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L'agroalimentare riparta dalle Dop. Economia ricca che distingue l'Italia

La Treccani ha inserito il termine Dop Economy nel dizionario dando vita ad un neologismo che spingerà ulteriormente un mercato da 17 miliardi di euro; una spinta determinante in un'epoca in cui saper comunicare e saper valorizzare un prodotto enogastronomico diventa centrale per far fronte all'alta competitività.

 
13 febbraio 2021 | 08:30

L'agroalimentare riparta dalle Dop. Economia ricca che distingue l'Italia

La Treccani ha inserito il termine Dop Economy nel dizionario dando vita ad un neologismo che spingerà ulteriormente un mercato da 17 miliardi di euro; una spinta determinante in un'epoca in cui saper comunicare e saper valorizzare un prodotto enogastronomico diventa centrale per far fronte all'alta competitività.

13 febbraio 2021 | 08:30
 

Leziosa e tuttavia comoda ai fini didattici, quella distinzione sui banchi liceali tra lingue vive e lingue morte. L’inglese da imparare assolutamente era tra le prime, il negletto latino, più croce che delizia, era relegato nelle seconde. Tempo passato. La turbolenza di questi decenni, soprattutto dagli anni ’80 dello scorso secolo in poi, ci ha insegnato che le lingue vive sono tali perché non si fermano mai. Nel dimenticatoio, ma mai depennati per sempre alcuni vocaboli e invece in rampa di lancio pronti al flesso tra gergalità per iniziati e il parlare e lo scrivere comune, i neologismi.

La definizione di Dop Economy - L'agroalimentare riparta dalle Dop Economia ricca che distingue l'Italia

La definizione di Dop Economy

Da economia industriale a digital economy
Quanto facile e quanto comodo fu, fino a circa quaranta anni fa, decennio più decennio meno, connotare l’economia dell’epoca come economia industriale. Sì, la manifattura in serie, sovente con catena di montaggio. Orari di lavoro 8–17 dal lunedì al venerdì. A Ferragosto tutti al mare. E poi, sappiamo bene, le delocalizzazioni delle produzioni a basso valore aggiunto, inseguendo bassi costi del lavoro, l’insorgere dei servizi e la pervasività della rete: siamo nell’era dei servizi, nella società digitale ed anche, di concerto a ciò, nella digital economy.

Locuzioni ancillari alla digital economy, anche esse di robusta efficacia, sono “app economy” ad indicare l’insostituibilità delle app per tantissime attività che svolgiamo nel nostro vivere quotidiano, e “reputation economy” ad intendere quanto la rete abbia riportato l’importanza della reputazione aziendale e personale in cima ai fattori che determinano elementi di valutazione atti a intrattenere relazioni, siano esse di business o nella sfera personale.

Il vocabolario, una spinta importante
Nel mentre tutto ciò risponde al vero, fa capolino, e la cosa ci dà gioia, la migliore definizione possibile per inquadrare efficacemente il tratto distintivo della nostra economia: un riconoscimento lessicale ad un fenomeno virtuoso e crescente che pur radicato nel primario, si ramifica anche nel secondario e nel terziario. Stiamo parlando della locuzione “Dop economy” che è stata inserita come voce nel prestigioso Vocabolario Treccani.

Si tratta indubbiamente, da parte dell’Istituto della Enciclopedia Italiana di un valevole riconoscimento all’importanza complessiva del comparto enogastronomico Dop e Igp del nostro Paese. A coniare la locuzione, gliene rendiamo merito molto volentieri, fu nel 2018 la Fondazione Qualivita in occasione della presentazione annuale dei dati del comparto Dop e Igp.

Interessante, a tale proposito, la dichiarazione di Cesare Mazzetti, attuale presidente della Fondazione Qualivita: «Semplificare il linguaggio, offrire un'interpretazione dei fenomeni accessibile ai consumatori, rendere efficace la comunicazione per valorizzare al meglio il settore delle Dop e Igp: questo, da sempre, fa parte dell'attività della Fondazione Qualivita. L'inserimento della voce Dop economy nel Vocabolario Treccani è un importante riconoscimento di questo lavoro, che promuove ulteriormente la conoscenza delle Indicazioni Geografiche italiane».

La “Dop economy” trae ragione di esistenza come locuzione che assurge a dignità di presenza sul prestigioso vocabolario Treccani, a fronte di una forte rilevanza degli assetti economici. Stiamo parlando all’incirca di 17miliardi di euro alla produzione. Ciò significa che la “Dop economy” arreca un contributo del 19% circa al fatturato complessivo del settore agroalimentare italiano.

Un aiuto anche per i consorzi di tutela
Già solo questo dato sarebbe bastevole a rendere valevole l’esistenza stessa della locuzione “Dop economy” e la sua ufficialità sancita dalla presenza nel Vocabolario Treccani, tuttavia molto altro ancora concorre all’importanza fattuale della “Dop economy”: l’indotto che essa genera e che va oltre il comparto agroalimentare strettamente inteso. Si pensi alla tutela dell’ambiente e pertanto alla piena coerenza con la green economy e con gli aspetti emergenti del F2F (from Farm to Fork), al benessere individuale e sociale con la tendenza al ripopolamento di borghi altrimenti abbandonati, alla rigenerazione di una cultura che fa riemergere come vitali per le generazioni a venire i valori della terra, al turismo rurale e al turismo enogastronomico.

Oltre che alle aziende che fanno produzioni Dop e Igp, rendiamo merito ai Consorzi di tutela che svolgono un lavoro di informazione ai consumatori volto teso a consolidare ed ampliare la conoscenza delle eccellenze enogastronomiche Dop e Igp.

Leggiamola proprio testualmente questa definizione: Dop economy (Dop-economy, Dop-Economy) loc. s.le f. Segmento della produzione e trasformazione dei prodotti agricoli destinati all’alimentazione a Indicazione geografica, che costituisce una parte importante del valore agroalimentare nazionale.

Illuminante al riguardo quanto dichiara Alberto Mattiacci, professore ordinario di Economia e Gestione delle Imprese alla Sapienza: «Un neologismo è sempre una bella notizia: per una lingua, per una cultura, per una civiltà. Significa che sono tutte e tre vive e vitali; significa che esistono una società che progredisce e un’economia che sa rinnovarsi. Esistono tante definizioni di economia. Introdurre una nuova accezione di economia nel nostro lessico, potrà significare molto per la nostra terra e per quelle imprese che con la terra inventano e generano ricchezze e lavoro. A me piace leggere infatti, la Dop economy non come il riconoscimento per il molto che è stato fatto, ma come un incoraggiamento a fare ancora di più, certificando il fatto che quella delle Dop è una strada giusta, sana, di valore».

Siamo tutti d’accordo, ne siamo ragionevolmente persuasi, con questa riflessione del professore Matteacci: la Dop economy come elemento distintivo di un’Italia che “quando fa l’Italia” ovvero quando si cimenta con le attività insite nella sua storia, prospetta un futuro radioso.

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