Solidarietà e buona cucina, un binomio possibile che si può praticare quotidianamente. A Brescia si sperimenta da 5 anni al ''21 Grammi'', un ristorante che coniuga la qualità del cibo e la bellezza dei territori con il lavoro a sostegno delle persone disabili. In viale Italia, sia in cucina che in sala operano i giovani che realizzano il progetto inclusivo “Brescia Buona” voluto dalle cooperative sociali che condividono il gusto dell'accoglienza con il buon desinare.
Una parte dello staff
La cena ecumenica dell'Accademia Italiana della Cucina
E la delegazione dell'Accademia Italiana della Cucina, guidata dall' infaticabile Giuseppe Masserdotti, ha voluto rimarcare la validità del progetto con l'annuale “cena ecumenica”. Un incontro che è servito anche a presentare l'interessante volume su: “Il Bosco e il Sottobosco. Castagne, funghi, tartufi, e frutti di bosco nella cucina della tradizione regionale”. Da sfogliare e “gustare” pagina dopo pagina, (ri) scoprendo oltre 200 ricette tipiche, partendo dalla castagna fino alla manna con i dolci segreti del bosco.
Il bosco nel menu
Un bosco che se rispettato, curato e amato può fornire tartufi e funghi come quelli che abbiamo gustato su un eccellente risotto, oppure con un guancino di maiale con finferli e chiodini. Il tutto, suggellato da un sublime finale con la bavarese alle castagne con crumble di nocciole, cioccolato e arance. Cucina semplice, con gli ultimi prodotti del territorio prima del letargo invernale. «Per noi e l'esempio di come si può mangiar bene - ha rimarcato Masserdotti - con le antiche ricette da valorizzare nelle nostre regioni come facciano con la nostra gloriosa Accademia, ma soprattutto apprezzando chi aiuta i più deboli offrendo la dignità di un lavoro altamente professionale nel mondo della ristorazione».
Il risotto col tartufo
La missione dell'associazione
Ed è quello che ha ribadito il presidente della Cooperativa Giovanni Maggiori. «L'esperimento è riuscito. Diamo occupazione a rotazione ad una decina di persone. Il nostro 21 Grammi è l'esempio di come unendo le forze si possono creare ambienti e strutture moderne e innovative, valorizzando i prodotti del territorio a sostegno dei meno fortunati». Anche con un buon piatto.