di pollo fritte aperto ad Assago nel 2016, il 2021 dovrebbe portare nuove aperture in base all’evoluzione del mercato colpito dalla pandemia. «Il lockdown ci ha fatto male, danneggiandoci nei periodi di attività per noi più cruciali. Nel 2020 abbiamo perso fatturato chiudendo a 60 milioni di ricavi e un margine operativo lordo negativo», ha concluso Tiberti.